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•Avrei dovuto proteggerti•

FLASHBACK

"Aliciaa!" sento le urla di mio fratello e sbuffo cercando di raggiungerlo. E' più veloce di me, è sempre stato più veloce di me.

"Drew..." esclama la voce rimproverante di nostra madre "E' piccola, e non è forte come te, fai attenzione con lei" gli dice lasciandogli un bacio sui suoi capelli biondissimi.

Finalmente lo raggiungo e appoggio le mie manine sulle ginocchia per riprendere fiato, ammiro il suo sorriso voluminoso mentre mi guarda.

"Non dirmi che sei già stanca, non abbiamo ancora iniziato Alicia!" dice divertito incamminandosi.

"Sono stanca, non mi piace quando ci alleniamo, io voglio giocare!" mi lamento mettendo il broncio e lui inizia a ridere.

"Dobbiamo diventare bravi, se diventi brava un giorno otterrai anche tu questa" dice estraendo la sua bacchetta magica dalla tasca.

I miei occhietti si illuminano a vederla e annuisco mettendomi subito in posizione. Drew sta frequentando il primo anno alla scuola di stregoneria Harbor, un giorno anche io ci andrò.

Si mette in posizione anche lui e iniziamo il nostro allenamento di combattimento mano e mano. Divertita schivo i sue colpi facendolo irritare, sono sempre stata più brava di lui, più agile.

"Vieni qui piccola insolente!" urla mentre corro fuori dal campo iniziando a correre fino al bosco vicino a casa.

"Tanto non mi prendi! Drew non è capace! Hai perso, hai perso!" mi vanto con lui "Papà preferirà me!" dico facendolo solo arrabbiare di più. Ma una bambina piccola che ne sa.

"Adesso ti faccio vedere io, perdente a me!" mi fermo e mi volto a guardarlo, non l'ho mai visto così arrabbiato.

Astrae la bacchetta e me la punta contro pronunciando una parola che non capisco, vedo della luce uscire dalla punta e mi illumino pensando che sia molto bella, ma poi mi colpisce e io sento tanto male.

~

"Il suo cuore batte piano, ma potrebbe farcela, un incantesimo del genere, su una ragazzina di 12 anni... avrebbe potuto ucciderla, deve avere un forte potere dentro di sè" sento qualcuno parlare con la mamma mentre le mie palpebre sono chiuse, troppo pesanti per riuscire ad aprirle.

"Potrebbe essere molto dura per lei da superare, traumatico, sarebbe meglio che... che la.." prova a dire.

"Farle dimenticare" riconosco il dolce suono della voce spezzata di mia madre, cosa vuol dire? E' una cosa brutta?

~

"Tormenta!" esclama Mattheo con voce tagliente e osservo un flusso di luce uscire dalla sua bacchetta.

~

"Fallo-" provo a dire ma esce solo un lamento "Fallo dimenticare..."

FINE FLASHBACK

Spalanco gli occhi inspirando sonoramente. Il mio battito cardiaco è alle stelle, sembra che a momenti esploda dal petto. Sbatto innumerevoli volte le mie palpebre sentendo gli occhi lucidi che mi appannano la vista. Deglutisco sentendo la gola secca e mi inumidisco le labbra. Provo a guardami intorno ma sento la testa molto pesante perciò mi limito a incurvarla leggermente per vedere intorno a me. Riconosco la stanza come la camera da letto degli ospiti al primo piano, quella vicino alla cucina.

Il familiare color verde smeraldo delle tende, e la luce tetra del cielo grigio fuori che riflette nella stanza attraverso le finestre, anche se fioca perchè coperte dalle tende altrettanto verde scuro. Lasciando un senso di oscurità e relax alla stanza. Lentamente provo ad alzarmi ma con scarsi risultati. Provo a chiamare qualcuno ma non riesco. Perciò mi prendo un momento per abituare il mio corpo di nuovo al movimento. Con un po' di sforzo, qualche minuto dopo riesco finalmente a muovere la mano, poi il braccio e le gambe. Mi tiro su seduta con le punte dei piedi che sfiorano il pavimento. Mi prendo un altro secondo, visto che la testa mi gira e la vista è diventata un attimo buia. Appena riprendo il controllo di me afferro il bicchiere d'acqua sul comodino e lo mando giù tutto.

Il Marchio Nero - New EditionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora