Per un po' nessuno dice niente. Non ho il coraggio di guardare Ashton, ma tengo gli occhi fissi su di lei. Mi chiedo cosa cazzo pensasse Ashton quando l'ha lasciata. Magari aveva dimenticato gli occhiali a casa.
-Ciao- Afrodite fu la prima a parlare.
-Ciao- rispondiamo Ashton ed io all'unisono, anche se io probabilmente ho emesso una specie di rantolo.Mi sento a disagio, quella ragazza è troppo bella per essere reale e anche i suoi movimenti sembrano studiati per ricordare a noi comuni mortali quanto sia irraggiungibile il suo livello di bellezza.
Finalmente si accorge di Ashton, o meglio, lo riconosce.-Ash?- chiede, sbattendo le lunghe ciglia cariche di mascara.
Ovvio che è lui! Che razza di domanda era?
-Già- lui ridacchia e l'ansia comincia a scivolare via.
Poi il suo sguardo si sposta su di me. Ho paura di poter fare una figuraccia, magari ruttarle in faccia, o inciampare e caderle addosso. Mi sono lavata i denti?
-E tu... Chi sei?-
"Chi sei?", cioè: perché sei qui con lui? Sei la sua ragazza? Volete farmi ingelosire?
-Sono un'amica, Bree-Si rilassa un poco, ma so che alla prima mossa sbagliata avrebbe spiccato un balzo e azzannato la preda. Cioè me.
Decido di lasciarli soli, magari si sarebbe riaccesa la scintilla. E poi ho altro da fare.-Io devo andare, mi sono ricordata di avere un impegno...-
-No, tu resti- risponde Ashton a denti stretti.Gli lancio un'occhiata come ammonizione, che ovviamente non percepisce. Voglio andarmene, magari lui avrebbe ritrovato quello che una volta amava in lei e si sarebbe reso conto che non poteva essere gay. Al massimo bisessuale. Ma no, dopo aver visto lei, non avrebbe più pensato ai ragazzi.
-Perché sorridi?- Ashton alza un sopracciglio, confuso. Quando fa così ha un'espressione buffa, perché sembra un orsetto.
-Pensavo a... al caffè. Devo correre a comprarlo, altrimenti come sopravvivo? A casa l'abbiamo finito- inizio a camminare all'indietro, allontanandomi. -Ci vediamo dopo!-
Senza dare a nessuno dei due il tempo di ribattere, corro verso il supermercato. Il caffè dovevo prenderlo veramente. E poi era imbarazzante stare lì ferma a fissarli.
Insomma, si vedeva chiaramente che lei era interessata come se fosse un leone e Ashton un gran pezzo di manzo. Intendo la carne. Chantal mi mette in soggezione e già ho problemi di autostima normalmente. Allontanarmi un momento mi avrebbe fatto solo bene. Forse.Chissà cosa stanno facendo. Magari ad Ashton è finalmente passata quell'idea strana di essere gay.
Non che abbia dei problemi, solo che, nel profondo, so che lui è etero. Una volta mi ha raccontato che, intorno ai 13 anni, andava dal meccanico solo per vedere le immagini dei calendari dell'officina.
Lo conosco da una vita, non lo immagino baciarsi con un ragazzo, uscirci o fare...cose. O non voglio immaginarlo. Non so, sarebbe come auto distruggermi l'immagine che ho sempre avuto su di lui, tutto quello che è successo...
Fatto sta che, se inizio a pensarci, un senso di nausea si impossessa del mio stomaco.Mentre faccio questi ragionamenti, mi ritrovo in un vicolo mai visto. Strano, eppure vivo in quel paese da anni.
Niente panico, so dove mi trovo. Devo solo utilizzare la mia memoria come se fosse Google Maps.
Mi avvicino al muro alla mia destra, per pensare. Allora, la mia destinazione e6 il supermercato, sono partita da casa di Chantal, dove cazzo ho svoltato al semaforo? A sinistra? O sono andata dritta? Bree, non piangere. Troverai la strada giusta.-Fanculo!- urlai. Un rumore improvviso, dietro di me, mi fa saltare. Poi noto con sollievo che si tratta solo di un gatto.
-Morirò qui, lo so-
-Non dire così-Faccio un altro balzo, appiattendomi contro il muro. Una figura si sta avvicinando, è in controluce, quindi non capisco chi sia, ma la voce mi è familiare. Non è esattamente una cosa positiva, magari mi sembra di aver già parlato con lo sconosciuto, ma avrebbe potuto non essere così.
Il mio respiro e i passi di lui sulle pozze d'acqua stagnante del vicolo sono gli unici suoni percepibili in quel momento.
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30 reasons || Ashton Irwin
Fanfiction-Io sono gay.- -Ashton, ti conosco da troppo tempo. Tu sei il ragazzino che collezionava riviste di play boy e spogliava apposta le mie barbie per vederle nude.- -Bree, ora tutto è diverso.- -Tu sei etero, Ashton. Te lo dimostrerò.- -Come?- -Ti darò...