Un anno prima - Lara - Parte 4

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"Sei pronta, piccola Lara?" chiese Marta, la capo congrega.

La ragazza sorrise, pensando a come una lunga convivenza potesse portare persone molto diverse tra loro a esprimersi nello stesso modo.

"Non sono piccola" recitò come un riflesso condizionato.

Marta le sorrise, incoraggiante. "No, è vero, oggi sei tutt'altro che piccola. Sei pronta, lo sento, eppure temo per te."

Lara prese fiato per replicare ma la donna la precedette. "So cosa vuoi dire, non ho intenzione di distoglierti dal tuo compito, Ecate mi protegga. Però voglio che la tua mente e il tuo cuore siano aperti, le orecchie tese ad ascoltare i consigli dei numi. Se ti dicessero di fermarti lo faresti, vero?"

Non sbuffò. Negli anni di studio aveva sviluppato un grande autocontrollo, inoltre le preoccupazioni di Marta le suscitavano tenerezza. Eppure le trovava infondate. Non riusciva a capire come mai quella donna tanto saggia non accettasse l'assoluta perfezione del piano che suo zio ordiva da decenni. Proprio quella notte si faceva venire dei dubbi? La notte di Samhain, in cui la barriera tra i mondi era più sottile.

"Se un Dio scendesse in terra e mi bisbigliasse all'orecchio di desistere forse lo farei, sì. Ma non accadrà" rispose, con più cocciutaggine di quanto avrebbe voluto.

"D'accordo allora, vieni con me" fece la strega cingendole le spalle col braccio esile.

Marta era piccola come un uccellino, tanto magra che le si vedevano le ossa e talvolta il cranio emergeva sotto la pelle tirata del viso. Eppure aveva una certa grazia, nei capelli d'argento e nei movimenti fluidi. Gli occhi erano chiari e sempre svegli, come intenti a cercare qualcosa.

Vedendola al mercato poteva sembrare una vecchia pazza, certo, ma al centro di un circolo rituale risplendeva di una volontà indomabile. Lara pensava a questo e a molto altro, mentre percorreva i corridoi della villa fino a raggiungere un minuscolo chiostro circondato da portici e rampicanti. Al centro una fontanella riversava acqua limpida in una polla, che rifletteva il cielo come uno specchio.

"È quasi il tramonto" sussurrò Lara.

"Non avere fretta" la rimbrottò la strega. "Preparati."

La ragazza allora si avvicinò all'acqua, percorse la piccola penisola che consentiva di raggiungere il centro della polla e sedette nella posizione del loto, la tunica che si tendeva sulle ginocchia.

"No, non così, stasera voglio che t'inginocchi, così da poter scrutare l'acqua."

Lara si voltò a fissarla, chiedendosi se fosse un trucco per ritardare il rito, ma l'espressione determinata della sua maestra la dissuase dal fare domande. Fece come comandava, raccogliendo i piedi sotto le gambe e chinandosi sull'acqua.

"Cosa vedi?" chiese Marta. La lezione era iniziata.

"Vedo il Mondo Specchio."

"Bene, ora medita su ciò che vedi."

La strega iniziò a bisbigliare una cantilena antica, ma Lara non riusciva a concentrarsi. La mente correva al rito, ai preparativi, alle cose fatte e a quelle da fare, alla congrega che aspettava, allo zio che si preparava, al suo doppio. Non trovava, per quanto si sforzasse, il senso di quell'ultima meditazione.

"Lara" disse Marta interrompendo il corso frenetico dei suoi pensieri. "Non ti permetterò di officiare il rituale se non avrai prima eseguito questa meditazione, perciò rassegnati. C'è una verità che devi comprendere e accettare prima di proseguire. Dunque, cosa vedi?"

Lara chiuse gli occhi, rilassò i muscoli delle spalle, incrociò i piedi sotto le gambe e tornò a scrutare l'acqua. "Vedo il Mondo Specchio" disse. "Una città circondata da campi, boschi in lontananza."

Allora, all'improvviso, capì. Gli occhi le si riempirono di lacrime e la vista si sfocò. Rimase immobile, il corpo congelato in posizione prona, i capelli corvini che sfioravano l'acqua infrangendone le visioni. Quando si alzò era buio fitto e faceva freddo.

"Dunque?" chiese Marta, fissando per un attimo gli occhi nei suoi.

Lara poteva sentire che il proprio volto aveva assunto una piega dura, che non se ne sarebbe più andata.

"Non è come pensi, ci saranno trattative. Mio zio penserà a tutto" disse lasciando che le lacrime seccassero sulle guance.

"Allora andiamo" rispose Marta guardando la luna.



🕷️ Autrice a fine capitolo 🕷️

Grazie per essere arrivati fino a questo punto! 🌒 Questo capitolo è stato intenso da scrivere: Lara e Marta incarnano due modi diversi di affrontare la tensione di una notte carica di presagi e scelte cruciali. 🖤 La scena della meditazione è un momento chiave per Lara, ma anche per noi lettori, che iniziamo a intravedere qualcosa di più sul "Mondo Specchio". 🌌

📜 Che ne pensate del rapporto tra le due? La figura di Marta vi ispira fiducia o vi mette inquietudine? E Lara, con le sue convinzioni incrollabili, vi sembra pronta per il rituale? Fatemi sapere nei commenti: i vostri pensieri sono preziosi per me e per questa storia. 💬

- Isa T. Green
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