Evelyn{ΕΒΕΛΙΝ}

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.....Tu che sei nero come l'inferno
e buio come la notte
                        Williams Shakespeare

Una volta Pavese scrisse: "In sostanza chiedevo un letargo, un'anestetico, una certezza di essere ben nascosto. Non chiedevo la pace nel mondo, chiedevo la mia."
E in quel momento, con lo sguardo perso, seduta nel mio ufficio con Daisy che mi svolazzava la mano davanti al viso, mi trovavo assolutamente d'accordo con lui.

Ero certa che quella pace non l'avrei mai avuta.

<<Che c'è>> sputai rivolgendogli la mia attenzione
<<Che c'è mi chiedi, davvero Evelyn? È mezz'ora che ti parlo, e tu sembri non essere tra noi comuni mortali. A cosa stai pensando?>>

Le voci dei colleghi erano ovattate grazie alla porta chiusa del mio ufficio. Daisy aveva ragione. Quel giorno non ero in me. Pensavo continuamente alla conversazione avuta con quel pallone gonfiato. Ma chi si credeva di essere?
Di certo non era il presidente degli Stati Uniti, ma sembrava comportarsi come tale. Meno lo avrei visto e meglio era.

Ma c'era un piccolissimo problema. Era il mio partner. E praticamente avremmo dovuto lavorare per mesi insieme. Dovevo solo avere pazienza fino al mio addestramento per entrare nell'FBI, e finalmente non l'avrei più rivisto.

<<Niente, sto solo pensando a tutta questa faccenda degli avvocati, che pista stiamo seguendo?>> mentii
Daisy mi guardò non convinta della mia risposta. Lei capiva quando mentivo. Lo capiva sempre. Non potevo nasconderle nulla. Ma evidentemente decise di ignorare la mia bugia e si alzò dalla poltrona all'angolo del mio ufficio dove era seduta per dirigersi verso la lavagna magnetica appesa al muro. Prese un pennarello e iniziò a scriverci sopra qualcosa.

' THE DARKNESS '

<<Dimentica tutto ciò che hai fatto prima di adesso da quando sei una poliziotta Evelyn. Qui abbiamo qualcosa di grosso nelle mani. Dimentica i criminali del Bronx, i criminali di quartiere, i ladruncoli e le sparatorie fra clan. Loro sono qualcosa che io e te non abbiamo mai visto. Loro sono intoccabili. Ci abbiamo lavorato per due anni e abbiamo scoperto che sono dei fottuti fantasmi. Niente facce, niente impronte digitali, niente nomi, targhe, conti bancari. Loro esistono ma sono invisibili. Ma non è tutto qui. Dalle testimonianze e dalle innumerevoli denunce abbiamo scoperto che fanno parte di un'èlite dell'alta società. Gli uomini più ricchi d'America che a quanto pare ricattano avvocati di tutto il mondo per nascondere i loro sporchi affari. Traffichi di droga, giri di prostituzione, traffichi di organi. Qui al distretto li chiamiamo 'criminali in giacca e cravatta'.
Di loro e di chi ne è a capo non si sa nulla. Loro in aula non sono mai presenti. Commettono crimini ma come per magia ne rimangono indenni. E a questo punto mi chiedo se non siano solo gli avvocati che ricattano>>

Non ero stupita del fatto che non si presentassero in aula. Volevano mantenere la loro identità segreta a chiunque cercasse di indagare di più su di loro. Loro erano 'il buio'. Ma c'era qualcosa che non mi quadrava.

<< Ma perché  ricattarli ? Che motivo avrebbero avuto di ricattarli? Potevano scegliere degli avvocati disposti a difenderli.
D'altronde anche i criminali hanno diritto a difendersi e ad avere un equo processo. Perché sceglievano proprio loro?>> bevetti un sorso del mio caffè
<<Anche io mi sono fatta queste domande. E infatti ero decisa a scoprire qualcosa di più e ho trovato lui>>
Daisy appese delle foto aiutandosi con dei magneti.

<< Sappiamo che sono spariti molti avvocati, e di nessuno è stato mai ritrovato il corpo, giusto?>> disse continuando ad appendere foto
<<Esatto>> risposi senza esitare.
<<Bene. Tutti tranne uno, e per di più vivo>> si girò verso di me e mi alzai per mettere a fuoco quegli scatti.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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