Capitolo 4.

335 30 4
                                    

-Scusa, Ash- sussurro a lezione.
Ashton è davanti a me, mi sente benissimo, ma non ottengo risposta.

A pranzo ci riprovo -Scusa, Ashton-
Questa volta ricevo uno sguardo confuso.

Aspetto di vederlo di nuovo per i corridoi e, di nuovo, gridai -Scusa, Ash!-

-Scusa, Ash!- gli urlo, appena usciti da scuola.

Mi riparo la testa dalla pioggia con il cappuccio della felpa e lo raggiungo.

-Ma per cosa?-

Mi sembrava evidente -Per la pessima cena con i miei genitori-

-Ormai ci sono abituato-

Non gli credo. Non era vero, per niente. La compagnia dei miei genitori è detestabile, sempre e comunque.

Lo guardo spostarsi i capelli verso sinistra.

-Oggi è venerdì?- gli chiedo.
Ashton annuisce.

-So cosa fare domani, ma oggi...-

Il mio amico scrolla le spalle, altamente disinteressato.

-Lo sai che non cambierò idea, vero?-

Sono convinta che la cambierà, invece. Grazie a me.

-Lo sai? Mi è venuta un'idea-

Sospira e, con mia grandissima gioia, dice: -Quale?-

-Niente spoiler. Vieni da me alle tre-

Rassegnato, accetta e, borbottando parole non troppo gentili per me, si dirige verso casa. E così faccio io.

Dopo pranzo, preparo alcuni ingredienti sul ripiano della cucina: uova, farina, latte, burro, zucchero, cioccolato...
Avrete già capito la mia idea: mostrargli che un biscotto può cambiare il corpo di una ragazza in pochi secondi.

Tranquilli, sto tenendo le idee migliori per i weekend soleggiati.

Alle tre e venti, Ashton non si è ancora fatto vivo. Avrei voluto chiamarlo, ma penso di essere troppo opprimente. Decido quindi di aspettare pazientemente altri uno, due, tre, quattro, cinque,...dieci... Mi alzo dalla sedia, sentendo il campanello, e vado ad aprire.

-Non ci sono i tuoi, vero?-

-No-

Sospira sollevato -Ascolta, posso spiegare il perché del mio ritardo-

Incrocio le braccia e lo guardo, cercando di non ridere.

-Luke Hemmings era a casa mia-

Spalanco la bocca -Co...cosa? Come? Perché?-

-Appunti di chimica- dice un po' sconsolato, mi viene quasi voglia di abbracciarlo. -Almeno abbiamo parlato-
Sì, venti minuti.

-Bene, cosa vuoi farmi fare? Devo toccare il culo a qualche uomo extra large?-

-No- gli lancio un grembiule -devi solo cucinare-

___

-Oddio. Non pensavo potesse esplodere!- dice un Ashton Irwin interamente coperto di farina. -Credo di averla anche nelle mutande-

Scoppio a ridere, rovesciando un po' di latte addosso all'Uomofarina.

-Scusa- altra risata -Metterò a cuocere te, non i biscotti, a questo punto-

-Quali biscotti? Non abbiamo neanche l'impasto, è tutto addosso a me e te!-

Passo un dito sulla sua guancia, poi assaggio -Mh, potrei davvero mettere te in forno-

-Cannibale. Non credo proprio- mi prende per la vita, appoggiandomi alla sua spalla come un sacco di patate. -Io potrei mettere te in forno-

A causa delle risate, non riesco ad oppormi, fin quando Ashton non mi butta sul letto.

-Esci da camera mia, fabbrica di farina!-

Lasciava impronte bianche sul parquet in legno, pulito da poco, tra l'altro.

-Dobbiamo pulire il disastro che abbiamo combinato di sotto- mi copro gli occhi.

-Allora alzati- si sdraia accanto a me.

-Ashton- mi risponde con uno sbuffo -mi spieghi che cosa provi quando vedi Luke?-

-Sono discorsi da ragazze, Bree!- ridacchia.

-Non è vero, anche voi ragazzi provate dei sentimenti- mi volto per guardarlo.

-Però li teniamo dentro di noi, in modo da far impazzire le ragazze- la sua risata rimbomba fino nel corridoio. -e così restano nostri.-

-Però vorresti parlarne-

Si alza -Andiamo a pulire, Bree- ed esce.

Avrei voluto prenderlo a schiaffi, ma avrei solo aumentato la quantità di farina già presente sul tappeto in camera mia.

Lo trovo mentre cerca di mettere il flacone del latte nella lavastoviglie.
-Quello va in frigo-
-Ah ecco, perché non ci stava-

Finiamo di pulire dopo un'ora e mezza, i biscotti sono leggermente bruciacchiati, ma li mangiammo lo stesso.

-Ora sono ventotto, giusto?- mette un biscotto intero in bocca.
Sorrisi -Bravo, ti candiderò come miglior prof di matematica-

----

-Che diavolo hai combinato?- urla mia madre, appena entrata in casa, vedendo la cucina ancora sporca.
Per fortuna Ashton è uscito qualche minuto fa, altrimenti lei se la sarebbe presa anche con lui.

-È caduto il pacchetto di farina- biascico.
Alza gli occhi al cielo -Combini sempre qualcosa, quando sei in casa da sola-
Borbotta ancora qualche parola a bassa voce, probabilmente insulti verso di me e la farina. Mi affretto a pulire.

-A dopo- dico, salendo le scale.
-Ah, Brittany-
Reprimo un verso di frustrazione.
-Non mi piace, quell'Ashton-

La guardo. I capelli lunghi sono tirati indietro, legati in una coda alta, in modo da lasciare il viso libero e conferendole un viso più duro e severo. Tiene le braccia incrociate e le labbra serrate.
-A me, invece, piace molto-
Suona come una sfida per mia madre. Ho sempre vissuto secondo le regole che lei e papà imponevano. Ora comincio a stufarmi.

Hai
Sono ancora viva ed ho aggiornato yee
Allora, prima che mi lanciate qualcosa di pesante, parliamo del capitolo. So che chiedo tanto, ma se, oltre al voto, lasciaste anche un commento (non della serie "continua, ti prego") io ne sarei davvero davvero davvero felice.
E scusate gli errori🙊
As always
Love ya all xx
-Giada

30 reasons || Ashton IrwinWhere stories live. Discover now