Ti odio, ma ti amo

Capitolo IV

Parcheggio la mia cinquecento nera e suono al citofono. Oggi non c'è nessuno non avendo allenamento.
La polizia che lavora lì mi apre e mi porta in uno studio dove mi attende il dottor. Galliani.
'Salve, io sono Camilla Parker e dovrei fare il colloquio per il lavoro da segretaria qua a Milanello'
'Oh si ha qua un curriculum?'
'Certo tenga a lei'
'Mmh, come mai non ha trovato lavoro fino ad ora?'
'Beh, credo sia per la crisi e poi assumono persone con esperienza ed io essendo uscita da poco con un bel 92 e non ho lavorato in nessun negozio. Ho soltanto fatto da babysitter nel periodo estivo'
'Ho capito. Lei è assunta e inizierà domani a lavorare.'
'Grazie mille, non si pentirà di questa sua scelta'
'Si figuri e può farmi del tu. Arrivederci'
'Arrivederci a lei e buona giornata.'
Esco con un sorriso stampato sulla faccia, ma quel sorriso dura poco. Mi arriva una pallonata in faccia. Cado per terra e mi tocco il naso. Mi sta uscendo sangue dal naso.
'Ei, tutto bene?' Mi chiede un ragazzo con i capelli castano scuro e dagli occhi verdi. È Stephan El Shaarawy.
'Che vuoi? Non ti è bastato tirarmi una pallonata?'
'Calmati. Non sono stato io.'
'Si certo'
La nostra discussione viene interrotta dal mister che dice al crestone di portarmi in infermeria.
Così ora sono con quest'essere che odio.
'Sai mi piacerebbe vederti stesa però sul mio letto.' Mi lancia un'occhiata maliziosa e si lecca le labbra.
'Sei un pervertito del cazzo e lasciami sto bene.' Gli riconsegno il ghiaccio ed esco dall'infermeria.
Mi dirigo in macchina e qualcuno bussa al mio finestrino.
'Ancora tu?' Chiedo seccata.
'Il mister mi ha fatto cambiare e accompagnarti a casa.'
'Sto bene e di grazie al mister.'
Parto sfrecciando sulle strade.