Capitolo 6 - Se ti tocca, lo ammazzo

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Avevo telefonato a mia madre per avvisarla che avrei passato la serata fuori con Oli e gli altri, e che sarei rientrato tardi, così che non mi aspettasse sveglia. In realtà ero a casa di Harry. Dopo la breve discussione nel parco, stava per scoppiarmi a piangere in faccia, e in quel momento davvero non ci capii più niente.

Decidemmo di andare a casa sua, perché io insistetti nello stare con lui, mentre Harry cercava di allontanarmi controvoglia. Sentivo che avrebbe voluto buttarsi tra le mie braccia, lasciarsi proteggere da qualcuno di cui si fidava e soprattutto confidarsi apertamente; ma non lo faceva perché aveva visibilmente paura di qualcosa.

Eravamo seduti per terra, con la schiena appoggiata alla parete celeste della stanza che avevamo dipinto, e guardavamo fuori dal balcone, dalla parte opposta. Gli passai la tazza di camomilla che avevo preparato poco prima e che lui non aveva nemmeno toccato, lasciandola sul pavimento di fronte a noi.

"Dai, bevine un goccio. Ti rilasserà." Gli dissi. La prese e la strinse, serio, tra le mani.

Gli sfiorai la fronte, spostando un ciuffo di capelli che gli cadeva sul viso. A quel mio gesto, alzò lo sguardo a guardarmi. Sembrava proprio un bimbo indifeso.

"Ti va di parlarmene?" gli domandai.

Lo vidi rabbuiarsi. Bevve un sorso della tisana e poi appoggiò la testa contro il muro, sospirando.

"Nick è il mio ex." Disse poi, diretto.

Immaginavo che questo Nick fosse stato una parte importante della sua vita, ma quello che disse dopo, mi lasciò senza fiato.

"E' stato il mio primo ragazzo Louis. Primo in tutto.." Abbassò lo sguardo, imbarazzato. "Con lui scoprii di essere gay e grazie a lui riuscii a sentirmi bene con me stesso, totalmente amato." Parlava piano e la sua voce profonda a volte era un sibilo.
"Siamo stati insieme quasi 2 anni. Lo presentai ai miei genitori che subito lo accolsero in casa come un figlio. Mi stupirono perché.. Non credevo potessero prenderla tanto bene.. Eppure sembrava che Nick li incantasse ogni volta che li incontrava. Era più grande di me di 8 anni.. e forse questo aiutava i miei genitori a vederlo come una persona matura, con la testa sulle spalle, anche ben messo a livello lavorativo.." Ogni tanto faceva qualche pausa e tirava su con il naso. Non mi aveva più guardato negli occhi però.

"Insomma, credevano che mi fossi sistemato con lui. Lo adoravano, letteralmente. E lui si prendeva tutto quell'affetto, che non aveva mai avuto dai suoi genitori, invece. Gli volevo veramente bene.. Ma che dico, io lo amavo proprio." Aveva lo sguardo perso nel vuoto.

Quelle ultime parole mi colpirono di nuovo, e qualcosa mi si strinse nello stomaco. In quel breve istante, forse egoisticamente, mi chiesi se mai lui mi avesse potuto amare così come aveva amato Nick.

"Ero totalmente innamorato di lui, d'altronde ero più piccolo, e lui è stato come una guida per me. Finché.." Si mise una mano sulla bocca, stringendo i denti. D'istinto gli misi una mano sul braccio, stringendolo piano in una stretta di conforto. Finché?

"..Un giorno successe. Passavo tanto tempo a casa sua, praticamente a casa mia non ci tornavo quasi mai, si poteva dire vivessi da lui. Rientrò quel giorno a casa, ubriaco. Era già successo altre volte che bevesse più del dovuto, ma non era mai arrivato a quei livelli."

In quel momento mi sentii male, vista la sbronza che mi ero preso proprio la sera prima. Dio, che coglione ero stato..

"Era sempre geloso di me, costantemente. Quando uscivamo non poteva nemmeno cadermi per sbaglio l'occhio su un altro ragazzo, che subito aveva i suoi scatti d'ira. Era estremamente geloso e possessivo. Fino all'inverosimile. Ogni tanto mi faceva delle scenate assurde, anche in pubblico, per cose che non avevo fatto, e che lui si era immaginato. Comunque.. Quella sera, ubriaco, mi fece un'altra delle sue sfuriate e.. E.." Si bloccò con voce tremante e strinse gli occhi.

IL MIO SOLO DESTINO ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora