2. - Perché te lo lasci fare?

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🎶'Cause what about, what about angels...

They will come, they will go and make us special. 💔

DRAKE

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DRAKE

Rivederla ogni volta mi procura una fastidiosa vertigine. Come se mi risputasse davanti a quel cancello. A lei bambina e ferita. A me codardo e bugiardo.

Richiudo la porta di casa e mi appoggio con tutto il peso contro il battente bianco e immacolato.

A palpebre abbassate, respiro.

L'ingresso è vuoto. Da oltre la porta chiusa del soggiorno provengono delle voci. Anzi, no, grida.

Resto immobile.

Benvenuti nel mondo falso e patinato dei Principi.

«Ho inviato a quei bastardi ogni tipo di offerta!». Mio padre. Sbraita. «Quei figli di puttana semplicemente non rispondono. Né a me né ai miei avvocati». Lancia un oggetto che si infrange contro il legno della porta.

Qualcuno grida. Mia madre. «È diventata un'ossessione! Basta, George. Devi smetterla!», la voce strascicata. È ubriaca, come sempre. Come ogni dannato giorno.

«Non la smetterò fino a quando non avrò ottenuto ciò che aspetto da venti fottutissimi anni!». Mio padre lancia altri oggetti, forse il tagliacarte. Usa le pareti come sfogo per la sua follia. Per i suoi capricci da ricco annoiato. Da viziato sfrontato.

«Mi sono presentato persino al cancello di quei maledetti. E, pensa, la figlia mi ha riferito che i suoi stanno bene». Ride, come un pazzo. «Non me ne frega un accidente di come stanno! Io ho bisogno della loro firma».

Altri singhiozzi, di mia madre. «Ti prego, calmati. Lasciati alle spalle questa stupida ossessione».

Dei passi scricchiolano sui vetri. Altri si muovono frenetici nella stanza, come se qualcuno stesse rincorrendo qualcun altro. «Non dirmi cosa devo fare». Sempre lui. «Tutto questo è anche colpa tua e lo sai».

Dei passi si affrettano. Ora l'ombra di due corpi si staglia sotto la porta.

Stringo i pugni.

«Avresti dovuto scopartelo per bene quella volta, stupida puttana inutile!».

Non la tocca. Lui non l'ha mai fatto.

Si diverte solo a umiliarla.

Non la perdonerà mai.

La tiene sotto di sé per farle scontare tutti i suoi errori, per ricordarglieli ogni giorno della sua miserabile vita.

Mi allontano dall'ingresso e punto verso di loro, con una rabbia malata che mi pulsa nelle vene, nelle tempie, rendendo incandescenti i pensieri.

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