Pietro indicò il fondo della stanza dove c'era una porta scorrevole corsero tutti in quella direzione ma la porta non si apriva.
"Cosa dobbiamo fare per aprirla?"
Silenzio. Agata rimase ad aspettare una risposta della voce che sentiva nella sua testa ma tutto taceva.
"Dove sei? Ho bisogno di te."
Silenzio.
«Ok proviamo a forzarla, ho qui qualcosa da infilare nello zaino.» disse Ottavio togliendo lo zaino e rovistando dentro.
«No fermi.» disse Agata. «Se la rompiamo forse poi non si apre più.»
«Cosa intendi?» chiese Ottavio. «È già bloccata.»
Ramona guardava Agata con sospetto. «Agata vieni qua un attimo per favore?»
Lei si allontanò dagli altri ed andò verso Ramona che guardava lo schermo di una postazione. «Qui c'è scritto il tuo nome.»
Lei rimase sorpresa. «Come il mio nome?»
Guardò ed era vero. C'erano anche il battito cardiaco e altri parametri.
«Ragazzi dobbiamo guardare i monitor, qui c'è scritto il nome di Agata con dei parametri.» disse Ramona.
Gli altri si girarono stupiti e le raggiunsero.
«Ma che significa? Gli altri sono spenti.» disse Luca, ma poi si corresse vedendone uno acceso. «Aspettate qui c'è scritto Ottavio.»
«Qui c'è il tuo Luca.» disse Marco.
Li guardarono e li trovarono tutti.
"Siediti sulla tua poltrona Agata e di agli altri di fare la stessa cosa."
"Ma dove eri finita?"
"Fallo ora, sbrigati."
Lei lo fece.
«Agata che stai facendo?» chiese Ramona.
«Fatelo anche voi forza.»
«Ma perché?» fece Isabella.
«Non lo so ma fatelo, forse è l'unico modo per tornare a casa.»
Gli altri rimasero basiti ma lo fecero e quando furono tutti sulla loro poltrona nemmeno si resero conto di addormentarsi. Si ritrovarono alla festa, al bar a parte Ottavio che ballava nella sala underground e nessuno a parte Agata ricordava nulla.
Ramona stava bevendo la sua birra e Agata la guardava stupita.
«Perché mi guardi così? Non bevi il tuo spritz?»
Lei fece un cenno d'assenso e ne bevve un goccio.
"Cosa sta succedendo?"
"Volevi parlare. Ora ti spiego le regole altrimenti non capisci più niente. La prima regola è non provare a dire agli altri che mi senti o che state sognando. La seconda regola è che siete filmati e ascoltati quindi ogni volta che qualcuno tenta di scappare o non segue gli schemi viene riportato indietro."
"Ma io stavo facendo quello che mi hai detto alla lettera."
"Infatti sei stata premiata ed ora sai le regole. Siete in un reality show senza saperlo e ci sono persone che pagano fior di soldi per vedervi."
"Ma che razza di divertimento è? Ci trattate come burattini!"
"No perché voi sognando potete fare tutto quello che volete e nessuno ve lo vieta. L'unica cosa che vi chiediamo è di stare alle regole ed ora posso dirti anche che tutti sentono una voce guida ma non ne possono parlare proprio come te, ma a parte te nessuno sa le regole e di trovarsi in un sogno."
"Quindi tutti hanno un ruolo?"
"Sì. Ma in questo momento siete come sospesi, nessuno ricorda nulla."
"Ma perché avete scelto me?"
"Perché eri quella più appropriata a fare da guida agli altri. Ci sono molti livelli da conquistare e tu per ora sei l'unica ad aver guadagnato punti su quattrocento giocatori."
"Quindi per voi questo è un gioco?"
"Lo è a tutti gli effetti e preparati perché a volte dovrai affrontare prove molto dure, ma io so che sarai in grado di superarle."
"Ora che devo fare?"
"Ora devi finire il tuo drink ed andare in bagno. Chiedi a Ramona di accompagnarti e quando sarai sola e lei non ti vedrà pensa di andare a Venezia e ti troverai tra i calli del centro storico. Cerca il modo di arrivare in piazza San Marco il più in fretta possibile. Anche gli altri hanno lo stesso obbiettivo, chi arriva prima vince 500 punti."
"Io quanti punti ho adesso?"
"500 punti. Solo completando le missioni riceverai punti e solo i primi tre guadagnano qualcosa: 500 il primo, 300 il secondo e 150 il terzo."
"Ora la classifica com'è?"
"Solo tu hai guadagnato 500 punti quindi sei prima, ma hai dei vantaggi quindi ci si aspetta molto da te. Ora finisci il tuo drink e vai in bagno."
Agata finì il suo spritz.
«Ramo mi accompagni in bagno?»
«Certo.» finì anche lei la sua birra e passarono in mezzo ai loro compagni di scuola e si diressero nell'altra sala. Agata notò che Ottavio stava ballando proprio in quella sala.
«Ti stai divertendo?» le chiese Ramona mentre attraversavano la sala.
«Sì. È una bella festa.»
Lei sorrise. «E tu che non volevi neanche venire.»
«Già, grazie per aver insistito.»
Arrivarono in bagno e Agata entrò in uno degli scomparti. Poi fece come le aveva detto la voce e pensò a piazza San Marco, ma non ce l'aveva molto presente e si trovò tra i calli di Venezia. Decise di cambiare scarpe e pensò ad un paio di scarpe da ginnastica e se le trovò indosso. Poi si guardò attorno e vide il ponte di Rialto. Era un'inizio.
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Afterhour
Misteri / ThrillerQuattrocento ragazzi e ragazze, tra i 13 ed i 18 anni di età, abitanti o in vacanza a Riccione ricevono l'invito di partecipare ad una festa di ballo della durata di 24 ore in una discoteca sul mare. Tra litigi con i genitori per avere il permesso d...