Capitolo 14 - Solo io e te

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Aprii la porta dell'ufficio, ed io e Harry uscimmo con aria sconsolata.

"Niente da fare quindi.." dissi sottovoce al riccio.

"Già. Peccato, credevo che avessero un elenco di tutti i proprietari delle attrazioni.. Credevo davvero che avremmo potuto rintracciarla." Ci incamminammo nel corridoio, verso l'uscita del Comune.

"Beh, un elenco il tipo lo aveva.. Ma non era nemmeno aggiornato. E poi, hai sentito, per la privacy probabilmente non avrebbe nemmeno potuto darci quelle informazioni.."

Harry sbuffò. "Uff, speravo che il mio fascino sarebbe bastato a corromperlo.."

Mi bloccai sul posto e lo guardai, alzando le sopracciglia, con la bocca semi-aperta. Notai Harry voltarsi a guardarmi e trattenere una risata.

"..Cosa?" sorrise malizioso, facendo il finto tonto.

"Sei ancora in tempo per tornare indietro dal tipo, Styles." gli dissi, indicando con il pollice la porta in fondo al corridoio. Riprendemmo a camminare.

Harry mostrò le fossette e mi mise un braccio sulle spalle.

"No, non hai visto? Non c'è storia.." fece un attimo di pausa. "..E comunque si chiama Jerry." Lo fulminai con lo sguardo. Rise sotto i baffi, a pochi centimetri dal mio viso. "Il tipo, dico. Si chiama Jerry. Chiamalo con il suo nome, poverino. Visto com'è simpatico?" Mi stuzzicò.

Gli tolsi il braccio dalle mie spalle e camminai più spedito, fingendomi arrabbiato. "Già, bel nome di merda. Come il topo del cartone.." Sentii Harry ridere, poco più indietro di me.

"Ehi! A me piacciono i topi!" Urlò subito dopo.

Camminando all'indietro, lo fissai, dispettoso. "A me piacciono i gatti invece. Tipo Tom del cartone, per intenderci. E i gatti, si sa, danno la caccia ai topi.." Sorrisi beffardo, facendo spallucce, in segno di resa. "E' la legge del più forte Harry.. Così è la vita."

Il riccio rise di gusto, gettando la testa all'indietro, poi mi raggiunse correndo. Mi abbracciò, tenendomi per un fianco. Mi lasciò un bacio sulla tempia e oltrepassammo insieme il portone di ingresso.
Qualche istante di silenzio.

"Comunque Tom era il più stupido dei due eh.." Continuò a provocarmi, ghignandosela.
La porta si chiuse rumorosamente alle nostre spalle.

Passarono mesi, Harry viveva sempre a casa mia e di mia madre, ma dopo i primi tempi passati a sistemare le ultime cose, ora eravamo alla ricerca di un appartamento in affitto, per noi due. Eravamo pronti per questo passo, in fondo già avevamo avuto una prova di convivenza, e l'avevamo superata alla grande. Stavamo insieme da poco più di un anno, ma tutto quello che avevamo passato ci aveva reso una coppia stabile e resistente a qualsiasi tempesta della vita.

Mi ero persino tatuato la piuma, come la sua e come quella del braccialetto, sulla scapola destra.

"Perché su quella destra? E non sulla sinistra come me?" Ricordo mi chiese quel giorno.

"Perché voglio che siano come noi. Complementari." Risposi fiero. E lui si sciolse in uno dei suoi sorrisi meravigliosi. Quelli in cui ci puoi quasi leggere l'amore.

Io ed Harry avevamo tantissimi hobby, condividevamo diverse passioni ed ogni tanto uscivamo con la comitiva di nostri amici. Era praticamente arrivata l'estate e, come ogni anno, il Luna Park era stato allestito in città. Così, una sera, decidemmo di andarci, speranzosi di ritrovare la chiromante. Mano nella mano, superammo il cancello d'ingresso; la solita insegna gigante lampeggiava sulle nostre teste, mentre orde di bambini correvano felici e chiassosi intorno a noi. Era veramente affollato quella sera, e tutte le giostre avevano una vistosa coda all'entrata. Passeggiammo mano nella mano per un po', guardando tutte le attrazioni e sbirciando nelle tende di cartomanti e veggenti che scorgevamo lungo il cammino, ma della donna nessuna traccia.

IL MIO SOLO DESTINO ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora