Capitolo 4 - Brille confessioni

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Io ed Harry cominciammo a vederci sempre più spesso. Era diventato un cliente abituale del market ed io ogni tanto passavo anche solo a salutarlo nella panetteria in cui lavorava. Cominciavo a volergli davvero bene, era un ragazzo d'oro. Non ho mai conosciuto in tutta la mia vita una persona così gentile, buona e rispettosa nei confronti di qualsiasi essere vivente. Era di una dolcezza disarmante, ne avevo avuto prova in diverse occasioni, tanto che ogni tanto mi chiedevo come fosse possibile che quel ragazzo non avesse difetti.

Harry era affascinante, a volte mi incantavo a guardarlo e non nascondo che lo trovavo dannatamente sexy, anche con la sua camminata un pò sbilenca, i suoi stivaletti orrendi e il suo essere goffo in alcuni momenti.

Credo mi essermi innamorato di Harry, per davvero, dopo appena qualche settimana. I primi tempi era solo attrazione fisica, ma man mano che imparavo a conoscerlo, capii che persona speciale fosse.

Una sera andai a trovare Calvin, uno dei miei migliori amici, a casa sua. Avevo parlato molto di Harry sia a lui, che ad alcuni degli altri miei amici più stretti, e loro non avevano perso occasione per fare stupide battutine su me e lui insieme. Quella sera, stravaccati sul divano di casa sua, stavamo guardando una partita di football, quando mi chiese con un ghigno: "Allora Lou, come sta il tuo dolce Harold?"

Sbuffai. "E dai, non chiamarlo così. Comunque sta bene.. Almeno credo."

"Ancora non te lo sei scopato? Amico mio non è da te! Non ti riconosco più.." Mi prese in giro lui.

"Calvin, piantala. Non sono mai stato quel genere di ragazzo, e lo sai bene. E poi lui non è come gli altri. E'.. un ragazzo speciale."

"Uuuh.. Non ci credo, ti sei innamorato! Ma almeno sei sicuro che non gli piacciano le donne?"

"Beh.. Non lo so a dire il vero.. Cioè noi.. Non ne abbiamo mai parlato."

Calvin sbarrò gli occhi. "Cioè non gli hai ancora detto che sei gay?! Vabbè credo l'abbia capito.. o no?"

"Credo di si.. Insomma Cal, non c'è ancora tutta questa confidenza!" Dissi io, per giustificarmi.

"Mi sembra ovvio! Ancora non siete usciti da soli, voi due. E ancora non ce lo hai fatto conoscere, per di più. Perchè non lo inviti domani alla festa di Stan? Così conosce anche gente nuova."

Mi sembrò una buona occasione, anche se l'idea di presentarlo a tutti i miei amici non mi entusiasmava particolarmente. Più che altro temevo potessero metterlo o mettere me in imbarazzo, davanti a lui. Ma in effetti poteva essere un modo per fargli conoscere un po' di gente. Mi aveva parlato solamente di un suo caro amico che aveva lasciato a Deep Town, Josh, con cui si sentiva ogni tanto.

Non deve essere per niente facile cambiare città e lasciare amici e parenti. Non mi spiegò mai bene il motivo del suo trasferimento, mi disse solo che l'aveva fatto per rendersi indipendente dai suoi genitori, con cui a quanto pare aveva avuto qualche discussione. Aveva cambiato spesso città, stava cercando il posto giusto in cui poter stare e sentirsi finalmente a casa.

Decisi di invitarlo alla festa. La mattina seguente lo cercai alla panetteria, ma non lo trovai. Aveva la mattinata libera. Così pensai di cercarlo a casa, sperando di non disturbarlo.

Suonai il citofono e passarono diversi secondi prima che rispose.

"Ciao Harry, sono Louis! Scusami, ti disturbo? Posso salire?"

Sembrò stupito di trovarmi sotto casa sua, ma mi fece salire senza problemi.

Lo trovai con la faccia assonnata, con un paio di pantaloncini della tuta neri e una maglietta. Aveva i capelli sciolti e si passava continuamente una mano sul viso, un po' imbarazzato del suo aspetto. Lo trovai estremamente tenero, sembrava un cucciolo indifeso.

IL MIO SOLO DESTINO ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora