Chapter 16

13K 413 39
                                    

Scusatemi per il ritardo, non odiatemi, so che vorreste darmi fuoco e altre cose lol, ma non fatelo, pls. L'autrice non aggiorna spesso, perciò mi devo adattare ai suoi tempi e tradurre quando sono in dolce far niente. Ah, vi comunico anche che l'autrice ha cambiato account. Vi lascio nei commenti il nome perché adesso non mi viene in mente, in caso volete seguirla. Detto questo, buona lettura. x

Nell'ora della colazione la mattina avevamo mangiato in silenzio, non tutta la scuola, solo i miei compagni di stanza e io. All'inizio ero portata a credere che tutti erano solo stanchi, ma mentre guardai il mio piatto tutti gli occhi erano su di me. Rapidamente, mi rivolsi a loro così che girassero lo sguardo sul loro cibo intatto.

"Allora.." Matilda chiese, "ci sei ancora per questo fine settimana, Victoria?"

Aggrottai le sopracciglia in confusione "questo fine settimana?"

"Sì, ti ho detto che vado di nuovo in paese." Mi rimproverò per la mia dimenticanza.

"Oh, no, sì, ora ricordo. Sono ancora qui."

"Bene." sorrise mentre la campanella suonava.

I corpi di ragazze adolescenti sciamarono per la stanza in una lotta per sfuggire dalla sala pranzo, come se ci fosse un incendio, ma non c'era. Non sapevo perché tutti erano così desiderosi di andare a lezione, forse era perché volevano che il giorno finisse presto. Tuttavia, non vidi quello che c'era di fantastico. Mi soffermai sul retro della folla, non volendo rimanere schiacciata. Praticamente nessuno voleva fermarmi ed ero arrivata a diventare un punto morto. Sospirai frustrata mentre i miei occhi cercavano un percorso alternativo.

Proprio davanti a me era presente un altro corridoio, sorprendentemente vuoto. "Scusami," passai attraverso un paio di persone, "Perdonami. Scusami."

Una pesante boccata d'aria sfuggì dalle mie labbra perché ero rimasta sola. Perché nessuno prendeva questo corridoio non era la mia preoccupazione principale in quel momento. Continuai a seguire il percorso in avanti; la scuola non sembrava così grande come lo era quando ero arrivata qui, credevo di stare imparando. Continuai a girare per i corridoi sconosciuti. Forse ero io che ero testarda, ma non ero pronta ad ammettere mi ero persa ancora. Presi una svolta a destra, ma prima che potessi continuare qualcuno mi afferrò con forza.

Cercai di far uscire un urlo agghiacciante, ma la mano estranea era stata premuta sulla mia bocca, mi divincolai dal suo petto solido. Non ero stata insegnata a cosa fare se mi dovessi mai incontrare in una situazione del genere; usai i miei istinti, nel tentativo di reagire. Mi dimenai dal suo possesso, cercando di liberarmi ma era come se tutto il mio corpo fosse congelato dalla paura; nemmeno un battito cardiaco era evidente.

"Calmati, amore." Una voce ruvida ridacchiò dietro di me. "Sto solo cercando di avere un pò di divertimento."

Mi tirai via in stato di shock mentre la sua presa si allentò, "Mr Styles?" Esclamai in rilievo, "che cosa stai facendo?"

"Sto solo ritornando dal mio ufficio." Con noncuranza, rispose.

"Questo non significa che avete il diritto di causarmi praticamente un attacco di cuore! Inoltre, come è possibile che ovunque io sia, sei sempre nei dintorni?"

"Suppongo che il destino ci sta aiutando a stare insieme." Ridacchiò.

Alzai gli occhi per la sua stupidità, per fortuna non poteva vederlo. "Mi potrebbe solo aiutare? Per favore."

"Qualsiasi cosa per te." Abbassò le sue labbra al mio orecchio, "amore."

"Basta! Non chiamarmi amore. Potresti indicarmi la mia prima lezione, per favore?"

Boarding School ➵ h.s au(italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora