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La mattina mi sveglio con la piacevole notizia del bacio tra Pietro e Chiara.
Vorrei fingere che non me ne frega niente, ma so anche io che non è così. Quando l'ho saputo ho provato gelosia, tanta gelosia, come se ci volessi stare io al posto suo. Il fatto è che io ci potevo stare, ma ho preferito chiudermi per paura.

Per fortuna siamo state richiamate in palestra e la questione del bacio è passata immediatamente in secondo piano.

Mentre mi dirigo nella sala relax sento un vuoto quando Trigno mi passa accanto senza neanche guardarmi. Un po' di tempo fa avremmo scherzato, ora neanche ci calcoliamo.

"Pie" dico girandomi, ma lui continua a camminare. Non mi ero mai sentita così tanto in colpa.

Vorrei poter tornare indietro, ma ormai è tardi... è andata così. Voglio solo cercare di recuperare il nostro rapporto. Mi manca prenderlo in giro, fare i compiti insieme, parlare di Roma e Milano.
Mi manca Trigno, o meglio, Pietro, il Pietro che conoscevo io.

...

Torno in casetta e ovviamente la prima cosa che noto sono Chiara e il moretto abbracciati. Lo guardo, mi guarda, ma questa volta non distoglie lo sguardo. Con il corpo sta a lei, con la mente a me.

Vado in camera mia, mi sdraio sul letto e piango. Tutta la rabbia e la tristezza che ho dentro escono. Vorrei parlargli, fargli capire che ho sbagliato, ma non posso.
Non sarebbe giusto nei confronti di Chiara e lui non mi ascolterebbe.

A migliorare la mia situazione di certo non è il video che mandano nel day time.
Loro due sdraiati insieme, che si baciano, si abbracciano, ridono.

Lancio il telefono ai piedi del letto. Ho bisogno di parlarci.

"Pietro vieni un attimo" dico una volta arrivata in cucina. Il moro mi segue e andiamo nel giardino sul retro.
"Hai pianto?" avevo provato in tutti i modi a nasconderlo, ma a quanto pare se n'è accorto comunque.
"No" mentre dico questo qualche lacrime mi esce dagli occhi, che cazzo Elena. Lui si siede accanto a me. Non dice niente, continua a fumare tranquillamente ma lo sento più vicino.

Quanto vorrei abbracciarlo.

"Scusa" dopo qualche minuto trovo il coraggio di parlare.
"Mi dispiace per quello che è successo, ma non sai" è l'unica cosa che riesco a dire.
"Allora spiega" giustamente questa è la sua risposta.
"Non è semplice, per niente" gli dovrei una spiegazione, però non me la sento di aprirmi così tanto.
Deluso si alza, pensava volessi risolvere e in effetti era così, ma ci stanno tante cose che non sa.

Silenziosamente va via, guardandomi un'ultima volta, e solo ora noto i suoi occhi lucidi. Fino a quel momento li avevo evitati e vederli così mi ha fatto stare peggio.

Rimango lì seduta. Piano piano ricomincio a piangere. Non riesco più a fermarmi. Quanto lo vorrei vicino.

"Elena vieni sulle gradinate" a distrarmi da questi pensieri è Maria.

Mi alzo e entro in casetta, arrivo che stanno già tutti lì e mi siedo in alto. Subito dopo arriva Trigno che mi si mette accanto.

"C'è un video per te"

Detto questo parte un filmato che ritrae Rebecca che parla con Sienna.
"Ma che poi si crede sto cazzo" dice la prima sdraiata sul letto. Inizio subito a ridere.
"Pensa di avere un fisico bellissimo quando in realtà è normale"

"No vabbè lei è bellissima" dice Siena

"Per niente!" ribatte quell'altra.
"Ma poi come si comporta. Con Trigno ci scherza, ci prova e poi dice che non gliene frega niente. Si crede la più brava quando secondo me è solo sopravvalutata" Io continuo a ridere a queste sue affermazioni. Pensasse a lei

"Non la sopporto proprio" così finisce il video.

"Elena posso spiegare" dice Rebecca mentre mi alzo.

"Tranquilla, non ce n'è bisogno" non voglio che mi spiega un bel niente. So di stargli antipatica e qua si è vista anche tutta l'invidia che ha nei miei confronti.

Vado in camera mia per preparare il borsone per le lezioni. Sento entrare Trigno subito dopo

"Ci sei rimasta male?" chiede sulla soglia della porta.
"Ma che me frega" dico continuando a mettere le cose nella borsa.

"È solo invidia, pensasse a lei e a lavorare bene non a me"

Improvvisamente arriva Siena in camera
"Elena, Rebecca chiede di parlare con te"

"Digli che devo andare a lezione, c'è la sala libera per un'ora" detto questo Siena esce e si chiude la porta dietro. Trigno è rimasto tutto il tempo a guardarmi.

"Vedi, io ora vado ad allenarmi e a migliorare, lo facesse anche lei" Metto il borsone in spalla, ma Pietro vedendo che è pensante me lo sfila dalle mani e lo porta verso l'uscita.

Un sorriso spontaneo mi appare in volto.

Passando per la casetta incrocio Rebecca. Vado dritta per la mia strada e mi dirigo in sala per provare le assegnazioni.

Torno in casa dopo poco più di un'ora e me la ritrovo subito davanti la porta.

"Possiamo parlare" dice con l'antipatia nella voce.

"Mi devo fare la doccia, dopo" rispondo senza neanche guardarla.

Vado in bagno e mi rilasso con l'acqua calda. Non voglio risolvere per finta con lei, tanto io continuerò a stargli sul cazzo e viceversa.

Una volta finito ritorno in camera e mi trovo il moro seduto sul mio letto
"Come va?" chiede

"Come prima" rispondo senza dare troppa importanza a Rebecca.

"Non c'è bisogno che fai la forte" fare la forte?

"Non sto facendo la forte, è quello che penso. Non mi faccio intimorire dalle sue parole" Lei è proprio l'ultimo dei miei pensieri, caro.

Torno nel salone seguita da Trigno e immediatamente Rebecca cerca di parlarmi.

"Senti non me ne frega n'cazzo. Dì e pensa quello che te pare, io sto bene comunque" neanche la faccio parlare

"Al posto di sparlare della gente e dire che  è sopravvalutata allenati, come ho fatto io mentre tu parlavi de me" detto questo vado verso il bancone per vedere cosa hanno cucinato.

Sentendo lei che inizia a parlare mi passa la fame.
"Tranquilla Reby, fai come se avessimo risolto" gli mando un bacetto, ovviamente ironico, e ritorno nella stanza azzurra.

...

Sento bussare alla porta, alzo gli occhi sperando sia Pietro e invece è Alessia.

"Non hai mangiato" dice sedendosi accanto a me. Gli sorrido, è la prima volta che qualcuno si preoccupa così per me, apparte la mia famiglia.

"Non ho fame" mento, mangerei pure lei.

"Si vabbè, tu che mangi sempre ora non hai fame" ha ragione. Prendo il piatto mentre lei si siede accanto a me.

"Come va?" è una domanda sincera quella che mi fa. Di solito questa frase è molto superficiale perché chiesta per cortesia e non per interesse, ma quando una persona lo chiede seriamente si capisce, e penso sia una delle cose più belle.

"Bene dai, però mi manca" già sa a chi mi riferisco.
Mi stringe a se accarezzandomi i capelli.

"Avete parlato?" faccio di no con la testa.

"Ci abbiamo provato, ma non è finita bene" Tutto per colpa mia.

"Ci vuoi riprovare?" chiede con tutta la dolcezza del mondo.

"Tanto finirebbe come la scorsa volta, è inutile" alzo le spalle, so che non riusciremmo a parlare anche questa volta.

Finisco di mangiare e mi appoggio ad Alessia, sono contenta di aver trovato un'amica.

Tra Roma e Milano -Trigno Amici24-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora