Eris Lovejoy, un'infermiera brillante e dal sarcasmo tagliente, si barcamena tra turni massacranti al Massachusetts General Hospital di Boston e una vita personale all'ombra di un passato tormentato. Cinica e imprevedibile, Eris sogna di lasciarsi t...
"Non è l’occhio a scegliere, ma il cuore. L’attrazione non segue regole né logica; si lascia guidare da una forza misteriosa che solo l’amore conosce." William Shakespeare
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"Il corpo dell'uomo è la miglior opera d'arte" Pablo Picasso.
25 dicembre
Eris L'unica cosa che non amo del Natale? Ritrovarmi la mattina stessa a vagare tra le corsie del supermercato, imprecando contro me stessa per aver dimenticato proprio gli ingredienti fondamentali dei piatti che volevo preparare.
Detesto imbattermi in luoghi pubblici durante le festività, sono così dannatamente pieni di persone che odio.
Non che io conosca qualcuno qui dentro, ma basta poco perché qualcuno mi stia sul cazzo. L'unico requisito richiesto è avere un apparato respiratorio funzionante, o per lo meno la maggior parte delle volte.
Respiri? Mi stai automaticamente sui coglioni. Ma solo perché, oltre a respirare, puoi anche parlare, purtroppo. Dio ha dotato l'essere umano della parola cosicché potesse riempire l'inferno con coloro che ne fanno uso eccessivo.
I muti infatti sono da sempre i miei migliori amici, loro si che capiscono al volo quando stare zitti. Ovvero sempre.
La vita è già una grande rottura di coglioni, non mi servi anche tu con le tue chiacchiere per frantumarmeli ulteriormente.
Sospiro, scorrendo con lo sguardo gli scaffali traboccanti di prodotti nel tentativo di individuare quelli che mi servono. È incredibile come un compito così banale riesca a trasformarsi in un’impresa titanica quando la testa è altrove.
Stringo il manico del carrello, piego il capo e provo a decifrare la lista della spesa che ho scarabocchiato in fretta su un foglietto sgualcito mentre cammino lungo la corsia delle spezie.
Credo che avere una laurea in medicina equivalga automaticamente ad avere una grafia di merda. Temo che per capire se comprare il latte o la Lituania, l'opzione più saggia sia consultare un veggente o un farmacista.
Non è cattiveria, non lo facciamo apposta. Noi medici scriviamo di merda perché siamo costantemente esauriti. Talmente tanto da aver sviluppato un alfabeto tutto nostro, un linguaggio segreto che, sfortunatamente, neanche noi riusciamo a decifrare.
Nel tentativo di evitare un errore madornale nella spesa – tipo tornare a casa con il sale invece dello zucchero e ritrovarmi con una torta immangiabile – estraggo il cellulare dalla tasca per ricontrollare gli ingredienti delle ricette che devo ancora preparare. Giusto per non essere accusata di avvelenamento, sapete, l'agente Clark è imprevedibile.