quattordici

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"Grazie", ansimò Hana, cercando di assumere una buona posizione eretta mentre si appoggiava a Bakugo.

"Sì, sì, come vuoi", rispose lui, stringendole un po' la vita. "Tutto bene?"

"Sinceramente.." alzando lo sguardo da terra verso di lui, "..non lo so."

"Ehi ragazzi!" urlò Kirishima mentre correva verso di loro. "Hanno detto di salire e di unirci al resto della nostra classe!"

"Riesci a camminare, Okada?" le chiese Todoroki dopo aver sentito Kirishima.

"Con un piccolo aiuto, sì, credo di sì", rispose, appoggiandosi a Bakugo.

Cominciarono a camminare per unirsi al resto della classe. Hana alzò lo sguardo per un minuto verso Bakugo.

"Cosa?" chiese, voltandosi a guardarla.

"È solo che," cominciò, abbassando lo sguardo a terra, "non sapevo che ti preoccupassi tanto per me."

"Beh, voglio dire, sei nella mia vita da molto tempo e non sei del tutto irritante", ragionò, guardando verso dove stavano camminando. Emise un gemito. "Agh... va bene, lo ammetto."

Hana alzò lo sguardo verso di lui, e un leggero colorito le salì sulle guance quando si rese conto di quanto fossero vicini i loro volti. "Ammettere cosa?"

"Ho iniziato ad apprezzarti, Hana", confessò Bakugo, guardandola di nuovo, e lei avrebbe giurato che anche lui avesse una leggera sfumatura rosata sulle guance.

Quando raggiunsero la cima, Uraraka corse verso Hana, vedendo quanto fosse malconcia. "Hana! Oh mio dio, stai bene?" chiese, guardando la sua testa sanguinante.

"È stata lanciata da quell'uccello strano mentre cercava di proteggermi", rispose Bakugo mentre riaggiustava la presa su di lei. "Ha esagerato con il suo quirk mentre combatteva".

Hana sospirò, sentire Bakugo mentre la teneva sollevata la fece sentire sinceramente al sicuro. Normalmente, non le piaceva che le persone facessero questo genere di cose, dato che i suoi poteri la aiutavano a viaggiare velocemente e silenziosamente, ma Bakugo lo faceva sembrare ok.

"Visitiamola subito", disse uno dei paramedici giunti sul posto.

Bakugo l'aiutò ad arrivare a una delle ambulanze, rimase invece di tornare con la classe. Il paramedico le bendò la testa, pulendola prima, per fortuna non era un brutto taglio. Il liquido detergente le bruciò un po', facendole sibilare per il dolore, il che fece voltare Bakugo. Stava per urlare al paramedico quando sentì la sua mano afferrargli la spalla istintivamente. Onestamente, era piuttosto dolce.

Una volta finito di controllarla anche per altre ferite, il paramedico la fece uscire. Lei scese, inciampando e perdendo l'equilibrio per un secondo. Fu allora che Bakugo le afferrò il braccio, tirandola su prima che potesse cadere, il che la portò al suo petto.

"Dio, non riesci proprio a smettere di cadere su di me", ringhiò, mentre entrambi ricordavano il momento in cui lei gli era caduta addosso durante il tragitto in autobus per l'esame di ammissione.

"Beh, sembra che tu riesca a prendermi ogni volta", ribatté, rialzandosi.

Fu allora che entrambi udirono un familiare "awwww". Le loro teste si voltarono nella direzione del suono, solo per trovare Uraraka lì.

"Cosa?" chiese Hana.

"Stavo venendo qui per convincervi a unirvi di nuovo alla classe", disse Uraraka, quasi saltando su e giù alla vista di loro due. "Ma credo di aver interrotto qualcosa."

"Niente," ringhiò Bakugo, lasciando andare Hana. "Non stavi interrompendo nulla."

Poi se ne andò verso il resto della classe, lasciando sole le due ragazze.

"Allora..." disse Uraraka, prendendo l'altra sottobraccio per riportarla al resto della classe. "Questo significa che voi due siete... Bhee saii..."

"No, non stiamo insieme, Uraraka."

"Vorresti esserlo?"

Questo fece fermare Hana di colpo, tirando indietro leggermente Uraraka. I suoi pensieri turbinavano mentre pensava a tutte le volte in cui lei e Bakugo sembravano salvarsi a vicenda, o finire l'uno nelle braccia dell'altro. Poi pensò a quando il paramedico le stava pulendo la testa prima di fasciarla, a come quando le aveva punto aveva afferrato istintivamente la spalla di Bakugo. Non si era nemmeno resa conto di averlo fatto finché non aveva aperto gli occhi per il dolore.

"Io-"

"Uraraka! Hana! Forza!" urlò loro lida, agitando il braccio per intimare loro di sbrigarsi.

"Bene, sono venti studenti, senza contare quello che è andato in ospedale", disse l'ufficiale dopo che Uraraka e Hana si unirono alla classe.

"Quindi, in realtà non hai risposto alla mia domanda, cara", continuò Uraraka a bassa voce, dato che ora erano con gli altri studenti. "Vorresti stare insieme a lui?"

"Io..." cominciò, non sapendo come rispondere alla domanda piuttosto complicata.

"Se non sai rispondere, deve trattarsi di un 'sì' di qualche tipo", ha sottolineato Uraraka.

Hana annuì semplicemente, i suoi sentimenti cominciavano ora a prendere forma.

"Portiamo questi studenti nel campus principale, hanno passato davvero troppe cose", disse l'ufficiale.

Mentre la classe chiedeva del signor Aizawa, di Thirteen, di Midoriya e di All Might, la testa di Hana si girò. I suoi pensieri si sistemarono, come pezzi di un puzzle. Gli ufficiali dissero quindi alla classe che stavano per riportarli a scuola. Ma prima di andare con loro, vide Bakugo fissare il buco lasciato da All Might e si avvicinò a lui.

"Stai bene?" chiese, posandogli una mano sulla spalla.

"Sì", borbottò.

"Forza ragazzi, ora torniamo in classe!" gridò Kirishima a entrambi.

"Sì, sì, l'ho sentito, idiota", rispose Bakugo, afferrando il polso di Hana e trascinandola con sé sull'autobus.

"Sai che non devi trascinarmi", gemette mentre riusciva a malapena a camminare dietro di lui.

"Sì, beh, è chiaro che non puoi arrivarci da sola", rispose lui senza voltarsi indietro.

Skylight -tradotta-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora