Ingoiarono in fretta la loro cena, ognuno alla tavolata della propria Casa com'era di regola. Questo non gli impedì di scambiarsi occhiate furtive ogni pochi secondi, quasi a ribadire le proprie intenzioni e accertarsi che tutti rispettassero il piano.
Con qualche sguardo al Tavolo Principale, Scorpius intuì che nessuno dei professori stava rimuginando su quanto accaduto nel cortile, preferendo ingozzarsi silenziosamente e controllare gli studenti delle rispettive case. Rifiutato l'ultimo boccone del Budino alle Cioccorane -nuova specialità degli Elfi- batté un colpo d'incoraggiamento sulla spalla di Alexander, che era già pronto a raggiungere il tavolo dei Grifondoro, e diede un cenno d'assenso a Rose.
Il Serpeverde dai capelli a Spazzola si avviò lungo i corridoi di Hogwarts lasciando ad Albus qualche leggero spintone: non potevano permettersi di destare troppi sospetti, quindi era necessario mantenere una certa ostilità fra i due.
Girato l'angolo, accorgendosi che Albus si massaggiava insistentemente l'orecchio destro, Alexander gli passò una mano fra i capelli per rassicurarlo.
-Sev, andrà tutto bene. Qual è il problema?- sussurrò piuttosto dolcemente, tenendo il ragazzo con le spalle poggiate al muro.
-Nulla, mi fido di te!- spalancò i suoi grandi occhi davanti al Serpeverde , sperando di riusciure a prendere dal suo sorriso il coraggio di cui aveva bisogno.
Alex non riuscì a trattenere l'impulso di avvicinarsi al viso del moro per osservare le due iridi verdi illuminate dalle candele di Hogwarts. -Hai gli occhi di tuo padre!- rivelò al giovane ciò che immaginava sapesse già e prese a camminare verso i sotterranei.
Albus sperò per tutto il tragitto che il dolore lancinante alla testa passasse, ma di passo in passo verso l'ufficio di Krum la fitta aumentava e sembrava tranciargli il cervello per prenderne possesso. Almeno quando aveva avuto Spazzola così vicino al proprio corpo gli era sembrato che il fastidio si fosse attenuato.
Le segrete non erano molto lontane dal dormitorio verdeargento, avente lo stesso stile della prigione del castello, con sbarre, ferro e catene ovunque e piccoli teschietti come decorazione. A pochi passi da lì lo studio del professore.
Un ultimo sguardo d'intesa e Alexander bussò. Non avendo un orario per la loro detenzione, non potevano essere in ritardo. Ma la voce che li invitò ad entrare fu tanto tagliente da far sembrare il professor Krum una bestia su tutte le furie.
Lui era, invece, seduto dietro la sua alta scrivania, probabilmente appena rientrato dalla Sala Grande e già all'opera nella marcatura dei primi saggi di Difesa contro le Arti Oscure.
-S...Signore-
-Sedetevi!- il professore li interruppe, indicando le due sedie davanti alla sua.
-Avete una minima idea di quello che avete combinato oggi? No, non mi interrompere Potter: la mia è una domanda retorica!- abbassò la mano che aveva alzato per frenare la lingua dei due studenti. -Potevate davvero rischiare l'osso del collo, ma come tuo padre prima di te non potevo aspettarmi altro, vero Potter?-
-Signore è colpa mia!- Alexander provò ad intervenire, ma presto capì che il suo sforzo non sarebbe valso a nulla.
-Molto subdolo da parte tua Signor Ludrog tentare di lenire la vostra pena, ovviamente non saresti in questa Casa se così non fosse, ma sono costretto ad ammettere che questa volta non ci saranno favoritismi.- il suo volto imperturbabile si lasciò andare ad una smorfia. Batte una mano sul tavolo prima di ricominciare a parlare.
-Io mi aspetto molto dai miei studenti, specie da quelli sotto la mia supervisione- lanciò un occhiata al ragazzo dai capelli a spazzola -ma inutile rimproverare due teste di legno come voi!- detto questo si aggiustò il colletto della camicia verde e li mandò a pulire calderoni, una delle migliori punizioni che il suo predecessore avesse mai escogitato.
-Beh, almeno non ha usato le mani!- sussurò Albus in evidente sollievo, rivolgendosi al ragazzo accanto a lui che era già armato di straccio e detergente.
Dopo appena un'ora passata a strofinare il fondo incrostato di quindici calderoni, entrambi corsero verso l'ufficio dove Krum stava ancora correggendo i temi. Un enorme boato aveva squarciato l'aria dei sotterranei. Subito dopo altri piccoli rumori furono seguiti da un paio di colpi alla porta dell'ufficio del Capo Serpeverde.
-Professor Krum, signore, c'è un duello fra studenti!- il prefetto dei sotterranei avvisò il direttore della propria casa con una leggera dose d'affanno e si scostò dalla porta.
-Voi due tornate a lavoro!- disse rivolgendosi ai ragazzini e poi, a grandi falcate, si diresse verso i corridoi dove degli insolenti marmocchi avevano osato duellare, proprio nella sua parte di castello.
Albus e Alexander aspettarono che la grande porta grigia fosse completamente chiusa e sgattaiolarono all'interno dell'ufficio.
-Sev, tu controlla là in fondo. Scorpius ha detto di averlo rimesso su uno scaffale in alto vicino a due grossi tomi!- sussurrò le indicazioni all'amico.
Dopo appena qualche secondo Albus sentì le orecchie fischiare e un rumore acuto proveniente da destra causò un dolore lancinante alla testa. Alzò gli occhi e vide due copertine rosse, grandi quanto un braccio e, racchiuso fra i due libri, un sottile manuale di pozioni, vecchio e ingrigito.
-L'ho trovato!- esultò entusiasta il moro, alzando il libro verso l'amico.
Alexander tese la mano e subito si ritrovò il libricino fra le mani. Non resistette all'impulso di saltare fra le braccia di Albus, congratulandosi per la riuscita del piano. Ricompostosi, nascose il libro nella borsa che aveva appositamente portato e poggiato accanto alla scrivania del docente, ricoprendolo con diverse pergamene: una volta rientrato, Krum non avrebbe notato nulla.
In fretta tornarono ai loro calderoni.-50 punti da Grifondoro per aver causato una rissa! E 20 da Serpeverde per non aver trattenuto i propri istinti, Signor Malfoy!- Krum sentenziò la pena per i due duellanti.
Un Tassorosso presente alla disputa provò ad obbiettare qualcosa in difesa dei leoni, ma venne prontamente respinto dal docente.
-E domani mattina verrete entrambi nel mio ufficio!- senza permettere alcuna contestazione, Krum fece ritorno ai suoi alloggi, lasciandosi alle spalle due ragazzini sorridenti.
-Rose, scusa se ti ho att-
-Scorpius siamo stati grandi!- gli saltò al collo facendolo quasi cadere. -Dobbiamo solo sperare che a Spazzola e Albus sia bastato questo tempo!-
-Ehi, sappi che domani tocca a noi e chis-
-Ooh Scorpius fa' meno il bimbo spaventato- Rose si stacco finalmente dall'abbraccio e lo afferrò per la manica della divisa scolastica trascinandolo via per il corridoio.
-Non sono un bimbo spaventato e smettila di interrompermi!- rispose il biondino mettendo il broncio per quel tanto che bastava a ricevere un altro abbraccio.
Insieme si allontanarono fino a raggiungere la Sala Grande e si salutarono senza dare nell'occhio, dirigendosi ognuno al proprio tavolo per fingere di studiare e avere una scusa per trattenersi fino a tardi fuori dalla sala comune.-Buoni a nulla- ringhiò fra i denti l'uomo dalle lunghe treccine.
Albus e Alexander sussultarono quando la porta dell'ufficio di Krum sbattè violentemente contro lo stipite della porta. -Voi due. Qui!- li chiamò con un sibilo lento e tagliente e i ragazzi si mossero dai loro calderoni con la stessa velocità. Raggiunta la scrivania misero mano alle vesti che avevano dovuto togliere per pulire, ma la voce di Krum li fermò -Immagino che anche voi siate degli scansafatiche e che il vostro lavoro sia fra i più penosi mai visti, ma la detenzione può bastare. Sparite dalla mia vista e tornate immediatamente ai vostri dormitori: se farete deviazioni, lo saprò.- il suo volto di marmo era gelido quasi quanto i suoi occhi. Incrociò le dita poggiando i gomiti sul tavolo e aspettò che i due arrivassero alla porta.
-Signor Ludrog?-
Sembrò sentire il cuore emettere l'ultimo tonfo prima di smettere di battere.
-Si, professore?- non era il momento di balbettare e mostrarsi sospettosi: non c'era alcun modo in cui potesse aver già scoperto del libro mancante.
-Rimani qui. Ho cambiato idea.- Albus sparì fulmineo dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle e fuggendo verso il suo dormitorio, mentre all'interno Alex veniva fatto accomodare su una delle sedie dell'ufficio.
-Allora, Alexander, io non sono abituato a marmocchi impertinenti che disonorano la mia casa, nel tuo caso a causa di uno sport ad alta aggressività e grande pericolo, giocato, per la maggior parte, da idioti arroganti che mancano del senso di auto-conservazione. Pensavo di averlo già spiegato a Scoprius, ma a quanto pare domani avrà bisogno di un'altra lezioncina. Per quando riguarda te, credo che tu abbia bisogno di un altro metodo, quello che riservo ai Serpeverde dal secondo anno in su. E se alle lezioni di combattimento corpo a corpo di questo sabato non sarai brillante, ti spetterà questo...- avvolse la bacchetta con le dita sottili
Alex strinse il bracciolo della sedia, senza capire cosa aveva mente il suo Capocasa.
-Signore, non possiamo sconfiggerli senza magia. È da ieri che siamo esausti. Fa male!- protestò senza sapere dove aver trovato quel coraggio.
-Alexander, questo ti farà male.- grugnì felice e chiuse gli occhi per prepararsi al piacere della punizione inflitta.
-Crucio!-N.A.: l'idea dei combattimenti la devo ad @Alelaribelle (grazie)
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Harry Potter e il Padrone della Morte
De TodoIo e Alelaribelle abbiamo pensato di scrivere un sequel di Harry Potter e i Doni della Morte. 19 anni dopo la scomparsa di Voldemort, Albus, Scorpius e Rose si ritroveranno nella scuola di Hogwarts, ma il fascino della magia Oscura rapirà il cuore d...