Let's get to know each other better | UNDICI.

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ALLEN




Ammetto di non avere il controllo su me stessa.
Sono sempre fra le nuvole, persa nei miei pensieri, una persona che a volte non sa nemmeno cosa stia facendo davvero.

Spesso mi ritrovo a ragionare sulle mie azioni solo dopo averle compiute. Per esempio: chi mi ha detto di addentrarmi da sola nella foresta, quel giorno? Nessuno, ovviamente. Era stata una decisione impulsiva, dettata dalla confusione. Logan e le sue battute mi avevano fatto perdere la cognizione del tempo.

Ormai era passata una settimana da quel giorno. Da allora, non ci siamo più sentiti. Subito dopo che lui se ne era andato, Bailey mi aveva raggiunta, e insieme eravamo riuscite a trovare l'uscita dalla foresta.

Logan... non lo reggo proprio. È come se fosse sempre lì, addosso a me, ma non fisicamente. Mentalmente, sì, e in un modo che non riesco a spiegare.

Muovo la testa, cercando di scacciare quei pensieri. Sono nella mia stanza, con Don't Blame Me di Taylor Swift in sottofondo. La ascolterei all'infinito. Mia madre non si è fatta né vedere né sentire. È raramente a casa e forse non ha nemmeno voglia di vedermi. Non che la biasimi.

Le do solo problemi. Ho bruciato la macchina di Brian, ho rotto un telefono – non so neanche di chi fosse – e sono sparita per una serata intera. Per lei, sono scomparsa. Per me, invece, ero solo finita nella merda. Sopratutto perché avevo deciso di fare un pezzo di strada da sola.

Guardo l'orologio. È sera. Non ho più voglia di restare rinchiusa qui.
Sapete cosa? Vado al lago.

Mi alzo dal letto, tolgo le cuffie dalle orecchie e cerco i primi vestiti che trovo: una felpa nera e un paio di jeans dello stesso colore. Mi tolgo il pigiama, infilo i vestiti e mi guardo allo specchio. Stasera mi sento scocciata e svogliata, ma al lago non ci vado quasi mai.

Quando capita, però, è un luogo che mi aiuta a pensare. Non ai problemi, ma alle cose belle. Il lago ha questo effetto su di me.

Scendo le scale e mi avvicino alla porta d'ingresso. Prima di uscire, però, mi blocco.
Mi sono dimenticata una cosa importante.

Corro in cucina, apro lo sportello delle bibite e prendo una bottiglia di whisky. Stasera ho bisogno di rilassarmi. Richiudo il mobile e torno all'ingresso, chiudendo la porta alle mie spalle.

Cammino verso il lago. Per fortuna, non è lontano da casa mia. Dopo dieci minuti di camminata, arrivo. L'acqua riflette il cielo, nero e pieno di stelle. Ma qualcosa cattura la mia attenzione: un'ombra, una figura familiare.

Il mio telefono vibra. Un messaggio. È Jason.
Sorrido, apro la conversazione.

Che fai?

Io e Jason ci siamo conosciuti su Instagram tre giorni fa. Continuava a mettere like ai miei post, e io facevo lo stesso. Poi, finalmente, è stato lui a fare il primo passo. Abbiamo iniziato a parlare e a conoscerci meglio. È di New York, come Lisa. Quando gli ho chiesto informazioni su di lui, mi ha detto: «È un tipo a posto, elegante ed educato.»

Jason è carino. Capelli scuri, occhi verdi, niente tatuaggi. L'esatto opposto di Logan: capelli bianchi decolorati, tatuaggi ovunque e uno stile vintage che non passa inosservato.

Sono al lago.

A fare?

Pensare.

Sei una persona molto pensierosa?

Sorrido.

Se si può dire così... sì.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 hours ago ⏰

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