Capitolo 8 - Per sempre

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Harry girò la chiave nella serratura e la porta di casa sua si aprì. Erano circa le 3 del mattino, ma eravamo così felici e ancora attivi, che accendemmo la radio a volume non tropo alto e ballammo facendo gli scemi. Stappò due birre e bevemmo, ridendo e scherzando come nostro solito.

Sulla musica movimentata, cominciammo ad avvicinare i nostri corpi e ci baciammo appassionatamente. Dovevo ammettere che lui era un ballerino decisamente migliore di quanto potessi esserlo io, e quel suo muoversi in modo eccitante e buffo allo stesso tempo, mi faceva perdere la testa.

Tenevo in una mano la birra e con l'altra stringevo Harry a me, mentre, sempre baciandoci, lui solleticava il collo con le sue dita così delicate.

Quella sera fu un'emozione unica. Ricordo quel momento come il più dolce, puro e appassionato di tutta la mia vita. Accadde tutto lentamente ma con trasporto, e riuscimmo ad assaporare ogni nostro singolo gesto.

Harry mi guardò, mi prese per mano e mi portò in camera da letto. Dio se avevo desiderato quel momento.

La stanza era buia, ma lui accese solo la piccola abat-jour che aveva sul comodino, rendendo il tutto molto più sensuale e intimo. La musica continuava ad accompagnarci, mentre cominciai a sentirmi un po' agitato perché.. Cazzo, stava per succedere. Harry voleva apparire tranquillo, ma lessi anche nei suoi occhi un po' di tensione. Mi tornò in mente la sua storia con Nick, e in quel momento pensai solo che con me sarebbe stato diverso. Lo giurai a me stesso. L'avrei toccato con tutta la delicatezza che meritava, con la stessa dolcezza che usava lui, con chiunque si rapportasse.

Alla radio, quasi a farlo apposta, ora suonava una canzone lenta e dell'artista che entrambi amavamo tanto: Ed Sheeran, con Give me love. Come la sentimmo partire, ci guardammo e sorridemmo. Senza staccare lo sguardo l'uno dall'altro, ci baciammo teneramente.

Gli sfiorai un braccio, accarezzandolo, poi lo fissai, in attesa di una qualsiasi sua risposta. Volevo assicurarmi che fosse pronto per quel momento. Lo vidi annuire, come a volermi confermare che lo desiderava, e sopratutto che stesse bene, e quella era l'unica cosa che mi importava.

Così piano cominciai a slacciargli la cintura dei pantaloni; poco dopo lui era in boxer di fronte a me e cominciò a farmi la stessa cosa. Scalciai via i pantaloni e mi misi sul letto.

Lo osservavo, senza fiato. Era bellissimo, e già intravedevo il resto del suo corpicino sotto la camicia con la stampa a cuori che portava quella sera. Gli feci un cenno con la mano e lui si sedette sopra di me, schiacciando il suo petto contro il mio. Tra un bacio e l'altro, gli sbottonai la camicia e poi lui mi tolse la maglietta. Eravamo tutti e due eccitati, e si vedeva, ora. I nostri respiri erano sempre più affannati.

Mi lasciai andare sul letto, sdraiandomi sulla schiena, mentre la sua mano dal petto, cominciava a scendere verso la mia mutanda, accarezzandomi. Mi baciò dolcemente il collo ed io lo stringevo a me tenendolo dalla schiena e infilando ogni tanto la mia mano nel retro dei suoi boxer.

Per la prima volta le nostre mani e le nostre bocche esplorarono le nostre parti più intime ed iniziammo così. Poi, quando rimanemmo completamente nudi, mi rimisi seduto, sempre tenendo Harry sopra di me. Ci baciavamo senza sosta, con momenti di avidità e passione, sempre alla ricerca delle labbra dell'altro.

Gli carezzavo le braccia, e d'un tratto sentii la cicatrice, che gli aveva lasciato quel bastardo di Nick. Sulla sua spalla destra, quella parte segnata della sua pelle era più chiara e liscia. E' incredibile come le cicatrici che ci restano addosso e che ci hanno segnato non solo fisicamente, restino così.. schiarite e più sensibili al tatto, a ricordarci che in quel punto siamo più vulnerabili.

IL MIO SOLO DESTINO ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora