Prologo 2 - I Mostri

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Se siete ancora qui, vuol dire che siete pront* per Sunday-cazzutissima-Ross. ☠ 

Nuova canzone nelle cuffie. ☝🎧

Il viaggio continua... 

🖤🖤🖤

SUNDAY

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SUNDAY

Sempre otto anni prima.

Bianco. Candore.

L'intera proprietà è un manto immacolato e silenzioso. Lo vedo attraverso il vetro appannato, di fianco al focolare acceso e al libro aperto su una delle immagini intatte che ritrae la Mayflower, così come l'ho sognata milioni di volte.

«Mi sai dire dove è approdata, Sunny?». Sunny. Nonno si ostina a chiamarmi così, come se fossi un bel sole caldo e luminoso. 

Non capisco se è ciò che vede realmente quando mi guarda o se è ciò che vorrebbe io fossi. Fatto sta che il mio viso è una luna tonda e bianchiccia. Niente di solare.

«Capo Cod, nonno», ripeto per la millesima volta, con insofferenza.

Le lezioni di storia sono sempre una gran noia, ma quando Nicodemo Ross si ostina a ripercorre le tappe dei nostri antenati, sbarcati centinaia di anni prima dalla Mayflower, tutto diventa ancora più tedioso.

«Anno?». Aggrotta le sopracciglia folte e nere in un vago cenno di sfida. Pensa di cogliermi impreparata.

Dilettante.

«Milleseicentoventi», rispondo distratta, buttando l'occhio fuori, verso lo spiazzo bianco e, ancora oltre, verso la cancellata. 

La collina. 

Il mio obiettivo.

«E cosa mi dici dei pionieri del nuovo mondo?», indaga compiaciuto.

Oh, quante ne avrei da dire! Vorrei proprio far ribaltare nelle tombe quei farabutti! Ma non posso. Non davanti a un uomo che veste come un cavolo di padre pellegrino. Non davanti a Nicodemo Ross, il mio insegnante, tutore e solo parente in vita a cui interessi di me.

«Allora?», mi sfida, battendo la punta della matita sul disegno della Mayflower sotto al mio naso, riportandomi al momento in cui ripeto come un pappagallo quanto appreso da queste pagine, e dai modellini del galeone che noi stessi abbiamo progettato e costruito assieme.

«Se te lo dico, nonno, poi mi fai andare fuori a giocare?». Pongo una condizione anche se non posso permettermela. Ho bisogno di uscire, di raggiungere il cancello.

Mai come oggi.

L'occasione perfetta.

Esita un momento. Poi, mi accorda il suo permesso con un cenno secco di barba e capelli, lunghi e indisciplinati.

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