Capitolo 20.frittura di arti in olio a duecento gradi.

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Eppure non capisco, sono sempre stata una cazzo di ragazza con un gran cazzo di cervello, e mi sono lasciata convincere, mi hanno fottuta alla grande e domani come se non bastasse dovermi umiliare pubblicamente, più di quanto non faccia già da me con un piccolo aiuto da parte di madre natura, dovrò anche svegliarmi quattro ore prima del previsto, il mio cervello imploderà nella cassa cranica nel tentativo di carburare alle sei e trenta del fottutissimo mattino. Insomma una grossa merda.
"Allora muovi quel culo e prendi il tonno?" sbraitava Harry alle prese con una padella che avrei voluto sbattergli in faccia senza alcun tipo di rimorso.
Ciondolai verso il frigorifero, lo aprì e ci ficcai dentro la testa. Nessun tonno nei paraggi, ne vivo, ne tanto meno in scatola.
" Dove cazzo è quel cazzo di tonno? Sono Brooklyn Summers, in diretta dalla casa dei One Direction, alla ricerca del cazzo di tonno perduto. Qui non c'è nessun pesce Styles, a parte quello che hai fra le gambe!" urlai, la mia voce echeggiò dal frigorifero ai fornelli.
Mi abbandonai su una sedia libera e affondai il viso fra le mani, in preda ad una disperazione acuta.
"Summers non credi di essere un po' eccessiva?" chiese Zayn tirando fuori la maledetta confezione di tonno.
"Osama, preferirei pulire il culo a Saddam Hussein, restando in tema, piuttosto di fare quello che devo fare domani." risposi acida, fulminandolo con lo sguardo.
"B, ti divertirai e poi in fin dei conti quando ti capiterà di nuovo di finire sui grandi schermi di tutto il mondo?" precisò Niall che tentava con un chiaro disagio psicofisico di tagliare una zucchina.
Sì, ma certo, ho sempre sognato di diventare una sgualdrinella da quattro soldi di merda che sgambetta in qualche video musicale di merda, per una canzone di merda, di una band di merda. Fosse stato Snoop Dog, Pharrell Williams, cazzo a quest'ora starei ballando sul tavolo a piedi scalzi e con un casco di banane in testa, ma qui non si tratta di Adam Levine, neanche di Travis McCoy, si parla di cinque adolescenti mestruati con schiere di ragazzine al seguito, quelle che io comunemente definisco "dobermann" per la loro insaziabile fame, un terribile incrocio fra cani assetati di sangue e ormoni adolescenziali..
"Vi odierò per il resto della vostra inutile vita. " constatai sollevando il dito medio e mostrandolo ai quattro menomai seduti alla tavolata apparecchiata.
Poggiai la fronte contro la tovaglia di lino e respirai profondamente mentre l'odore di pesce mi pizzicava le narici. Che giornata del cazzo, pesce, io odio il pesce, odio qualsiasi animale non sia fritto in olio bollente. Ora che ci penso potrei aggiungere alle diciassette opzioni di dolorosa morte a cui sottoporre Styles: frittura di arti in olio a duecento gradi.
Interessante.

"Mi spaventi quando hai quella faccia." disse Liam sorseggiando una Corona.
"Quando assume quell'espressione di solito pensa o a come farmela pagare, con varie torture che neanche il più deviato dei dittatori cinesi inventerebbe mai, o deve andare a pisciare di corsa." suggerì , sorprendendomi, riccioli d'oro.
"Stavo aggiungendo mentalmente un' ulteriore dolorosa morte prevista per te al più presto, nel caso in cui le già diciassette opzioni non mi convincessero, ne avrei sempre una di riserva, mai lasciare nulla al caso, quando hai in programma di uccidere uno stronzo." sorrisi maligna.
"Mi ami decisamente troppo per farmi fuori, più che amarmi sei assuefatta dal sesso acrobatico, non riusciresti mai a strangolarmi o ustionarmi volontariamente." rise passandosi le mani fra i capelli.
"Pisellino, dormi pure sonni tranquilli stanotte, ci sarò io al tuo fianco con un coltello sguainato nel caso in cui dei mostri uscissero dalla cabina armadio." assottigliai ferocemente lo sguardo. Obbiettivamente parlando, ha ragione. Mi pesa ammetterlo, ma il sesso non è qualcosa a cui rinuncerei facilmente. C'è chi definisce il mio attaccamento al membro del mio odiato piccolo Harry, ninfomania, io lo chiamo sesso da trapezisti circensi. Senza dubbio prima di ucciderlo a sangue freddo, farei uno scalpo del suo pene, sazierei la mia fame sessuale e poi sì, allora sì che lo scioglierei nell'acido. Sorrisi fra me e me, pensando che, seriamente, fossi troppo intelligente ed acuta per essere apprezzata come meritavo in quella casa di depravati sociali.
"Brooks, ti prego ripetimelo, l'hai appena chiamato come penso tu l'abbia chiamato?" ululò Louis in preda ad un isterismo compulsivo.
Mi volati verso Harry che si era improvvisamente immobilizzato con una padella fra le mani e lo sguardo accigliato nella mia direzione. Ops, com'era non dovevo chiamarlo con il mio umiliante soprannome preferito davanti ai suoi amici. Bhè, lui non doveva ricattarmi con le sue prestazione sessuali per farmi partecipare al loro video musicale.
Sollevai un sopracciglio. Vittoria. Vittoria schiacciante. Styles 1- Summers 100.
"Pisellino, Louis l'ho appena chiamato Pisellino." ripetei perfida fino al midollo.
Le risate che seguirono riempirono l'appartamento di trecentottanta metri quadrati. Vedere Tomlinson lanciarsi a terra tenendosi lo stomaco, Liam, perennemente serio e fin troppo maturo, tentare di riprendere fiato fra una risata e l'altra, fu uno di quei momenti che nessuno avrebbe mai potuto cancellare dalla propria memoria.L'umiliazione di un fidanzato è quel sentimento che ti scalda il cuore e quell'immagine che incancellabile rivedrai vittoriosa nella tua testa, dopo un litigio furente. Ebbene sì, ora potevo affrontare un intera giornata di riprese. Ora che Harry paonazzo lanciava mestoli verso di noi, centrando qualche bersaglio, ora ero pronta ad affrontare anche un'esplosione atomica, anche una guerra contro zombie affamati, ora ero invincibile.
Quando le risate si placarono, Harry si decise a sedersi e incominciammo a mangiare. Ogni tanto Lou mi lanciava occhiatine di soppiatto, io mimavo la parola del giorno e l'intero tavolo, ad eccezione del celeberrimo Pisellino, tornava a contorcersi dalle risate. Harry poggiò rumorosamente la forchetta sul piatto vuoto, si avvicinò al mio orecchio, scostò un ciuffo di capelli e fui sicura di percepire un sorriso sornione.
"Questa me la paghi, penso proprio che non faremo sesso per settimane." minacciò furente.
Sbarrai gli occhi, e la risata si fermò in gola. "Silenzio, non un'altra battuta dovrà uscire dalle vostre bocche o Styles non mi farà scopare per giorni, e sapete come divento quando non vengo soddisfatta."
"Diventi una iena, più o meno come quando arrivano le tue cose, come la settimana scorsa, Niall è stato terrorizzato da te per cinque interi giorni. Diventi come dire irascibile, crudele, insomma una vecchia acida con le ovaie secche." precisò accuratamente Zayn.
"Esattamente, e Styles pensi davvero di riuscire a resistermi, non credo proprio." mi morsi il labbro, prima di tirargli uno spaghetto fra i capelli.

"Amore svegliati." qualcuno mi accarezzò delicatamente i capelli.
"Lasciami finire questo sogno." mugolai stropicciando gli occhi assonnati.
"Piccola il film è finito, andiamo a dormire." della mani calde mi sollevarono, dovetti abbandonare il cuscino umano più invidiato dell'intera Gran Bretagna, che rispondeva all'imbarazzante nome di Louis Tomlinson e lasciarmi cullare dalle familiari braccia di Harry Pisellino Styles..
Poggiai la testa sulla sua spalla e fui costretta ad aprire gli occhi quando diede un rumoroso calcio alla porta della camera da letto. Sbattei le palpebre un paio di volte e lo vidi alla fioca luce dell'abatjour spogliarsi. La t-shirt cadde a terra, le spalle larghe mi causarono il solito sbalzo ormonale, il braccio tonico colorato dai tatuaggi mi fece mancare l'ossigeno nel cervello. Improvvisamente il sonno era scomparso e il solito familiare crampo nel ventre mi costrinse a mordermi il labbro, tirandomi su forzando sui polsi.
"Se penso che ti desidera almeno tre quarti del globo e io sono qui nel tuo letto, vorrei solo farti cose davvero poco consone per un diciannovenne." sussurrai, inclinando la testa per gustarmi la visuale.
Rise, scompigliò la povera Millicent e si accomodò di fianco a me. Incrociò le gambe, si allungò verso il comodino e ne tirò fuori una bustina rossa.
"Sei mia?" chiese con voce roca, facendone tintinnare il contenuto.
Annui con un sorrisetto malizioso stampato in voltò. "Fai di me tutto quello che vuoi, principe della notte."
"Solleva la testa" ordinò, e io obbedì immediatamente. Mi infilò piano la mascherina, sistemandomi l'elastico sulla nuca.
Ero cieca. Non vedevo nulla se non nero, buio pesto. Era come essere privata di qualcosa, il corpo reagì d'istinto, sentivo il respiro lieve e spezzato. L'eccitazione risale dallo stomaco al cervello. Tutto è all'erta, ogni articolazione del mio corpo è in attesa di un suo tocco. Harry non aprì bocca, percepivo la sua mano leggera afferrare il mio braccio destro e poi il sinistro, legare i polsi a delle manette di cuoio . Mi sfiorò le braccia con le dita, il suo tocco mi provocò un brivido delizioso. Sento già l'orgasmo montarmi dentro, le cosce bagnarmi. Come cazzo fa a farmi eccitare così? Assurdo, mi sento una bambina sotto le sue mani. Iniziò a sbottonarmi lentamente la camicia bianca, senza togliermela, potevo sentire i suoi occhi sul mio seno, pur scorgendo solo la sua sagoma. Dormire? Sto ansimando come una verginella, fare un sonnellino è l'ultimo dei mie perversi pensieri.
"Hai una pelle meravigliosa, profuma di fragola." sussurrò passando la punta del naso, dal mento, alla clavicola, al solco fra i miei seni. Soffocai un gemito sentendo che il mio corpo reagiva ad ogni caldo tocco, animandomi ancora una volta per lui. Sentivo il suo volto abbassarsi, mi morse deliacamente un fianco, succhiò la pelle intorno alla vita, pizzicandomi contemporaneamente i capezzoli. Senza tante cerimonie scivolò con le mani sui miei glutei per poi spostare le mutandinre e infilare due dita dentro di me.
"Non mi deludi mai, sei così bagnata" mormorò al mio orecchio procurandomi un rantolo che dalla gola esplose in bocca.
Le braccia sono distese, sento la pelle delle manette forzarmi appena i polsi. Tutto mi piace, il fremito di trepidazione, l'eccitazione nel non vederlo, la coscienza di non poter fare nulla per impedirgli di farmi sua, ma chi oserebbe mai fermare il Dio del Sesso?
Improvvisamente mi divaricò le gambe e il battito sordo del cuore risalì veloce alle orecchie. Mi afferrò per le anche e pronta a sentirlo dentro di me, avvertii una fitta alla cute.
Percepisco la tensione dal suo braccio, mi sta tirando la coda, ha avvolto i miei capelli intorno al suo polso , per tenermi ferma la testa. Chi si muove Styles? Io non ho proprio la più pallida intensione di muovermi di qua.
"Entra" farfugliai alla pesante presenza sopra il mio corpo seminudo.
Con estrema lentezza mi entrò dentro , senza allentare la presa sui miei capelli. Dio, mi sento così piena, percepisco quell'incastro perfetto che ti porta in paradiso per un paio di minuti. Scivolò fuori delicatamente, procurandomi l'ennesimo brivido alla schiena, afferrò saldamente il mio fianco per poi sprofondare ancora in me, nel mio sesso e nel mio cuore. Forzai la presa sulle manette, per rispondere ai suoi movimenti con urgenza, l'orgasmo saliva e avevo il bisogno fisico di sentirlo immerso in me. Continuò il suo assalto senza fretta. Entrava in me con violenza e foga, ne usciva con lentezza e dolcezza. Mi fanno un cazzo di male le braccia, ma per quanto me ne frega in questo momento potrebbe anche tagliarle via, la testa è dolorante, continua a tirarmi i capelli e ad ogni strattone, ad ogni colpo che affonda sento qualcosa accumularsi nel profondo del mio ventre, e so benissimo cos'è. Per la prima volta in vita mia penso seriamente che potrei anche perdere i sensi per un orgasmo del genere. Harry continuava a muoversi brutale contro e dentro di me. Gemeva sul mio petto, ad ogni spinta mordeva la mia pelle. Un colpo particolarmente profondo mi avvicinò pericolosamente all'orgasmo, urlai di sorpresa e senti la sua bocca piegarsi in un sorriso vittorioso sul mio collo.
"Sei mia, rispondi." ordinò con voce sorprendentemente dura.
"Sì." miagolai inerme.
"Solo io ti scopo così Summers? "domandò ancora.
"Cazzo sì." risposi esausta.
Immobile dentro di me, sentivo i crampi dal ventre affievolirsi e l'ebrezza dell'orgasmo scendere, ripresi fiato quando percepì un'accelerazione. Una spinta che mi fece urlare di piacere, l'orgasmo risalire velocemente il mio corpo .
"Vieni amore, sei mia, completamente mia, e non te ne andrai via facilmente da me." grugnì concludendo con un colpo finale che mi lasciò con il suo nome sulle labbra, nel mio vortice di sensazioni. E mi sembrò di cadere in una spirale, in un tunnel, non saprei dire dove o come, ma crollai in un sonno profondo, senza sogni da immaginare, Harry Styles mi aveva appena scopata come non ci fosse un domani, cosa altro potevo desiderare? Ah sì, una porche nera fiammante, ultimo modello. Mugolai qualcosa, mi accorsi di avere i polsi liberi dalle manette e avvolsi le braccia attorno a lui. La mascherina mi venne sfilata lentamente e mi lasciai immergere nel buio familiare della sua stanza. Il ritmo perfetto del suo cuore mi cullò ancora una volta. Non c'era bisogno di aggiungere nulla, così affondai nel nero. "Ti amo." una voce graffiata sussurrò al mio orecchio. Ecco cosa c'era da aggiungere. Ti amo mio perverso principe della notte.

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