Beatrice Chiesa è la sorella del famoso calciatore Federico chiesa, vive con lui a torino da quando è arrivato a torino, lei è una ragazza molto affettuosa ma anche menefreghista se non ha confidenza ovvero quella che non aveva con il migliore amico...
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"buon compleanno amore" rilegge traducendo dal serbo all'italiano "tiamo bea" mi dice baciandomi "anche io vecchio" risi
So quanto gli faccia piacere che io stia imparando il serbo e soprattutto nella storia di compleanno.
Sta mattina mentre ero in videochiamata con lucia che mi aiutava a fare la torta per dusan ripensavo a quanto io sia fortunata ad averlo con me.
"non è venuta molto bene" dissi guardandola "però è buona" dice facendomi sorridere "se robe marroni davanti sembrano delle cacche di aron" dico e ci mettemmo a ridere animatamente tutti e due "dai bea che schifo!" dice cercando di riprendersi dalle risate
Mentre io mi sono accasciata a terra con le lacrime per la quantità di ridarola ho in corpo.
Forse una delle cose più belle della nostra relazione è questa, attimi di serietà ma subito dopo talmente ridiamo forte che ci vengono i campi alla pancia.
Dopo aver mangiato la torta ci siamo messi a dormire, abbracciati e dusan con la mano sopra la pancia, le sue piccole principesse.
* 19.00
Ci stiamo dirigendo verso il locale dove faremo la festa di dusan, nulla di così speciale dato che l'indomani avranno la partita della champions league.
Siamo vestiti io con un vestito lungo attillato bianco con uno spacco a costine e le ysl abbinate alla borsa con le rifiniture in oro.
Invece dusan è vestito con un semplice completo nero.
Arrivati nel locale ho parlato con un cameriere che ci ha portati nella sala riservata dove c'erano già alcune persone, compresi fede e lucy che sono scesi per l'occasione.
"guarda qui il vecchio" si avvicina mio fratello "vecchio ci sarai tu mica sono io che ho 27 anni" dice dusan facendomi ridere
"guarda qui che pancino che abbiamo" disse lucy avvicinandosi toccando la mia pancia "la piccola cèline cresce in fretta" dice dusan "quando è prevista la nascita?" chiede fede "tra il 7 e il 10 maggio" dico io "oddio nasce toro" esclama lucia facendomi ridere
La festa continua, con tutti che chiacchierano e si godono la serata. La musica inizia a farsi più forte, e la gente si avvicina al tavolo per brindare.
Nonostante l'atmosfera vivace, io e Dusan ci scambiamo uno sguardo e ci sorridiamo, senza bisogno di parole. C'è qualcosa di così perfetto nel nostro silenzio insieme, come se tutto il resto del mondo scomparisse quando siamo accanto.
A un certo punto, un cameriere ci porta dei bicchieri di vino, e Fede alza il suo, ridendo: "Allora, brindiamo alla piccola Cèline e ai nostri Dusan e Batrice che fra poco saranno genitori!" Tutti ridono, ed è come se quel brindisi fosse il segno di un inizio, di un futuro che ci aspetta.
La serata scivola via leggera, e la risata non ci abbandona mai. Ci sono risate scherzose, battute sul calcio e sul fatto che Dusan, nonostante il suo spirito competitivo, non riesce mai a vincere contro di me a carte.
Fede mi prende in giro per la mia "fortuna" nelle partite, e io rispondo con una smorfia divertita, ridendo insieme a lui.
Quando la serata si avvia verso la fine, Dusan mi prende la mano, e insieme ci avviciniamo alla porta del locale. La festa sta per finire, ma io non riesco a fare a meno di pensare a quanto siamo fortunati. Non è la grandezza dell'evento a renderlo speciale, ma la felicità che riempiamo nei momenti più semplici, quelli che ci appartengono davvero.
Mi abbraccia con forza, come se volesse tenere stretto tutto il suo mondo. Mi sento a casa, con lui. Con lui e la nostra piccola Cèline che cresce dentro di me.
Siamo lì, fuori dal locale, a guardare la città che si accende di luci e rumori, ma per noi sembra quasi tutto più lontano. Dusan stringe la mia mano con una dolcezza che mi fa sentire al sicuro. È strano come in mezzo a tutta quella gente, tra risate e voci, io mi senta completamente nel mio posto, come se il mondo si fermasse ogni volta che siamo insieme.
"Ti va di fare una passeggiata?" mi chiede, guardandomi con gli occhi che parlano più delle parole. "Solo noi due, lontano da tutto questo."
Annuisco, sorridendo, e insieme ci allontaniamo dal caos della festa. Camminiamo lungo la strada, accanto a luci soffuse e vie tranquille, dove l'atmosfera è calma e intima.
Dusan prende il mio viso tra le mani e mi guarda con quella serietà che non riesce mai a nascondere, ma che è sempre accompagnata da un sorriso.
"Ti amo, lo sai?" dice, con un tono che non è solo affettuoso, ma anche pieno di gratitudine.
Lo guardo, e per un attimo mi sento completamente immersa nei suoi occhi.
"Anche io ti amo, Dusan. Ogni giorno di più."
Continuiamo a camminare senza una meta precisa, perdendoci nelle chiacchiere, nei sogni, nei progetti. Parliamo della piccola Cèline, di come immaginiamo il futuro insieme, e ridiamo pensando a come Dusan, nonostante tutto, è già pronto a diventare il papà più protettivo del mondo.
"Non so come farò," dice, "ma cercherò di non diventare troppo 'papà' con lei. Però, so che appena la vedrò... non riuscirò a staccarmi da lei."
"Non preoccuparti," rispondo, ridendo. "Siamo entrambi pronti. E poi, anche tu hai un cuore grande, Dusan."
Lui mi sorride, e in quel sorriso c'è qualcosa che dice tutto, come se non avesse bisogno di dire altro. Poi, senza nemmeno accorgermene, mi ritrovo abbracciata a lui, con la testa appoggiata sul suo petto. I battiti del suo cuore sono più forti della musica che arriva da lontano. È un momento semplice, ma che mi fa sentire così piena di tutto.
"Vieni," mi dice dopo un po', "torniamo a casa. La serata è stata perfetta, ma ho bisogno di avere la mia Bea tutta per me, anche solo per un po'."
Accetto, senza esitare. Tornare a casa con lui, in quel piccolo mondo che abbiamo creato, è la cosa che mi rende più felice.
Rientriamo a casa, e Dusan mi aiuta a togliermi il vestito elegante, rivelando la mia pancia che ormai è una parte di me che porta il nostro futuro. Mi guarda, sorridendo.
"Sei bellissima," mi dice, con una tenerezza che mi fa sentire amata più di qualsiasi altra cosa. Poi, con un sorriso malizioso, aggiunge
"E sono felice che sia il mio bambino che porti dentro."
Lo guardo, ridendo. "Sei un uomo fortunato, Dusan."
"Fortunato, sì," risponde lui, "ma anche il più felice del mondo."
E mentre ci corichiamo insieme, abbracciati, sento il cuore di Dusan che batte forte contro il mio, e so che ogni momento che trascorro con lui è un regalo. Un regalo che continuerò a vivere, giorno dopo giorno, con lui e con la nostra piccola Cèline che presto sarà tra di noi.
scusate per il ritardo ma wattpad mi aveva cancellato il capitolo💜 Penultimo capitolo, mi sentite piangere?