The last writers

Marzo 2020. ITALIA

La luna è alta. È notte fonda. Britney fissa la radiosveglia: sono le 3:00! Chiude gli occhi. Inspira, espira. Si tratta ormai di un rituale che accade da giorni. Non sono gli incubi a svegliarla: è una sorta di risveglio automatico e, ogni volta, ha l'impressione di vedere un'ombra vicino a lei. Si alza, va in cucina a tentoni per bere un bicchiere d'acqua. Poi accende la luce del soggiorno e prende il suo taccuino poggiato sempre nel solito angolino della sua scrivania ultra moderna. Sente un ronzio nelle orecchie, ma ciò non le impedisce di scrivere pensieri che sgorgano come un fiume in piena dalla sua mente su carta. Predilige utilizzare ancora il buon vecchio metodo: scrivere su fogli e quaderni per poi, eventualmente, riportare sul suo personal computer. La sensazione che produce il fruscio della penna sulla carta le provoca un effetto benevolo; rigenerante. È come se liberasse la mente da un turbinio di emozioni che prendono forma e si susseguono incessantemente. Che cosa c'è di strano? Non è forse questa una vocazione?  Da un po' di tempo Britney si sente strana, le sembra di essere "pilotata" nella scrittura. Sente una voce interna che le "suggerisce" cosa deve scrivere e, alcune notti, lo hafatto ininterrottamente: anche per un'ora! Il suo angolo dedicato alla scrittura è situato vicino ad una porta finestra. Cerca la luna. È bella, lucente, tonda. Ritorna nel suo letto ancora caldo e abbraccio il cuscino. Il sonno la travolge.

                           ♠️

Costantin, seduto su un pouf di pelle nera, non riusciva a togliere gli occhi di dosso da quella ragazza magnificamente controversa.
"Hai una pelle bellissima" disse quando gli passò affianco. "È così delicata. Pallida. Attrae come la luna".
Britney sembrò fissarlo per un attimo. Constantin rimase impietrito. Era sicuro del fatto che non potesse vederlo, ma solo percepire la sua presenza. Trattenne il fiato.