La Vittoria delle Macerie

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Il cielo su File era talmente colmo di sabbia rossa e folgori da oscurare del tutto la luce del sole. Certo, era così in tutta Kemet da quando Amon Ra era stato inghiottito dal suo eterno nemico, ma più ci si spingeva verso l'Alto Egitto più gli effetti del Caos di Apep diventavano evidenti. E a Seth non piaceva essere tornato in quello che era il suo dominio.

Da quando aveva dovuto assumere il comando del suo pantheon, il signore delle sabbie rosse non aveva desiderato altro che allontanarsi dal caos che incarnava e che tanto lo accomunava al nemico che, ormai da anni, stava cercando di sconfiggere e soggiogare; tornare nel desertico Alto Egitto lo faceva sentire più forte e più simile ad Apep e ciò lo turbava fin troppo.

Così come lo turbava aver dovuto trovare rifugio in ciò che rimaneva dell'ultimo tempio di sua sorella in quello che formalmente non doveva essere il suo territorio. Aveva odiato sua sorella per aver spinto il suo culto così lontano ma, in quel preciso momento, avrebbe potuto anche ringraziarla per quell'atto di tracotanza.

Apep stava vincendo, diventava ogni giorno più forte man mano che il caos avvolgeva Kemet, e il piano di Seth non si stava concretizzando in fretta tanto quanto voleva. Aveva salvato e fatto risvegliare Sekhmet, ridotta tuttavia ad un'ombra della furia micidiale che era, e Maat aveva ripreso i sensi; Anhur, Sobek, Montu e persino Bastet erano tornati abbastanza in forze per combattere; Thoth aveva finalmente fatto sapere di essere riuscito a convincere Khonsu ad aiutarli e il greco Ermes stava facendo quanto pattuito durante la sua seconda visita... ma Apep doveva aver percepito il rinforzarsi dei suoi nemici e, con folgori rosse e potenza inaudita, aveva devastato anche il Delta del Nilo.

La zona, lontana dal deserto, aveva nascosto Seth e i suoi alleati per anni anche grazie a quel poco potere che era rimasto nel sangue di Horus e di sua madre Iside. Non avevano mai considerato che Apep potesse non solo attaccarli frontalmente lì ma anche vincere ogni loro difesa con estrema facilità.

Iside aveva, infine, ricordato dell'esistenza del suo Tempio a File, immerso nel territorio nemico, "un nascondiglio perfetto" come la stessa dea lo aveva definito. Seth sapeva che quella soluzione non poteva essere definitiva così come sapeva che sua sorella non aveva immaginato quanto potere divino avrebbe dovuto impiegare per respingere la corruzione delle sabbie rosse nella loro terra natale.

Al centro del tempio, in ginocchio sull'altare, Iside aveva le sue ali spiegate ormai da giorni e infondeva l'aria attorno al suo luogo di devozione di tutte le energie che le erano rimaste per cercare di nascondere il gruppo di sopravvissuti agli ordini di Seth. Era pallida e madida di sudore come mai nessun dio dovrebbe essere.

"Non c'è più tempo" pensò Seth, stimando che la sorella avrebbe ceduto di lì a poche ore ormai. Horus gli si avvicinò, evidentemente condividendo lo stesso pensiero dello zio, e lo fissò con l'unico occhio buono: "Maat e io potremmo prendere il suo posto per un po'... ma nessuno di noi due ha delle riserve di magia grandi quanto mia madre. Sarebbe solo un palliativo"

Seth annuì: "Iside conosce il vero nome di Ra, sta resistendo solo per questo... una volta che sarà esausta, Apep ci metterà molto poco a trovarci... e tu mi servi in forze, quindi piuttosto pensa a prepararti"

Horus annuì all'ordine brusco dello zio e si allontanò; al suo posto giunse Anubi che fissò il dio che lo aveva un tempo rifiutato come figlio con sguardo preoccupato: "Non riesco più a contattare Thoth, neanche con la piuma di Maat che aveva incantato... la Duat è in subbuglio sotto di noi, lo sento, e io non potrei più contenerne le mostruosità se Apep dovesse..."

Seth lo interruppe: "Lo so. Né io potrei trattenere a lungo la serpe se dovesse attaccare. Dobbiamo solo aspettare e combattere finchè il nostro piano non si finalizzerà"

Mitovembre 2024 - SequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora