Capitolo 14. Frattura osso del collo con bottiglia di Jack Daniel's.

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"Quando è arrivata la primavera?" mi chiese Scott, che con aria sognante appoggiava la pesante testa vuota contro il finestrino del tram.
"A metà strada fra le tue ovaie rinsecchite e Kensington." Risposi dandogli uno schiaffo sulla spalla. Troppo donna per avere un pene.
"Pensa se un giorno non potessi mai più vedere questa luce, questa città, la gente, i sorrisi. Ci potrebbe essere qualcosa di peggiore?" chiese senza staccare gli occhi dalla sua amata Londra
"Un paio di jeans sbiaditi con giacchino coordinato?" lo provocai alzando un sopracciglio.
"Come va con Harry?" tornò improvvisamente fra noi comuni mortali, abbandonando il favoloso mondo di Scotty.
"Beh è un bambino, a volte non so se portarmelo a letto o fargli il bagnetto. E nella fredda realtà di una donna che scopa con un adolescente rockstar, Google Crome ti da il colpo di grazia. 'Più donne nel suo letto che note nelle sue canzoni.' Bene, bene. Bene un cazzo Scotty." Sbraitai torturandomi i capelli.
"Non farla tragica, odio quando diventi così teatrale e addolorata. Lui ti adora, anzi probabilmente è innamorato di te. Ti vizia e coccola ogni volta che può e tu non fai che lamentarti. Smettila, cazzo." Urlò, facendo girare tutti gli occhi su di noi. "
Cosa cazzo hai da urlare? Sì, hai ragione, ok. Harry è sostanzialmente perfetto e la cosa mi uccide. Ma lo adoro, alla follia. Fanculo." Dissi alzando la voce di un'ottava.
"Mi sono innamorato B." confessò distogliendo lo sguardo.
"Di Harry?" chiesi con occhi fuori dalle orbite.
" No stupida. Sono innamorato, ma non di Rory." Sibilò.
"Cosa? Aspetta, non di Suor Clarissa?" urlai alzandomi in piedi. La sua mano ossuta mi spinse sul sedile in plastica con uno strattone.
"Sta zitta. Io sono innamorato di Sum." Sussurrò al mio orecchio. Spalancai la bocca.La sua faccia ora è esattamente come quella che usava da bambino quando mamma lo beccava a strafogarsi di biscotti al cioccolato.
"Oh Scotty" urlai di nuovo abbracciandolo forte a me.
"Smettetela voi due di gridare, non conoscete il rispetto della quiete pubblica?" domandò una vecchia acida borghesuccia sulla sessantina.
" Stia zitta brutta befana, oggi è un fottutissimo giorno di festa. Mio fratello sta per scaricare la sua fidanzata." Dissi gesticolando.
"Aspetta, aspetta. Io non lascio Rory. Io sono innamorato di Sum, ma fra noi non ci sarà mai niente. Io resto con Rory."
La mia mano scattò prima che potessi fermarla. Una precisa e rossa impronta delle mie dita rimase sulla sua ormai non più pallida guanciotta.
"B hai il tatto di un carceriere nazista." sbiascicò massaggiandosi la faccia.
" Sei un fottuto pezzo di merda." Gridai cercando un altro posto vuoto.

"Secondo te sono stata eccessiva?" chiesi sdraiata su Harry che dolcemente mi lisciava i capelli.
"B tu sei eccessiva in tutto quello che fai." Rispose prontamente
"Cazzo se è vero. Ci prendiamo una birra?" aggiunsi osservando il tramonto filtrare fra gli alberi del parco.
"Aspettiamo ancora, un po' mi piace questo posto. E poi non c'è nessuno." Disse sdraiandosi sul prato color vomito. I capelli di Harry parevano assorbire i fiochi raggi primaverili. Gli occhiali cadevano perfettamente sul naso dritto e la leggera t-shirt grigia aderiva al petto procurandomi imbarazzanti sbalzi ormonali. Sono tornata una cazzosissima adolescente.
"Millicent oggi è più indisciplinata del solito." Notai passando le dita fra i ricci disordinati.
"Smettila di chiamare così i miei capelli." Rise piccato, fiondandosi sopra di me con un colpo di anche. "
Styles, sei il mio super eroe, schiocca la tua lingua nella mia bocca. Immediatamente." Gemetti sotto il suo peso. Le sue labbra calde accarezzarono le mie, mi strinsi ancora un po' al suo petto e un roco grugnito di assenso uscì dalla gola secca, quando la sua lingua accarezzò il mio labbro inferiore. Rise sulla mia bocca, gettando poi indietro la testa e tornando al mio fianco subito dopo.
"Sai perché è successo tutto?" gli chiesi imbronciata appoggiata al gomito.
"Cosa?" rispose con le sopracciglia corrugate e gli occhi fissi nei miei.
"Tutto quel sesso, questa cosa fra me e te..."
"Si chiama relazione, tesoro."
"Cosa, preferisco chiamarla così. Insomma tutto è successo per la tua voce. Sono sempre stata pazza delle voci roche, graffiate. Da piccola andavo pazza per Nixon." puntualizzai.
Rise prima di scompigliarsi i capelli per poi tornare a sfoggiare le sue fossette.
"Scusa cosa ridi? Mi sono persa qualcosa? C'è forse dietro di me un clown che fa le smorfie o Lou che non indossa una maglia a righe. Oh mio Dio, è così, dov'è?" urlai girandomi di scatto verso il parco deserto.
"Penso che mi innamorerò di te." Constatò con semplicità senza staccare gli occhi dai miei. Santa merda, non sono pronta per questo lo conosco da poco più di un mese, e il fatto che mi abbia scopata in tutte le posizioni esistenti al mondo non mi rende ancora pronta a sentire quelle parole vomitevoli.
"Ho bisogno di una birra." Urlai alzandomi di scatto prendendogli le mani.
Continuò a sorridermi, stringendomi la mano e camminando lentamente verso un pub affollato.
"Facciamo un patto." Dissi non sopportando più le sue risate per il mio evidente imbarazzo. Annuì senza togliersi quel fottuto sorriso dal volto. "Non dirai più quelle parole da orticaria. Almeno non prima che te le abbia detto io." Alzai le mani davanti ai miei occhi. Devo essere impazzita. Un giorno molto lontano, fra un bilione di anni, quando sarò morta stecchita forse penserò dall'inferno fra le braccia di Satana che l'ho amato.
"Ci sto" rispose tendendomi la mano destra. "Ma continuerò a chiamarti amore, amore." Concluse stringendomi le spalle e baciandomi la tempia.
Un flash interruppe il nostro giuramento e vari gridolini mi fecero saltare i nervi, già a fior di pelle. Sollevai gli occhi al cielo e accelerammo il passo entrando nel pub, pronti a scolarci ettolitri di birra doppio malto.
Ci sedemmo in un tavolino accanto ad una finestra sporca. Sorseggiai la birra e mi pulì la bocca dalla schiuma con la manica della maglia dei Ramones.
"Hey, quella è la mia maglia." Gridò squadrandomi il petto.
"Sì, e queste sono le mie tette." Urlai in risposta.
Due coppie si voltarono nella nostra direzione. Harry alzò una mano in segno di scuse e tornò a fissarmi.
"Devi smetterla di fregarti qualsiasi cosa ti stia bene, anche perché tutto ti sta bene." "
Styles sei talmente ricco da poterti comprare mezza Europa, io potrò pure fregarti tutte le tue t-shirt. Sono o non sono la tua cazzo di fidanzata?" risposi incrociando le braccia sul petto.
"Mi eccita il fatto che tu dica di essere mia." Bisbigliò avvicinandosi al mio orecchio.
"A te eccita qualsiasi cosa, sei come un cucciolo in calore. Magari la prossima settimana ti porto a sterilizzare." Gli strizzai l'occhio.
"Davvero? E chi ti farò gemere come una ragazzina? O cazzo, oddio si Harry, scopami ti prego." Bisbigliò imitando la mia voce.
"Hey pisellina, cos'è tutta questa confidenza, non mi pare proprio di ricordare il pene nella mia vagina." Risi mordendomi il labbro.
"Ieri notte, nel mio salotto, tu a novanta con le ginocchia sul divano e io da dietro che te lo spingevo fino a fartelo uscire dalla bocca." Sibilò a due millimetri dalla bocca.
Vecchio porco. Non è leale ricordarmi il nostro ultimo amplesso in un luogo pubblico.
"
Fottiti Styles. E poi lo sappiamo tutti e due quanto ti piacciano le mie tette non fare lo schizzinoso." Dissi arricciando le labbra.
"Vieni qui e baciami piccola perversa." Rise incastrando il mio volto fra le sue mani fredde e incontrando le sue labbra bollenti.

Il campanello suonò e mi trascinai alla porta con ancora la pizza fra i denti. "Che ci fai qui?" chiesi a Sum, scompigliata e raggiante come solito.
"Ti ho fatto una sorpresa" rispose sorridente.
"Come il tuo concepimento." Aggiunsi stringendola a me. Ci accomodammo sul divano e le offrì un pezzo di pizza surgelata.
"Vado in bagno, ci metto due minuti." Si alzò facendo cigolare il sofà e dirigendosi verso le scale.
"Come il tuo concepimento".
"Smettila" rise legandosi i capelli.
Dovrei dirglielo di Scott? Insomma è mio fratello, non posso sputtanarlo così. Alla fine Summer è la mia migliore amica, deve saperlo. Lei lo farebbe per me. Si devo. Magari un altro giorno.
Divorai l'ultimo pezzo di margherita e scolai la cocacola. Sum tornò e si accese una sigaretta prima ancora di sedersi accanto a me. "Allora a che devo l'onore raggio di sole?" chiesi sfilandole la Marlboro dalle labbra.
"Ma come Harry non te l'ha detto? Andiamo tutti ad una festa stasera." Mi informò accendendo la tv. Perché il mio ragazzo è un ritardato mentale? Sbuffai e appoggiai la testa sulla sua spalla.
"Bhè magari c'è qualcuno di famoso." pensai ad alta voce. "Zayn dice che ci sarà Snoop Dog, è amico della ragazza che organizza la festa, Rita Ora. La cantante, a me fa schifo, ma Snoop è la mia anima gemella." Precisò accarezzandomi i capelli.
"E ci saranno Gin, Rum e Contrò? I mie vecchi amici."
"Come se piovesse." Rise, tirando fuori dalle tasche una bustina.
"E tu vieni vestita così?" le domandai, guardando curiosa la sua tuta bruciacchiata dalla cenere dei suoi onnipresenti cannoni.
"Devo conoscere Snoop Dog, vedrai saremo delle fighe da paura."
"Delle fighe strafatte" sorrisi riconoscendo l'md posata sul piccolo tavolino del soggiorno.
Amo Summer, molto più di Harry. Fermi tutti io non amo Harry.

Eravamo pronte per uscire da casa. Osservai Sum passarmi la bottiglia d'acqua. Acqua non proprio pura, direi.Sorseggiai piano e avvertì l'md elettrizzarmi il sangue nelle vene.
"Sei bellissima. Snoop ti vorrà scopare appena arriveremo alla festa" Le dissi squadrando le gambe magre fasciate da leggere calze nere, allungate da tacchi a spillo, i pantaloncini di jeans borchiati calzargli a pennello e una t-shirt da uomo cadergli sul seno formoso. Rise pettinandosi con le dita i capelli biondi leggermente mossi.
"Le tue tette mi stanno guardando dritte in faccia." Sollevò gli occhi al cielo. Aggiustai il vestito e la gonna a vita alta prima di salire sui tronchetti neri. Legai i capelli in una coda alta e mi voltai verso Summer.
"Allora, che ne pensi?" le chiesi.
"Sei figa come sempre bella micina ora andiamo gli altri ci aspettano qui fuori da dieci minuti.". Chiusi la porta dietro di me e vidi i cinque bambocci parlottare appoggiati a due Rong Rover nere fiammanti.
Mi lanciai su Harry che si voltò di colpo aprendo leggermente la bocca.
"Niente festa, andiamo a casa. Ora. " disse aggiustandosi il colletto della camicia.
"Possiamo sempre fare sesso là." precisai, salutando il resto della gang del bosco. Salimmo in macchina e raggiungemmo una villa in pieno centro.
Notai che in tutto il tragitto Zayn non staccò mai gli occhi da Sum, come avrebbe potuto, lei il mio raggio di sole. Strinsi la mano di Harry sul cambio. Sorrisi e mi morsi il labbro.
Vorrei scoparmelo ora, qui. L'md inizia a fare effetto, tutto il mio senso di pudore, non che sia mai stato tanto, ma ecco ora è scomparso. PUF, volatilizzato.
"Che hai?" mi chiese accarezzandomi la lunga coda nera.
"Fatto sta che ti voglio. E fatto sta che fatta sto." Dissi ridendo e sbattendo le ciglia. Sentì le risate proveniente dai sedili posteriori e poi osservai la faccia corrucciata di Harry.
Lasciò la presa dai miei capelli e strinse le mani sul volante. Che cazzo vuole? Ho ventitré anni quasi, avrò il diritto di farmi qualsiasi allucinogeno ritenga opportuno farmi?
Parcheggiò ed entrammo in casa.
La musica assordò le mie orecchie e le luci psichedeliche fecero allargare le mie pupille. Afferrai per la mano Sum che mi sorrise chiaramente su di giri quanto me. Gli occhi dell'intero genere femminile presente nel favoloso e lussuosissimo salotto , grande quanto un aeroporto, finirono dritti sui cinque affatto intimoriti e pronti a creare il panico. Vidi Harry sorridere e abbracciare calorosamente una bionda platino vestita come una ruba galline.
"B, vieni ti presento Rita, la padrona di casa." Alzai un sopracciglio e mi avvicinai per stringerle la mano. Mi sorrise strafottente.
"E così tu non sapevi chi fosse?" chiese arricciando il naso. "Sapevo quello che bastava, che era un diciannovenne perverso e diretto erede del Dio del sesso. Mi è basta quello." Risposi affettandola mentalmente come un salame.
Rise e strinse di nuovo Harry. "Mi piace, è una forte." Sentenziò stringendomi la spalla. Sorrisi più rilassata e afferra il braccio di riccioli d'oro.
Lo trascinai dagli altri, attaccati come sanguisughe al tavolo degli alcolici.
"Alt. Siete troppo piccoli per bere." Urlai prendendo sottobraccio Louis.

C'è più gin nelle mie vene che sangue in tutto il corpo. Zayn sta incollato al culo di Sum da due ore, giù le mani talebano lei è del mio fratellino. L'effetto dell' md è svanito in un paio d'ore, ma c'è sempre l'alcool a farmi compagnia. Ma Harry dove cazzo si è cacciato?
"Dove vai B, non ti reggi neanche in piedi" mi urlò Niall afferrandomi al volo prima che cadessi rovinosamente dal divano su cui qualcuno avrebbe vomitato a fine serata.
La musica pompava nel mio sangue, il cuore andava ad un ritmo impressionante, l'infarto era vicino. Strappai Sum dalle mani di Osama e la trascinai in mezzo alla pista da ballo. I suoi occhi erano semi aperti, i capelli scompigliati e la bocca aperta in un sorriso. La piccola Miller sta come una merda. Presi le sue mani e le incastrai fra le mie e iniziammo ad ancheggiare a ritmo. Due cose certe delle feste erano che con una birra in mano diventavo un'animale da pista e che se avevo la mia migliore amica fatta come una zucchina la serata sarebbe stata memorabile. Avvertì delle mani leggere fare pressione sui miei fianchi.
Mi voltai accigliata e mi rilassai trovandomi gli occhi cristallini di Louis. Appoggiai la schiena sul suo petto e ci muovemmo assieme ridendo. Gettai indietro la testa e feci una piroetta fra le sue mani. Mi ritrovai la mia migliore amica e i le piccole quattro pesti intorno. Ballammo e scolammo fino all'ultimo sorso di vodka presente sull'intera terra. Finalmente scorsi fra la folla Millicent. Mi misi sulla punta dei piedi e mi appoggiai su Lou per non perdere l'equilibrio. "Ho trovato Harry. Vado a fare sesso, non finte la mia vodka. " "Ok Lo scriverò sulla tua lapide" rispose facendomi ridere. Allisciai la coda e sviai fra i maniaci sessuali fino ad arrivare al mio maniaco personale.
Piccolo figlio di puttana ti spezzo l'osso del collo con una bottiglia di whisky invecchiato. Fottutissima testa di cazzo.
"Styles, ci si rivede ti ricordi ancora di me?" chiesi fulminando con lo sguardo la sua biondissima e magrissima amica stretta in una morsa ai suoi fianchi.
"Carlina, Carina, non mi ricordo mai come cazzo ti chiami, togli quelle fottute manine prima che te le stacchi a morsi." Cara se ne andò, assottigliò lo sguardo e sussurrò qualcosa all'orecchio di Harry, chiaramente in imbarazzo.
"Sei proprio uno stronzo, vattene a fanculo Harry." Urlai per sovrastare la musica alta. Afferrò la mia mano e mi costrinse a voltarmi nella sua direzione.
"Odio quando ti fai in quel mondo, diventi una psicopatica, devi smetterla di prendere quella merda se vuoi stare con me." Sibilò, forzando la presa sul mio polso.
"Mi fai male, e tu devi smetterla di strusciarti a tutti i buchi esistenti al mondo se vuoi stare con me, se vuoi me devo esserci solo io." Dissi di un fiato, sentendo uno strano per niente familiare pizzicore agli occhi.
"Amore, ma stai piangendo?" mi chiese tornando improvvisamente lui.
"Io non piango da quando ho sette anni, non dire stronzate." risposi prontamente sentendo calde lacrime rigarmi le guance.
Cosa? No ,impossibile. Perché sto piangendo? Non piango da quando ho visto Dumbo in tv, non ho pianto nemmeno quando mia madre mi ha cacciato di casa. O merda, sono diventata una sentimentalona del cazzo? Fanculo, l'md a esasperato tutti i miei fottutissimi sentimenti. Qualcuno mi uccida ora, immediatamente. Non ha più senso vivere per me.
Asciugai le uniche due lacrime sfuggite da i miei occhi e guardai furiosa Harry.
"Mi hai fatto piangere, tu mi hai fatto piangere vorrei romperti in mille pezzi l'osso del collo." Gridai, torturandomi i capelli.
"Vieni qui, amore mio. Lo sai che ti.." disse Harry abbracciandomi forte contro il suo petto.
"Ahhhh! Non dirlo, non dirlo. Hai promesso." Urlai con tutto il fiato che avevo nei polmoni.
"Scusa, ma sei la mia piccola e se l'unica per me. Te lo giuro." sussurrò al mio orecchio, mentre appoggiavo il mento sulla sua spalla sorrisi vittoriosa.
Cazzo, mi ama.

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