Capitolo 5 -Primo Giorno

122 15 0
                                    

Rose si presentò nella Sala Comune dei leoni con venti minuti di anticipo.
Alle 7:30 la stanza era ancora deserta, l'unico rumore era quello creato dalla scoppiettare magico del camino non lontano dal divanetto dove la ragazza aveva poggiato la sua pila di libri per controllare l'orario. Rose aveva trovato la tabella con l'elenco infinito di materie poggiato sulla propria valigia. Si stiracchiò ancora un po' sul morbido tessuto rosso ripensando allo smistamento. Era davvero contenta di essere una Grifondoro, di poter passare qualche ora a chiacchierare insieme ai suoi cugini e a una miriade di persone genitili e leali alla propria casa in quella magnifica sala comune. Eppure quando aveva visto Scoprius allontanarsi verso i Serpeverde aveva sentito un groppo alla gola farle male. Era bastata un'occhiata sul vagone per farla affezionare al ragazzo.
Mentre fantasticava su quanto sarebbe stato opportuno stritolare il biondino si ritrovrò due mani sugli occhi.
-Chi sono?- chiese una voce piuttosto conosciuta.
-James, razza di idiota, non devi parlare!- intervenne una seconda voce alla sua destra.
-Qualcosa mi dice che sei quel pazzo di mio cugino!- sorrise soddisfatta, ma James trovò il modo di non dargliela vinta, dicendo che Albus era troppo impegnato a trovare i libri che lui aveva pensato bene di nascondergli.
Permise finalmente a Rose di guardare il gruppo di ragazzi di secondo che la circondavano. Le spiegarono che per un quarto d'ora la sala comune era sempre occupata dal secondo anno, e che solo cinque minuti prima delle 8 arrivavano tutti gli altri; persino i ragazzi dell'ultimo anno non si degnavano di essere puntuali, quindi non si aspettavano certo una primina mattiniera come lei.
Passarono il resto dei minuti disponibili a chiacchierare, perlopiù di scuola, orari e professori. Le parlarono della McGranitt, a loro dire la migliore della scuola dopo il Preside. "Chissà perché" pensò la ragazza nient'affatto sorpresa dalla preferenza dei ragazzi verso gli adulti della propria Casa. Il titolo di "Peggior Professore di Hogwarts" se lo contendevano il docente di Difesa contro le Arti Oscure e quella di Rune Antiche, che per fortuna non avrebbero incontrato prima del terzo anno -salvo iscrizione al corso. La stanza si riempì di Grifondoro e alle otto la massa di ragazzi si avviò come una formazione militare verso la Sala Grande. Albus non era ancora arrivatò, ma certamente Rose non avrebbe fatto ritardo per colpa di quell'incauto di Potter. Come poteva pensare che suo fratello non avrebbe progettato qualche tiromancino?
Si accodò al gruppo compatto che poi si sparpagliò sul lungo tavolo scuro. Si accomodò accanto ad alcune amiche del dormitorio, Ewa Longbottom e Ritian Pomfray le erano subito diventate simpatiche. Lasciò un posto libero per Albus, che raggiunse la Sala con un paio di minuti di ritardo.
-Io lo ammazzo!- bonfocchiò infilzando le salsicce nel piatto.
-Buongiorno anche a te Al!- gli disse lei con ironia.
Poi il primo pensiero di quella mattina le tornò in mente e si voltò verso il tavolo dei Serpeverde. Scorpius stava quasi dormendo sul tavolo, con una mano poggiata sulla fronte e due segni violacei sotto gli occhi.
Si voltò verso Albus per fargli segno di guardare l'amico, ma lui era troppo impegnato a contemplare Ewa. Così si alzò e, contravvenendo a quello che ci si aspettava da un undicenne, indipendentemente dall'appartenenza a Grifondoro, Tassorosso o Corvonero, si avviò al tavolo dei Serpeverde. Superò la zona dei più grandi velocemente, estremamente terrorizzata dai loro occhi sinistri e cupi. Poi un altro paio di occhi le illuminò la giornata.
Era seduto fra due ragazzini mori che si rimpilzavano di dolciumi, mentre la sua testa bionda non poteva fare a meno che fissare la ragazza.
Rose gli si parò davanti senza preavviso, e lui cedette ad un sorriso. Le fece segno di aspettare e si alzò da tavola per venirle incontro.
-R...Rose che ci fai qui?- le sussurrò quasi spaventato da quello che altre serpi avrebbero potuto fare ad un Grifondoro.
-Ti ho visto giù, con le occhiaie poi, e mi sono preoccupata.-
-Cos'hai alla prima ora?-
Sorpresa dalla domanda si affrettò a sfilare l'orario dalla borsa e leggere "Incantesimi".
-Bene, anch'io. Se ci sediamo vicini ti spiego tutto.- forse come ricatto non era certo il migliore, ma lei accettò senza discutere e gli sorrise. Aveva un sorriso perfetto.
Trotterellò in fretta da Albus e lo trovò con una mano alzata a salutare Scorpius dall'altro capo della sala.
Consumarono in fretta la propria colazione e iniziarono a girovagare in cerca dell'aula di incantesimi. Il biondino si affiancò a loro insieme a Spazzola, che era talmente in ritardo da non essersi presentato nella Sala Grande. Borbottò qualcosa riguardo allo sperare che Krum non avesse notato la sua assenza.
Quando Rose e Albus provarono a chiedere spiegazioni, entrambi li zittirono indicando la grande porta di legno che portava nella loro aula.
Si accomodarono fra i banchi ancora vuoti, Rose vicino a Scorpius, come promesso, e Al alle prese con Ewa e Alexander.
-Allora...- provò a cominciare il biondo sovrastando la voce del Professor Vitius. -Ora si dilungherà sull'importanza della magia anche nel mondo babbano e bla bla, ma nulla di importante.- Rose annuì incitandolo a continuare.
-Beh, ieri ho litigato con un compagno di dormitorio e credo di avergli rotto il naso e due costole, infatti ora non è qu-
-Scorpius!- quasi gridò, indignata, e poi rivolse uno sguardo di scuse al professore che si era voltato verso di loro.
-Fammi finire. Insomma, il Direttore mi ha colto sul fatto e mi ha trascinato verso il suo ufficio. Ho ancora i lividi sul braccio.- si massaggiò la parte lesa -A dire il vero mi aspettavo di avere gli stessi lividi sulla faccia dopo quello che ho combinato. Poi dopo un rimprovero secolare mi ha messo a pulire da cima a fondo il suo enorme ufficio. Ha davvero delle cose schifose sugli scaffali, tranne che per un libro. Non sembrava nulla di che,ma di sicuro era molto vecchio. Un libro di Pozioni, del sesto anno. Quando Krum si è allontanato per controllare la situazione dell'altro alunno in infermeria, io ho sfogliato un po' il libro. C'era lo stesso simbolo che ha mio padre sul braccio in una pagina. Ho fatto appena in tempo a notare un triangolo che Krum è arrivato. Per evitare un'altra punizione ho dovuto inventare che era caduto mentre pulivo.- prese un attimo di respiro dopo quel monologo. -Quello che intendo dirti è che, oltre a raccomandarti di non far mai incavolare Krum, forse dovremmo prendere quel libro!-
-Sei pazzo, ci uccide!-
-No, uccide solo me, perché io farò in modo di finire in punizione da lui, e tu farai la dolce santarellina Grifondoro.- le sorrise e lei lo insultò dandogli un buffetto sulla mano.
-Prima di fare sciocchezze, aspetta che ne parli con Al, va bene?-
-Avete finito di parlare voi due? Non voglio togliere punti nel primo giorno!-
Si scusarono in fretta entrambi e abbassarono la testa, sorridendosi l'un l'altro.
Seguirono gli ultimi minuti di quell'ora e sgattaiolarono via, i due Grifondoro verso l'esterno per la loro prima lezione di Pozioni e i due serpenti verso l'aula di Trasfigurazione.
-Le hai detto di come ti ha punito Krum?- scherzò Alexander alludendo ai colpi del professore che lui avea sentito perfettamente quando aveva bussato all'ufficio del suo CapoCasa per chiedergli di andare in infermieria.
-Non essere sciocco, Alexander. E tienitelo per te. Le ho detto solo del libro.-
Il bruno passò un braccio sulle spalle del ragazzino al suo fianco per calmarlo e gli sussurrò di fidarsi di lui. Scorpius si godette il calore di quel corpo e dimenticò l'imbarazzo. Con lui si sentiva sempre così bene, forse nemmeno Rose ne era capace.

Harry Potter e il Padrone della MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora