Chapter seven

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The Raven

Dopo la cena Gillian mi trascinò in quella che sarebbe stata la mia camera. Aveva una presa molto forte e mi fece mugolare dal dolore.

"Domani ti farò vedere la mia collezione di bambole!" Esclamò allegra aiutandomi a mettermi sul letto, con poca delicatezza. Annuii semplicemente senza dire altro. Lei uscì dalla mia stanza trotterellando e sorrisi appena. Curiosa. Drake fece capolino e si appoggiò allo stipite della porta.

"Non farci caso a lei, è sempre così." Mormorò guardandomi fisso negli occhi. Feci dei piccoli gesti con le dita e lui mi interruppe.

"Nessuno di noi parla bene la lingua dei segni. Col tempo l'abbiamo dimenticata... Tutti noi, tranne Kaden." Aggiunse fissando il vuoto stavolta. Lo fissai accigliata. L'avevano dimenticata? Quindi la parlavano? Mi alzai lentamente.

"Dalla tua faccia deduco che vorresti spiegazioni... Non spetta a me dartele. Un giorno le avrai... Se resterai. Ora fa' la brava e riposa, non sforzare la gamba. Domani la ricontrollo." Mi disse staccandosi dallo stipite e aiutandomi a stendermi sul letto. Mi lasciò un bacio sulla fronte, facendomi arrossire.

"Buonanotte, biondina." Disse e si allontanò velocemente, chiudendosi la porta dietro. Rimasi attonita a fissare il vuoto.

"La porta la chiuderò io per ora." Disse una volta fuori, girando la chiave nella toppa. Mi sentivo in trappola? Forse. Era tutto così... Strano. Cercai di dormire, ignorando le fitte di dolore.

*****

Al mattino mi svegliai con il sole negli occhi.Sospirai mettendomi lentamente a sedere e passandomi una mano tra i capellibiondi e spettinati. Guardai la porta e poi l'orologio sul comodino. Le nove. Avevano riaperto la porta? Lentamente mi alzai, mugolando e saltellando verso la porta con l'altra gamba. La aprii cercando di non far rumore ma sobbalzai, quasi cadendo. Kaden mi stava fissando freddamente. Deglutii.

'Perché eri qui fuori?' chiesi muovendo le dita. Non rispose. Mi fissò in silenzio, squadrandomi da capo a piedi, la bocca stretta in una linea sottile. Tornò a guardarmi negli occhi e si avvicinò lentamente. Mi agguantò un polso, impedendomi di indietreggiare. Non mi mossi e il cuore iniziò a martellarmi nel petto. Le gambe presero a tremare e lui se ne accorse. Chiuse gli occhi respirando profondamente, prima di lasciarmi il polso ed andarsene in fretta, lasciandomi più confusa di prima. Mi affacciai nel corridoio e sussultai sentendo un rumore alle mie spalle. Mi voltai e vidi Zeke. Aveva il labbro spaccato. Lo guardai scioccata.

"Ti ha dato fastidio?" Chiese con voce fredda, riferendosi probabilmente a Kaden. Ancora intontita scossi la testa.

"Bene." Disse e si incamminò verso lacucina. Si fermò e mi guardò da sopra la spalla per poi avvicinarsi. Micircondò la vita con il braccio e mi scortò fino in cucina. Mi aiutò perfino asedermi, assicurandosi che la fasciatura fosse ben stretta. Se Drake profumavadi marlboro, lui... Lui profumava di fumo altrettanto, ma misto al legno.Un'accoppiata vincente. Lo guardai e lo ringraziai con un cenno del mento.Eliot stava cucinando mentre gli altri prendevano posto silenziosamente.Gillian giocherellava con la forchetta in maniera annoiata, non mi guardavanemmeno. Kaden mi fissava spudoratamente in modo strano. Zeke si sistemò icapelli ribelli accomodandosi al suo posto. Drake fissava il vuoto e notai unlivido sul suo braccio. Li osservai attentamente tutti. Se Zeke aveva il labbrospaccato, Kaden aveva le nocche completamente distrutte. Eliot aveva un lividovicino al collo, Tristan stringeva la mascella ma aveva un livido proprio sotto allo zigomo e... Gillian aveva le dita piene di cerotti. Deglutii. Quei segni erano legati al dover tenere la porta chiusa? Mentre Eliot serviva la colazione, nessuno parlò. A differenza della cena, l'atmosfera sembrava gelida.

Mangiai i pancake evitando di fissarli più del dovuto. Finimmo di mangiare e Zeke prese parola.

"Devo andare in città." Disse semplicemente alzandosi.

The Russian River Falls Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora