Estratti da...

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Kilogrammi: cinquantasette. Tre in più da quando pranzo tre giorni a settimana da Nando's con Horan. Rapporti sessuali nell'ultima settimana : tredici e mezzo, Louis ci ha interrotti nel momento migliore. Sigarette fumate negli ultimi sette giorni : quarantotto tutte post-coito. Ragazzi super fighi, rock star mondiali e stronzi patentai con cui ho rapporti sessuali senza alcun tipo di pudore da otto mesi: uno.
Fanculo, passo e chiudo

***

"Pensavamo a Harry come padrino di Amelie." disse improvvisamente Scott, senza distogliere gli occhi da Summer. Come cazzo ha fatto a tornare magra come un grissino in quattro mesi? Se non fosse la mia migliore amica la odierei per quelle tette grosse quanto la mia testa e quella pancia inesistente, insomma hai sgravato no? Dovrebbe avere le sembianze di una vacca squarciata non di una modella di Victoria's secret. Che poi onestamente le loro mutande mi fanno cagare. Cosa ha detto Scott, dovrei iniziarlo ad ascoltare ogni tanto invece di annuire altrimenti andrà a finire come quando tre anni fa mi chiese un parere sul farsi biondo e lo ritrovai il giorno dopo versione trans brasiliano di Niall Horan. Concentrati Summers. Padrino, Harry... merda.
"Spero scherziate.. onestamente vi siete calati un acido? Non mi viene in mente padrino peggiore per quella povera creatura. Insomma sapete che cazzo di depravato è, al battesimo la farebbe cadere, si scorderebbe tutti i suoi compleanni fino al diciottesimo in cui la porterebbe fuori a bere , la farebbe ubriacare e probabilmente diciamocelo, se la scoperebbe. Insomma è una pessima idea Scott." urlai indignata, gesticolando freneticamente.
"Brooklyn! Sei una grandissima testa di cazzo. Non farei mai niente di tutto questo!" sgranò gli occhi e corrucciò le sopracciglia castane
"Chiudi quella fogna, sei un gran depravato, non affiderei mai la mia unica nipote, bella come il sole nelle tue manacce, io so cosa fai con quelle mani, e lasciatelo dire te la cavi da Dio. Ti ricordi quella volta che eravamo al cinema e.." lasciai la mente vagare mentre un sorrisino sornione mi dipingeva il volto leggermente abbronzato
"Brooklyn, per l'amor di Dio, non vogliamo saperlo." ripeccò il mio pudicissimo fratello, scuotendo la testa da bravo padre rompi coglioni.
"Andiamo a giocare con le tue mani, amore?" ignorai Scott, afferrando la mano di Harry e tirandolo su di peso dal divano
"Sei senza pudore" rise baciandomi una tempia.
"Come se non gradissi la cosa" alzai un sopracciglio mordendogli un'orecchia
"Dai, c'è Amelie che dorme laggiù" gridò Scott in preda ad un attacco isterico.
Mi avvicinai alla piccola culla rosa, la osservai dormire beata. I capelli biondi erano già folti e quella bocca carnosa già definita alla perfezione . Non avevo nessun fottuto dubbio in proposito, avrebbe scatenato fantasie, che Scotty non avrebbe certamente approvato, di tutti i ragazzini inglesi a duecento metri da lei. Harry la prese in braccio vedendola muoversi nel suo lettino. Con delicatezza poggiò la sua testa sulla spalla e le carezzò appena la nuca.
Incredibilmente bello, la facilità con cui si rapporta a tutti questi infanti demoniaci che cagano piangono e rompono i coglioni tutto il giorno, mi spiazza. Pensare che avrebbe potuto essere la nostra bambina mi crea disturbi psicofisici, il succo gastrico sta ballando la samba nel mio stomaco, cazzo, Dio grazie . Grazie spermatozoi lenti e ritardati per non aver centrato il mio ovulo. Battimi un cinque Styles.
Accarezzai la guancia di Amelie e avvicinai l'orecchia alla sua piccola bocca.
"Oh no troppo darti Scotty ha appena detto che il sesso è una cosa bella non vedo l'ora di farlo con un bel maschione nero e ben dotato." alzai gli occhi al soffitto e mi finsi contrariata.
"B, se mia figlia crescerà su sessualmente deviata come te giuro che ti ucciderò con un paio di forbici da cucina" minacciò Summer assottigliando lo sguardo.
"Blà blà blà andiamo a fare sesso selvaggio, se avete bisogno di qualche dimostrazione pratica non fatevi problemi." risposi strizzando l'occhio nella loro direzione.

***

Non dovevo pensare a lui e lo sapevo bene. Ma tutto mi ricordava lui. Il profumo di una cazzo di colazione, il sorriso di un bambino con un fottuto gelato al cioccolato sciolto fra le mani, persino il merdoso celo inglese, addirittura il prato color vomito di casa mi ricordava i suoi occhi cristallini, porca troia. Sapevo che pensare mi avrebbe inevitabilmente condotto all'oscuro, vietato, vietatissimo viale dei cazzo di ricordi. Siamo chiari io ci ho provato a cancellarlo dalla memoria con una bella X grossa quanto la sua Audi A3, ma ovunque vada mi perseguita con i suoi orrendi capelli e quelle fossette da neonato sovrappeso. Erano più di due settimane che sentivo la sua voce risuonare nei bar, dalle cuffie di quelle fottute ragazzine mestruate che mi sedeva accanto in metropolitana, e anche quella mattina la sua canzone mandò il mio cervello a puttane. Insomma io vorrei scordarmelo ma come posso riuscirci se lo vedo sui manifesti, sulle riviste, se accendo la tv e mi ritrovo il suo brutto muso fra i coglioni Con lui sono state solo un insieme di coincidenze, coincidenze assurde. E io che non ci credevo a a queste stronzate del cazzo, al destino, al colpo di fulmine, e minchiate del genere. Ma se quella fottuta mattina avessi fatto colazione a casa con Scott, se invece del caffè avessi voluto un gelato, se invece di prendere la strada per lo Starbucks avessi preso la metro e fossi andata in centro? Tutti gli anni passati con lui non ci sarebbero stati, e io ora sarei qui in fila nello stesso Starbucks del cazzo di Paddigton senza essere costretta a tapparmi le orecchie senza una merda di umore e senza vivere nel terrore di trovarmelo di fronte incappucciato da bravo talebano e con i suoi Ray-Ban neri addosso. Afferrai il mio caffè amaro, sgomitai e appena uscita dalla porta vetri, a forza di manganellate, infilai le cuffie e lasciai che i Coldplay mi dessero il colpo di grazia. Ero pronta ad affogare nel mio vecchio divano marrone , fumare erba fino a perdere i sensi e al risveglio ingozzarmi di gelato come ogni normalissima adolescenti, con la piccola eccezione che io ero una triste, sola quasi venticinquenne. La mia vita avrebbe fatto schifo senza di lui, ne ero certa. Fix you dava già i primi effetti desiderati, sorseggiai il caffè bollente trattenendo un singhiozzo. Sospirai, abbassai il capo e accelerai il passo, sentivo gli occhi pizzicarmi e le guance andarmi a fuoco . Improvvisamente mi sembrò di sbattere contro un muro, rimbalzarci sopra e rivivere lo stesso incubo di quasi due anni prima. I caffè cadde a terra e mi accorsi di aver inzuppato il mal capitato, immobile di fronte a me. E che cazzo ci risiamo? Dio a che gioco stai giocando? Imprecai mentalmente e sollevai cauta lo sguardo ,mentre la voce di Chris Martin svaniva nelle mie orecchie. Due occhi nocciala mi trapassarono, sbattei le ciglia e ricambia piacevolmente stupita.
"Scusami non ti ho proprio visto. Che poi non vederti sarebbe difficile per chiunque considerando che sei alto, quanto, due metri e mezzo? Ma che cazzo ti davano da mangiare da piccolo, meteoriti?" farneticai isterica tirando fuori un pacchetto di fazzoletti dalla borsa.
"In realtà mi concimavano, nessun problema comunque, tanto odiavo questa maglia,." sorrise e fu come su il sole mi inghiottisse.
"mi dispiace stavo ascoltando una canzone e poi sono affondata nel tuo petto e cazzo il mio caffè è andato a farsi fottere." sbraitai gesticolando come una matta.
"che ne pensi se mi offrissi la colazione saremmo pari?" chiese sollevando un sopracciglio prima di passarsi una mano fra i capelli castani. Ma quanto cazzo è sexy.
"Non so neanche come ti chiami, e io non divido il pasto più importante della giornata con uno sconosciuto." risposi accigliata.
"io sono Seth e questo era il tuo caffè." Indicò la chiazza marrone sorridendomi.
"io sono Brooklyn e quello era il mio caffè. Andiamo c'è una caffetteria qui dietro." Riflettei accigliata. Mi affiancò con i suoi due metri e quel sorriso da infarto.
Mi voltai a guardarlo meglio e sorrisi mio malgrado. Magari Seth sarebbe diventato mio marito, il padre dei miei figli e visti i suoi addominali non avevo assolutamente nulla in contrario.
In fondo si tratta solo di coincidenze no?

***

Il parto, la cosa più orribile che potesse capitare alla mia povera vagina. Ho bestemmiato come un marinaio analfabeta, urlato come un aquila affamata, e anche se qualcuno la definisce l'esperienza più bella della vita, io la paragono a fare la spaccata su una cassa di dinamite.
Cazzo non camminerò per giorni, e non è stato come quando Harry ha profanato la mia porta sul retro, e ho passato il giorno dopo seduta su un pacco di piselli surgelati, è stato un miliardo di volte peggio, atroce. E non ho ancora visto il mostriciattolo uscito dalla mia vagina ormai completamente andata, addio orgasmi..
"Cazzo B ti vedo la vagina." urlò sconvolto Scott.
"Ho appena fatto uscire da un buco troppo piccolo una testa troppo grande, non provocarmi o potrei spaccarti quelle gambette prima che tu riesca a dire 'a'!" lo minaccia sollevando le sopracciglia, pronta a saltargli alla giugulare.
"Ha fatto così male?" chiese Robert a occhi socchiusi.
"Tu cosa dici, quel piccolo demone che è cresciuto nel mio caldo e accogliente ventre ha la testa grossa quanto quella del padre "ululai ancora preda dell'anestetico.
"Fatela finita, non si vede nulla, Scott piantala !Comunque l'ho visto B. Bellissimo, ha i tuoi occhi." sussurrò Summer che mi accarezzò delicatamente il braccio.
Sorrisi compiaciuta. Grazie a Dio ha preso qualcosa da me e non è la copia sputata di quella epica testa di cazzo.
"Ma ha i suoi capelli." puntualizzò mio fratello che a stento trattenne una risata .
E che cazzo.

Diciassette modi per uccidere uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora