La casa è diventata la mia prigione, ma anche la mia ragione di vita.
Non avrei mai pensato di apprezzare tanto questo posto dove, solo pochi mesi fa, ci mettevo piede quasi solo ed esclusivamente per dormire!
Adesso fisso, scruto e constato ogni minimo particolare degli oggetti da me scelti per adornare il mio tempio. Mi metto in discussione come la mia anima attanagliata dal silenzio di questo appartamento, ma coccolata dalla stazioni Radio o dalla TV sempre accesa.
Il mare fuori mi rappresenta. A volte è piatto e quieto, altre e minaccioso e implacabile.
Ho molta paura. Non so se finirà questa storia, ma è vita che affiora nelle mie dita.
Devo scriverla, affinché mi lasci trasportare dalle parole in un altro tempo. Un tempo dove tutto questo sarà finito, dove non si sfornerà più il pane e la pizza, ma ci saranno cibi creati dall'intelligenza artificiale, senza agenti chimici o sostanze inquinanti.
Mi rifugio tra i miei scritti e provo a raccontare questo periodo in cui nulla è certo. L'unica cosa certa è riuscire a rimanere isolati per sopravvivere.
Non può venire nessuno a trovarmi né tanto meno posso andare a fare una visita ai miei genitori che abitano a soli due isolati da me! Da qualche settimana il mio gatto è irrequieto e mi pare di scorgere al mio videocitofono una sagoma, sempre allo stesso orario ... Suggestione? La mia gattina, Luna, è la mia dolce compagna. Era un batuffolino color latte quando l'ho salvata dalla strada. È arrivata nella mia vita appena prima della pandemia, per farmi compagnia, per farmi da guida. Tutt'intorno c'è silenzio (forse troppo!) ma la paura di morire a causa di questo virus pestilenziale fa da padrona...Tavolta un bicchiere di vino è l'anestetico per non pensare, ma io lontano voglio arrivare, ma senza naufragare.
Ecco, quindi, che mi travolge la fantasia o un' allucinazione. Vedo qualcosa che mi sconvolge. Lo scrivo e m'immergo.
M'immergo nella mia stessa scrittura e mi piace cosa vedo!Regia:
Le persone sembrano ancora poco interessate al tuo elaborato. Aggiungere un imprevisto.
Immagina d'incontrare qualcosa o qualcuno.Sento delle voci nell'altra stanza. A volte il confine tra sogno è realtà è così labile tanto da confonderci così tanto da non capirci più niente. C'era qualcuno a casa mia? Improvvisamente mi sveglio, tutta infreddolita, su una brandina con il piumone blu. Strofino gli occhi e mi alzo di scatto per andare a lavoro. Ho due uomini accanto, con la divisa sempre blu, che mi osservano ma continuano a parlare di tubature.
Non è la mia vita, ma faccio tutto come se fosse normale. So di essere in ritardo ed esco in ciabatte! Già tutta la situazione è un paradosso! Figurarsi se uscirei mai in ciabatte nella mia vera vita! Ecco, è questo il punto. Che vita era? O questa in cui scrivo è "altro"? Perché io sono uscita in ciabatte per andare a lavorare in una località marina che si trova a 500 km da casa mia? E soprattutto perché sono salita nell' auto guidata da un cugino medico defunto? Ero in vita o in un' altra vita?
Questa storia è contorta come questo foglio che sto accartocciando e poi riaprendo.
Comunque ho seguito il mio istinto. Provo a credere di esistere in questa storia dove un arrivo in paese dove la gente vive con gli animali selvatici che camminano per strada. Dove vengo inseguita da un gorilla e truffata da un mio parente defunto!
Ma, d'altronde, anche il mio scrittore preferito ha varcato la soglia dell' impossibile! Quindi tutto ciò che sto per raccontare, fate bene attenzione, me lo ha suggerito proprio Calvino!

STAI LEGGENDO
The last writers
Ciencia FicciónPianeta Terra Bis 3069. In un futuro inquietante, tra uomini robot e "virtuali", un gruppo di ricercatori dell'Università del dipartimento di Antropologia culturale è stato incaricato di studiare le modalità di scrittura del passato per migliorare...