Capitolo 11 - Accecante gelosia

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Sulla soglia della camera da letto, la figura rimase immobile, ad osservarci. Harry, vicino a me, cominciò a tremare, rannicchiandosi appena. D'un tratto, un bagliore improvviso, ci fece sussultare. La fiamma di un accendino, illuminò il volto di un uomo, che sembrava essere moro e con lineamenti delicati. Ma i suoi occhi erano fissi su Harry, con un'espressione allucinata mista a rabbia e follia. Teneva in mano l'accendino, e la fiamma ondeggiava frenetica a ritmo del suo respiro.

Harry mi stritolò un braccio, aveva le mani gelide.

"E'.. E' Ni-nick.." Balbettò pianissimo verso di me, e la voce gli si strozzò in gola.

Deglutii a forza, cercando di mantenere la calma. Quell'uomo si era intrufolato in casa di Harry con uno scopo ben preciso, e chissà da quanto tempo ci stava spiando. Mi mancò il fiato, ma voltandomi a guardare Harry, vidi quel faccino che tanto amavo terrorizzato più di me; lessi nei suoi occhi la paura e la sorpresa di rivedere l'uomo che tanto lo aveva ferito, ed improvvisamente qualcosa mi si mosse nello stomaco, dal profondo: sarei stato forte per Harry, sentivo di esserlo e gli avevo giurato che lo avrei protetto da qualsiasi cosa, e questo era il momento di dimostrarlo.

Guardai Nick, che ora aveva un ghigno strano sul volto. D'un tratto ruppe il silenzio.

"Harry.. Harry.." la sua voce era profonda, da uomo maturo quale era. Parlava piano, un po' strascicando le parole. Doveva aver bevuto un po'.

Intanto quell'odore acre che inondava la stanza, continuava a farmi girare la testa, e mi chiesi da dove diavolo provenisse.

"Perché mi hai fatto questo?" aggiunse Nick. Sembrava implorante, ma il tono con cui lo disse faceva trasparire sete di vendetta. Il cuore mi martellava nel petto e facevo fatica a respirare. Ogni tanto lanciavamo qualche colpo di tosse, coprendoci naso e bocca.

Harry si mosse sul letto, tese appena le mani verso Nick, come a volersi difendere.

"N-Nick.. cosa ci fai qui? P-possiamo parlarne con calma se vuoi.." cercava di tranquillizzarlo Harry, con voce tremante. Ma lo sguardo dell'uomo era completamente assente. Nella stanza c'era pochissima luce che arrivava dall'esterno e dall'accendino che teneva in mano Nick.

"Ti ho visto con lui!" Sbottò all'improvviso l'uomo, indicandomi. Era totalmente pazzo, e mi puntò quello sguardo furente addosso. "Non dovevi Harry.. Non dovevi farmi questo.." Abbassò nuovamente la voce, quasi stesse per piangere ora. "Potevamo essere ancora felici insieme.. Ma tu hai scelto di scappare, ogni volta, da me.." Lentamente abbassò l'accendino, togliendo così luce al suo viso.

Pianissimo, senza staccare gli occhi di dosso a Nick, mi spostai dal letto, intento a scendere. L'avrei fermato. A costo di buttarmi addosso a lui ed inventarmi qualcosa. Poggiai un piede per terra e sentii uno strano bagnaticcio sul pavimento. Guardai giù e capii. All'improvviso capii tutto.

Tutto intorno al letto e sul resto del pavimento della stanza, Nick aveva cosparso del liquido. Infiammabile.

Successe tutto in una manciata di secondi. Mi tornò alla mente quell'odore, che ora ricordavo così fottutamente bene, perché ogni tanto mi era capitato di vederlo usare da mio padre, in garage.

Kerosene. In tutta la stanza c'era kerosene. Collegai anche quella strana filastrocca lasciata davanti alla porta di casa e le chiavi mancanti. E tutto ebbe un senso, ora.

Nick voleva ucciderci. Voleva darci fuoco.

Sentii il cuore in gola, mentre ascoltavo Harry usare finte parole dolci all'uomo, per cercare di farlo ragionare. Ma era troppo tardi.
Nick avvicinò l'accendino al pavimento..

"NOO!!" Gridai. Mi lanciai su di lui, atterrandolo sul pavimento. La fiamma, però, aveva ormai toccato il liquido che, rapido, si incendiò. Una fiammata violenta si alzò vicinissimo ai nostri corpi, emanando un calore molto forte. Ero praticamente sopra Nick, e nella luce accecante del fuoco, vidi per la prima volta bene il suo volto. Aveva gli occhi iniettati di sangue e i denti digrignati. D'un tratto mi afferrò per le braccia, facendomi tremendamente male. Quell'uomo era quasi il doppio di me, e la sua forza, mista ora alla follia, mi lasciò impietrito. Con un grido, mi scaraventò lontano, andai a sbattere contro l'armadio vicino al letto, e il mio gomito sinistro produsse un sonoro crack. Urlai forte dal dolore.

Le fiamme, leste, avevano preso a bruciare ogni goccia di kerosene sul pavimento, ed ora lambivano il letto. Un fitto fumo stava inondando tutta la stanza, e alzai lo sguardo, con le lacrime agli occhi. Con la vista appannata, cercavo solo una cosa. Harry.

Lo vidi sul letto, che mi guardava e piangendo gridava il mio nome così forte da farsi uscire le vene sul collo. Cercai di rialzarmi, attanagliato dalle fitte di dolore al braccio, quando Nick tornò su di me, e in un attimo cominciò a riempirmi di pugni.

"LUI. E'. ROBA. MIA!" Mi gridò folle, continuando a sferrarmi colpi. Potevo vedergli quasi una schiumetta bianca vicino alla bocca, che così vicina, emanava un forte odore di alcool. "CI HAI SCOPATO EH, STRONZO?!" Aggiunse poi, colpendomi i genitali. Mi stava massacrando, cominciavo a non udire nemmeno più bene ciò che mi stava succedendo intorno, e sentii un terribile gusto di sangue in bocca.

Vidi Harry saltargli addosso, tirandolo disperato per le braccia. "LASCIALO! LASCIALO SUBITO!" gridava. Le fiamme intanto avevano mangiato già le tende della finestra e parte del letto e del comodino.

Nick, col peso di Harry sulle spalle, finì per terra, ma non contento, cominciò a picchiare anche lui, prendendolo per i capelli. Il solo vedere le sue luride mani sul corpo di Harry, mi suscitò un'ira inspiegabile, tant'è che mi rialzai, noncurante del dolore lancinante al braccio e al viso, e gli sferrai un calcio nello stomaco mettendoci tutta la forza che possedessi.

Rantolando, lui si accasciò al pavimento, tenendosi le braccia sul ventre. Era il momento giusto.

Così continuai a colpirlo. "NON PROVARE MAI PIU' A TOCCARLO, FIGLIO DI PUTTANA!" Ero fuori di me, e accecato dalla rabbia, sferravo colpi su ogni sua parte del corpo, puntando sopratutto le parti basse. Nick gridava ora.

Sentii Harry tossire forte, coprendosi la bocca con una mano. Lacrimavo per il dolore e per il fumo, che ora non mi faceva vedere più niente. Davo colpi alla cieca, ma poi mi fermai. Le fiamme erano troppo alte, il calore era insopportabile, e quasi tutta la stanza era avvolta dal fuoco e dal fumo nero.

Tossendo fino ad avere i conati di vomito, tesi una mano a Harry. Realizzai che saremmo dovuti uscire da lì, al più presto.

Harry, a fatica, me la strinse, e si sollevò da terra. La sua maglietta stava prendendo fuoco, così glie la spensi con le mani, rapido. "PRESTO, USCIAMO DI QUA!" gli gridai. Ci dirigemmo verso la porta, feci passare Harry davanti a me, ma quando posai il piede sull'uscio, una forza mi trattenne, facendomi perdere l'equilibrio. Mollai la presa di Harry, e vidi Nick sul pavimento, tra le fiamme che lo divoravano, stringere con violenza la mia caviglia. La forza di quell'uomo era impressionante, e d'un tratto pensai a cosa dovesse aver subito Harry, durante quegli anni di relazione con quella feccia umana.

"TU NON TI SALVERAI!" Gridò Nick, con voce roca, strattonandomi forte.

Caddi all'indietro, sbattendo la testa sulla testiera del letto. Fu un colpo tremendo, che intensificò anche il resto dei miei dolori. Nella caduta, mi aggrappai ad un cuscino ormai sbrandellato dalle fiamme, e centinaia di piume iniziarono a spargersi nella stanza, prendendo subito fuoco. Cominciò a girarmi la testa, e la vista divenne sempre più appannata.

Ricordo solo che tra tutte le mie sofferenze fisiche, l'ultima cosa che vidi mi diede pace. Abbassai lo sguardo e vidi il volto di Harry. Era terrorizzato e, come in un rallenty di un film, lo vidi voltarsi per capire cosa stesse succedendo, aprire la bocca e con le lacrime che gli rigavano il viso, urlare qualcosa; ma non riuscii a sentire più niente.

Gli sorrisi appena, pensando che se quello fosse stato il modo in cui sarei dovuto morire, beh, vedere il suo dolce viso per l'ultima volta, l'avrebbe reso sicuramente migliore. Due piume, poi, volteggiarono frenetiche davanti ai miei occhi, passandomi davanti al naso.

Piume.

Sorrisi, poi gli occhi mi si chiusero e persi i sensi.


IL MIO SOLO DESTINO ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora