Tutto è iniziato così ...

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Stasera devo farmi abbastanza figo per uscire... magari vedo qualche bonazzo, o meglio, un "piezz di sticchi stagionato... E poi riferisco a Lorena cos' ho avuto l'onore di vedere."

Almeno era questo quello che pensavo mentre scendevo dalla parte rurale alla parte cittadina della mia città, Castelbuono.
Nel paese dove vivo al momento si è nella novena della festa della matrona del paese, Sant'Anna.
Tutte le strade hanno quelle luci che ti fanno capire che sta per arrivare la festa, che sarà tra il 25 ed il 27 luglio, anche se sul calendario S. Anna è il 26 luglio.

La prima cosa che mi balzò alla mente fu quella di comprare le sigarette: "Ho solo 2 Lucky Strike Blu e corro il rischio di dovere scroccare"- dissi tra me. Inoltre controllai di non aver dimenticato gli occhiali da vicino (sono perso senza).

Passai da un tabacchino, ma non entrai perché non facevano fare Pagobancomat, quindi continuai a camminare fino all'unico tabacchino disponibile.

Entrai.

"Un pacco di Lucky Strike Blu da 10, perfavore."- dissi al tabacchino che si trovava dietro la cassa . E devo dire che ho avuto un bel colpo di fortuna perché era l'ultimo pacchetto disponibile.

"Posso pagare con la carta?"
"Si."-rispose il tabarcchino, per poi prendersi la mia postepay, farmi digitaree il PIN e consegnarmi la copia cliente della transazione e la carta.

Misi il pacchetto di sigarette nel taschino interno della borza. Io ADORO i taschini interni. Ci metto sempre le sigarette e non mi hanno mai scoperto.

"Grazie ed arrivederci"-salutai il tabacchino ed uscii per avviarmi da mia nonna.
La processione sarebbe iniziata a breve, infatti prima di poter entrare dal tabacchino dovetti fare uno slalom tra le persone.

Per mezzo di una scorciatoia arrivai a casa di mia nonna e la vidi che parlava con la signorina Mimì, un'anziana, ma simpatica, signora di circa 84 anni.

"Nonna, va' ad aprirmi"- le dissi mentre mi avvicinavo alla porta.
Mia nonna andò subito ad aprire mentre salutai la signora Mimì.

*Clack*
La porta si aprì ed io entrai.
Non appena entrato chiusi la porta dietro di me e scesi sei scalini, per poi fare qualche passo e salirne una 15ina, tre per volta, per arrivare al primo piano nel quale si trovano: alla mia destra, lo studio di mio zio; alla mia sinistra un monovano che mio zio era solito affittare quando aveva ospiti. Stasera la processione passava dal lato del monovano, quindi tra non molto mia nonna si sarebbe spostata di la.

Entrai nello studio di mio zio ed andai al balcone a salutare mia nonna.

"Senti Filippo, stasera ho preparato le stesse cose di ieri sera, te le mangi?"- mi chiese, quasi obbligandomi, mia nonna.
Come dire no alla nonna quando si tratta di cibo?
Salii fino al terzo piano e li trovai mia zia che se stava fumando una sigaretta al balcone.

"Madò che puzza di fumo" - dissi tra me prima di salutare mia zia.
Ebbene si, anche se sono fumatore, sento la puzza del fumo passivo anche dopo un minimo tiro.

"Vediamo se questi escono"-dissi pensando a voce alta. "Questi" erano i miei 'amici'- sempre se avessi voluto considerarli tali.

Cercai nella rubrica il nome di uno di loro e lo chamai.
Dopo aver fatto scorrere la suoneria e fatto scattare la segreteria telefonica per ben due volte , provai a chiamare un altro di loro che mi rispose quasi subito (dopo 4 bip) e mi disse che erano in un locale. Gli risposi di aspettarmi e uno di loro, in sottofondo, disse "Tu succhi i cazzi?" ed immancabili risate.

"Ha già cominciato a fare il cojone. Forse è la volta buona che li mando a Fanculo" - pensai.

"Sto arrivando"- dissi chiudendo la chiamata.

Caro diario ti scrivo ... pagine di sfogoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora