11. - Corridoi... maledette trincee

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SUNDAY

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SUNDAY

Corridoi... maledette trincee.

Fisso l'anta chiusa. Arrivo quasi a perforarla con la forza del pensiero, concentrata sullo stesso punto di metallo scarabocchiato. Respingo la tentazione di voltarmi e trovarmi faccia a faccia con chi ha deciso che oggi esisto.

Resto immobile, chiusa in un bozzolo sicuro, riparata dai miei libri. Il suo respiro caldo mi solletica la nuca scoperta; le trecce scendono davanti, sul petto, lasciando libera la porzione di pelle su cui lui parla.

«Non sapevo che anche i mostri potessero essere scopamici». Le sue parole soffiano nello stesso punto, mi procurano dei brividi che si diramano fino ai capelli.

Vorrei prendermi a calci da sola. Questa reazione è inaccettabile.

Frugo con lo sguardo a destra e a sinistra. Nel corridoio ci siamo solo noi, oltre i suoi amici e le stronzette. Tutti gli altri, la zona grigia, sono distanti; eppure, la loro presenza, i loro occhi puntati addosso, posso sentirli quasi quanto il petto di Drake contro la mia schiena, a ogni spinta involontaria che rilascia.

«Amici», preciso, con un filo di voce; la faccia ancora contro la parete d'acciaio. «Noi siamo amici».

Non so perché mi ostino a far entrare nella zucca vuota di una bestia, un concetto che appartiene agli esseri umani.

«E dimmi». Muove un passo in avanti, mi sfiora con altre parti di sé che scuotono le mie, ricettive e traditrici. «Due amici si toccano?». Mi ha visto accarezzare Victor?

Ancora un suo passo e me lo sento dentro, non più solo addosso. «Si succhiano?».

Non posso serrare le gambe, non posso muovermi

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Non posso serrare le gambe, non posso muovermi. Ha il potere di paralizzare ogni mia azione, ogni mia volontà.

Non è paura. Non è reverenza.

Non posso dargli un nome.

Non voglio.

«È bravo a leccartela, lo scienziato? O gli piacciono cose strane da mostri, tipo pinzarti tette e fica con qualche cavo e darti la scossa?», chiede con una curiosità morbosa che annulla il tono scherzoso.

Lui. Vuole. Saperlo.

«Devo andare a lezione. Togliti di mezzo». Mi volto, lo affronto. Sbaglio. I suoi occhi verde palude mi trapassano. I miei nero catrame li combattono, ma perdono miseramente.

«O sei tu quella che usa le sue invenzioni su di lui?». Appoggia entrambi i pugni contro l'armadietto, ai lati della mia testa. Mi ingabbia, nessuno muove un dito.

Respira. Tutto si ferma.

«Non sei divertente, lasciami andare». Con i gomiti mi dimeno per farlo spostare. Ma lui è roccia, ferro. Inamovibile.

«Vorrei proprio vedervi scopare, lo sai?», soffia su una treccia, appena sotto l'orecchio. «Lo scienziato pazzo e la cessa emo a darci dentro tra pozioni chimiche e ferraglia arrugginita». Non mi molla, non voglio più starci.

Lascio andare i libri, cadono a terra. «Ti ho detto di lasciarmi andare!». Mi dimeno, non molla ancora. Glielo ripeto, non ascolta.

Nessuno fa niente, tutti guardano.

Guardano soltanto. Si rendono complici. Sono dalla parte del loro principe.

«Lasciami!», grido per l'ennesima volta.

Victor è ormai in classe, devo difendermi da sola

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Victor è ormai in classe, devo difendermi da sola. E allora lo faccio. Mi riguadagno lo spazio che si è preso senza permesso. Prendo la rincorsa con il pugno sinistro e glielo schianto sulla faccia, colpisco lo zigomo.

Prima che le mie nocche si infrangano contro le sue ossa, per un brevissimo istante spalanca gli occhi, le sopracciglia scure si allargano e, solo all'ultimo, arriva lo schianto.

Fa un male cane. Non so chi rompe cosa a chi.

Di sicuro mi sono slogata il polso. Sento tutto indolenzito, da sopra fino all'ultima falange.

Pulsa. Il sangue, la carne.

Segue una serie di gridolini.

Pulsa. La testa, l'adrenalina.

Nessuno si avvicina, come se avessero avuto precise indicazioni di non farlo.

Qualcuno corre a chiamare l'infermiera scolastica, qualcun altro urla di far venire il rettore Gordman. Ma la sola questione degna di nota, al momento, è di aver riguadagnato il mio stramaledetto spazio.

La seconda è che Drake si massaggia la guancia, con un ghigno vittorioso sul volto.

E qualcosa mi dice che sono caduta con entrambe le mie preziose Mary Jane nella sua trappola.

Fregata. Fritta.

Ho picchiato un Prince. Davanti a una platea di testimoni.

Spazio autrice: Alloooraaa!!😱 😈🙈 Primo vis-à-vis tra Drake e Sun

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Spazio autrice: Alloooraaa!!😱 😈🙈 Primo vis-à-vis tra Drake e Sun... 🔥☠ Cosa ve ne pare?

E le cose possono solo andare peggio... 👀

Conoscendo Drake, pensate che resterà impunito questo affronto?? 😬💥

Se il capitolo vi è piaciuto, lasciate una stellina!❤

Grazie di cuore💋

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