𝐅𝐚𝐥𝐥𝐢𝐧' 𝐢𝐧 𝐥𝐨𝐯𝐞 | senza cri ☆♪

𝙚𝙞𝙜𝙝𝙩

𝙍𝙊𝘽𝙀𝙍𝙏𝘼'𝙎 𝙋𝙊𝙑

È passata una settimana. 

La mattina della puntata mi sveglio con un peso sul cuore, una strana sensazione che mi scuote. Avevamo completato l'esibizione richiesta, io, Cristiana e Luca eravamo riusciti a raggiungere un ottimo risultato, arrivando al primo posto. 

Di certo, il malessere che sentivo non poteva essere legato alla performance. Non so esattamente cosa sia, ma il presentimento è forte e insistente, come una presenza che non riesco a ignorare.

Cerco di scrollarmela di dosso mentre vado a fare colazione, ma è inutile: ogni gesto mi sembra ovattato, come se fossi sospesa in attesa di qualcosa che sta per accadere.

Vybes, che è seduto sul divano a pochi metri da me, sembra notare subito il mio stato d'animo. 

Mi osserva in silenzio per un attimo, poi si avvicina, prendendo una tazza di caffè.

"Caffè?" chiede, porgendomi una tazza calda. 

Quando lo guardo, mi accorgo che mi sta osservando, forse cercando di capire cosa mi passi per la testa.

"Grazie..." sussurro, prendendo la tazza. 

Gabriel si siede accanto a me, scrutandomi in silenzio per un attimo prima di parlare.

"Ro, sei sicura che vada tutto bene? Ti vedo diversa dal solito. C'è qualcosa che ti preoccupa?"

Lo guardo, esitante, e per qualche motivo mi viene spontaneo confidarmi con lui. 

"Non lo so nemmeno io Gabri, ho una strana sensazione, è come se sentissi che stasera andrà male. So che è stupido, e forse sto solo ingigantendo tutto, ma non riesco a togliermi di dosso questo senso di inquietudine."

Gabriel sorride e scuote la testa. "Non è stupido, Robi. A tutti capita di sentirsi così, specialmente quando siamo sotto pressione. E tu ne hai parecchia, di pressione."

Sorrido debolmente, grata per le sue parole. "Grazie, Gabri. Davvero. Non so, mi sento come se fosse tutto fuori controllo."

"Beh, se ti può consolare, sono qui. Tutta la giornata, se vuoi. Faccio da cuscinetto anti-stress." 

Dice questa frase scherzando, ma con uno sguardo sincero che mi fa sentire improvvisamente meglio. 

Non è una cosa che mi capita spesso, sentirmi ascoltata e capita così, e mi sorprende quanto stia bene con lui.

Sento che posso fidarmi di lui, così inizio a raccontargli di come sento di essere sotto pressione, di quanto sia difficile trovare un equilibrio tra le aspettative degli altri e ciò che sento davvero. 

Parlare con lui mi rilassa, e ci ritroviamo a chiacchierare molto più a lungo di quanto mi sarei aspettata. 

Gabriel ascolta senza interrompermi, con una calma e una comprensione che mi fa sentire al sicuro.

In un certo senso, è come se fosse un porto sicuro, una presenza che riesce a calmare la mia mente agitata.