Chapter eight

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IN QUESTO CAPITOLO È PRESENTE UNA SCENA  DI ST*PRO. PER FAVORE, LEGGETE CONSAPEVOLMENTE.

The Raven 

Era passata poco più di una settimana e mi stavo adattando alla vita con i fratelli Westwood. Stavo imparando a conoscerli, abituandomi ai battibecchi tra Tristan e Gillian, agli sguardi freddi di Kaden, i sorrisi di Eliot, le occhiatine di Drake, i silenzi di Zeke... La gamba stava guarendo lentamente, fortunatamente non avevo preso infezioni e Drake me la controllava regolarmente ogni sera. Dopo aver fatto una doccia bollente mi tamponai i capelli con l'asciugamano. Gyardai il mio riflesso nello specchio. Il livido sotto l'occhio era ormai guarito, così come quello attorno al collo. Avevamo da poco cenato, sentivo lo stomaco pieno come mai prima d'ora. Nonostante non avessi detto loro da dove venissi, mi stavano trattando bene e con rispetto. Improvvisamente ci fu un black out. Sussultai per lo shock e Gillian urlò elettrizzata. Sbattei le palpebre cercando di mettere a fuoco la mia immagine allo specchio, ma mi intravidi solo come una figura.

"È solo la corrente, vado io" Urlò Eliot dal piano superiore. Sentii dei passi nel corridoio.

"Non vedo un cazzo" Tristan urlò e andò a sbattere contro qualcosa, tirando in ballo ogni santo.

"Grazie al cazzo!" Ribatté Drake scocciato.Deglutii senza muovermi. Ero abituata al buio, soprattutto quando venivoviolentata... Sempre al buio. Sentii la porta cigolare e mi voltai di scatto.C'era qualcuno con me. Il mio respiro si  fece più pesante e mi avvicinai toccando la maniglia. Chiusi gli occhi.

Tirai la maniglia con forza, piangendo. L'uomo dietro di me mi agguantò per la vita, tirandomi indietro e scaraventandomi per terra. Mi salì a cavalcioni addosso e mi toccò con le sue mani viscide. Riuscivo solo a scorgere i suoi occhi brillare di malizia. Mi tappò la bocca e si fece largo tra le mie cosce, usurpando con violenza. Tremai e chiusi gli occhi, mentre mi palpava i seni fino a stringerli in una morsa soffocante.

"Voglio sentirti piangere." Disse adirato schiaffeggiandomi in volto. Trattenni lamenti di dolore e guardai fisso davanti a me. Basta... Basta...

Sentii un fiato caldo sul collo, dietro di me. Miimmobilizzai. Una mano mi spostò delicatamente i capelli dal collo e lasciò deibaci bollenti ma delicati. Una delicatezza che mi fece pizzicare gli occhi. Non...Provavo paura. O meglio, forse sapevo di essere al sicuro. Mi accarezzò lamascella e il labbro inferiore come se fossi di vetro. Chiusi gli occhiabbandonandomi ad un sospiro. La mano mi circondò la vita, premendomi contro unpetto solido. L'asciugamano che avevo attorno al corpo scivolò, lasciandominuda. L'altra mano scese ad accarezzarmi, senza malizia ma con desiderio. Siarrestò sentendo la pelle irregolare delle cicatrici. Il suo respiro divennesempre più pesante, un ringhio scosse il suo petto ed io strinsi le cosce. Imiei capezzoli divennero turgidi e gemetti sommessamente quando li sfiorò persbaglio. Continuò a baciarmi il collo e finii schiacciata contro la porta. Nonpensai alle mani degli sporchi assassini che mi avevano toccata. Non pensaialle mie urla. C'era solo... Lui. Mise una mano a coppa tra le mie gambe etremai. Quando lasciò la mia intimità lo sentii allontanarsi lentamente. Mivoltai e poggiai una mano contro il lavandino, ancora scossa. Quando la lucetornò... Lui era sparito. Mi morsi le labbra,  le mie guance erano rosse. Stavo ancora tremando ma non per la paura... Cazzo.

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The serpent

Fottutamente bella. Fottutamente candida. Io riuscivo a sentirli i suoi silenzi. I suoi occhi mi parlavano, quegli occhi così verdi che mi facevano diventare pazzo. Quando avevo toccato quelle cicatrici avrei solo voluto riportare in vita quei bastardi e ammazzarli da capo. Ancora e ancora. Inspirai il fumo, fissando un punto vuoto davanti a me. Il rumore del fiume mi rilassava. Questo posto era solo mio. L'unico dove sentivo di appartenere. Avrei ucciso per i miei fratelli, anche se fingevo di odiarli per la maggior parte del tempo. Avrei spezzato ogni singolo arto a chi avesse osato sfiorare Gillian, a chi avrebbe anche solo respirato male nella direzione di uno di loro. Non mi era mai importato di nessuno oltre a loro. Neanche di me stesso. Chiusi gli occhi e vidi il suo viso. Cazzo. Io per lei sarei morto volentieri. Per vederla accennare anche solo un misero sorriso. Sarei morto tra le sue braccia, mangiato da quegli occhi spenti ma vivi. Lei era viva. Lei mi rendeva carne viva ed ardente. E la odiavo per questo. Ma allo stesso tempo ne ero ossessionato. Sarebbe stata mia. Non le avrei mai torto un singolo capello, avrei preferito di gran lunga spezzarmi le dita piuttosto che sfiorarla senza il suo consenso. Eppure... Mi aveva desiderato in quel bagno. L'avevo osservata dormire. Si agitava sempre. Quando la sfioravo dolcemente sembrava calmarsi... E lei non se ne rendeva neanche conto. Il mio piccolo passerotto era sopravvissuto. E avrei volentieri ucciso i responsabili del suo sonno agitato.

**********

The Raven

"Ma la notte delle lanterne è domani!" Gillian urlò arrabbiata.

 "Non ci andiamo. Fine." Drake rispose seccato.

"Se vedo Tom gli spacco la testa" Tristan disse stringendo la mascella.

"Chissene frega di Tom! Io voglio le lanterne!" Piagnucolò Gillian agitandosi.

"Non è una cattiva idea secondo me" Zeke disse girandosi la sigaretta tra le dita.

"No." Disse Drake innervosito.

"Ci siamo sempre andati e ci andremo anche stavolta." Eliot interruppe il litigio infastidito.

"Ah quindi non ti crea problema-" Fece per dire Tristan ma Eliot lo guardò malissimo.

"È una tradizione. Non andiamo per loro." Eliot disse freddamente.

Li guardai confusa mentre Gillian masticava la sua gomma annoiata. Vedendo la mia faccia confusa, Zeke si sedette accanto a me.

"La notte delle lanterne è una tradizione qui a Cooper Landing. Tutta la città si riunisce nel borgo, si balla e si mangia tanto. Poi tutti vanno nel bosco e si lanciano le lanterne, esprimendo un desiderio." Zeke mi spiegò e annuii. Che cosa... Terapeutica.

"I miei desideri non si avverano mai" borbottò Tristan.

"Forse perché desiderare spogliarelliste vestite da micette è un po' stupido" Ribatté Drake divertito.

"Non è vero, ho visto un video-"

"Non ci teniamo a saperlo" Zeke sbuffò portandosi la caviglia sulla coscia. Tristan si portò una mano al cuore in modo drammatico, scuotendo la testa.

"Quindi andiamo?" Gli occhi di Gillian brillarono di gioia. Eliot si limitó ad annuire. Gillian mi guardò emozionata e mi prese le mani.

"Ci divertiremo un mondo." Ridacchiò, gliocchi sempre spenti finalmente più... Vivi. Doveva essere importante per lei.Le sorrisi annuendo lievemente. 

****

Gemetti di dolore. Drake lentamente tolse la fasciatura dalla gamba e mi strinse la mano.

"Già sai: se ti faccio troppo male stringi forte." Disse prendendo l'occorrente per medicarla. Sussultai mentre puliva la ferita ormai non più grave. Gli strinsi la mano, affondando le unghie nelle sue nocche. Non diede segni di reazione e lentamente portò la mano sulla mia guancia, accarezzandola.

"Ame... Ti fidi di me, vero?" Sussurrò. Ogni volta che me lo chiedeva sospiravo e rimanevo ferma. Drake era misterioso come i suoi fratelli. Enigmi affascinanti. Pezzi di puzzle confusi. Mi alzò piano i piedi, medicando delicatamente le ferite che mi ero inflitta correndo nel bosco. Stavano scomparendo pian piano. Sorrisi appena e mi voltai verso la porta, avvertendo un rumore. Kaden. Drake continuò ad ignorarlo.

"Ti vuole Tristan." Disse con tono neutrale. Drake si voltò e lo guardò alzando un sopracciglio.

"Sto-"

"Adesso." Aggiunse con voce tagliente. Drake mi guardòe sospirò alzandosi, uscendo dalla stanza e lasciando la porta aperta. Kadenchiuse la porta e si avvicinò, sedendosi dove era stato seduto Drake. Scostaila gamba ma lui la prese e la tenne ferma, fulminandomi con lo sguardo. Finì diripulire le ferite. Si abbassò, lasciandomi un bacio sul collo del piede, perpoi avvolgere la garza attorno alla coscia. Rimasi sconvolta dalla suadolcezza. Mi soffermai a guardare i suoi tatuaggi. Indossava una maglietta amezze maniche, in casa faceva abbastanza caldo rispetto al bosco fuori. Ilbraccio destro era ricoperto da tatuaggi vari: un piccolo corvo, un orologio,un occhio, delle rose... Mi beccò a fissarlo e fece un sorrisino. Allungai ildito per sfiorare i tatuaggi. Lui non si mosse e rimase impassibile. Avreivoluto averli anche io... Si scostò lentamente, fissandomi, per poi uscire dallastanza chiudendo laporta. Senza dire una sola parola. Mi toccai le guance accaldate. Ero arrossitamolto probabilmente. Tra tutti i fratelli, compresa Gillian, io ancora stavocercando di comprendere la personalità di Kaden. La cosa mi spaventava ma allostesso tempo mi incuriosiva... 

Angolo autrice
Come sapevo, la scuola non mi lascia tregua. Perdonatemi. Cercherò di aggiornare probabilmente una settimana si ed una no, sempre il martedì. Angelic invece il giovedì, infatti questo giovedì porterò il primo capitolo di Angelic. Cosa ne pensate? La storia sta prendendo una piega interessante. A presto 🤍🪔 Buona notte del diavolo e Halloween.
~ D.

The Russian River Falls Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora