rivelazioni

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Il giorno dopo mi svegliali con un mal di testa tremendo, le tempie mi pulsavano e non riuscivo ad aprire gli occhi dalla stanchezza.
Mi stiracchiai nel letto accompagnata da versi gutturali provvebienti da chissa quale perte della mia gola. Cercai di fare mente locale: mi trovavo nella casa di Babayaga, nella stanza degli ospiti, il giorno prima avevo festeggiato, bevuto un po' troppo vino ed ero tornata a casa accompagnata dal minotauro e da Riccardo. Ah giusto avevo dormito nella camera con lui. Aprii gli occhi, ma sul suo letto c'era solo un biglietto con sopra scritto:"buon giorno dormigliona. Sto andando a chiamare Angela e alcuni della cerchia per comunicargli le nostre recenti scoperte. Tornerò in pomeriggio inoltrato. A Babayaga ho detto che stavo andando a fare una passeggiata quindi non dirle del biglietto." bene avremmo avuto rinforzi. La cosa mi tranquillizzò, anche se non sapevo come avrebve fatto a tornare alla cascata. Presi il biglietto, lo piegai e me lo misi in tasca. Rifeci i nostri letti e andai in cucina dove Babayaga e la nipotina stavano facendo colazione con tè e biscotti.
"Buon giorno" dissi avvicinandomi a loro.
"Giorno cara, se vuoi c'é del tè nella teiera, é ancora caldo." disse Babayaga con un dolce sorriso da vecchietta. La rigraziai, presi il tè e mi sedetti con loro attorno al tavolino di legno. La piccola mi allungò il piattino con i biscotti, la ringraziai e ne presi uno. Quei biscotti erano buonissimi, avevano un sapore pieno e corposo di biscotti fatti in casa, il gusto del grano lavorato a mano e cotto nel forno a legna era incredibile. Per poco mi sono sentita un tuttuno con la natura.
L'anziana sorrise per la mia reazione "immagino voi non siate abituati al sapore dei biscotti fatti in casa"
" mai mangiato dei biscotti cosí buoni, mi sento un tuttuno con la natura"
"Questi sono i vantaggi di vivere isolati dal mondo. Quasi dimenticavo, il tuo amico é andato a farsi una passeggiata con Sam"
"Sam? Chi é?"
"Come chi é? Il nostro arcere provetto. Non vi aveva ancora detto il suo nome?"
"A dire il vero no..."
"Ahahah il nostro Sam ha paura degli stranieri. Anche per farlo entrare nel nostro villaggio ci abbiamo messo diversi anni, prima gironzolava per i boschi, ma era sempre gentile con noi: Quando cacciava ci lasciava qualche coniglio o uccello nella piazza durante la notte per aiutarci a sfamarci."
"Capusco un gentile solitario quindi. Come avete fatto a convincerlo ad unirsi a voi?"
"A dire il vero non é stato merito nostro, ma di mia nipote. Un giorno mentre giocava von il cucciolo di drago lui si allontanò, lei lo seguí nella foresta e qualche ora dopo tornò tra le braccia di Sam, che da quel giorno rimase con noi e in particolare con il mio angioletto, credo che lui e quel birbante del drago abbiano instaurato un forte legame e sia merito anche suo se si é unito a noi. Con lui siamo molto piú tranquilli. Ci sono pochi animali feroci e stanno principalmente nel loro territorio, ma succede che qualcuno arrivi fino al nostro villaggio e quando succede c'é lui a proteggerci, assieme agli uomini del villaggio, ovviamente".
Il racconto di Babayaga mi aveva mostrato un centauro gentile e disponibile, totalmente diverso da quelli che avevo conosciuto nel mondo esterno.
" grazie per la storia Babayaga, se non ti dispiace raggiungo i ragazzi per la passeggiata."
"Certo cara, sono andati nel bosco, attenta a non allontanarti troppo, resta sempre da questa parte del fiume, l'altra sponda é pericolosa."
"Lo farò" uscii dal villaggio e mi incamminai verso la cascata con la grotta segreta, pensai che avrei potuto trovarli da quelle parti. Passeggiavo nella natura, sentivo i cinguettii, i fruscii del vento, gli animali in lontanaza e lo sbatter d'ali delle libellule e delle api che mi passavano vicino. Quel posto era un paradiso.
Proprio quando ormai mi sentivo tuttuno con la natura sentii una strana sensazione lungo la schiena, come di pericolo. Mi fermai un attimo, poi decisi di proseguire guardinga, senza girarmi. Dopo qualche passo sentii un ringhio alle mie spalle e delle zampe che iniziavano a camminare sul mio sesso sentiero. Non ci pensai due volte e iniziai a correre il piú veloce possibile, i passi dietro di me si fecero piú veloci e a giudicare dai latrati sembrava un lupo o un grosso cane. Ero terrorizzata sentivo l'adrenalina a mille pomparmi delle vene, tutti gli altri suoni erano spariti, eravamo solo io e lui, i suoi passi sempre piú veloci, sempre piú vicini. Mi avrebbe mangiata, era finita, ma non potevo arrendermi, se fossi arrivata al fiume avrei avuto un minimo di possibilità di sfuggirgli. All'imporvviso un suono estrane, un sibilo, qualcosa che colpisce qualcos'altro, il verso di dolore dell'animale e poi un tonfo. Non mi seguiva piú. Mi girai. Dietro di me un lupo magro e spelacchiato era a terra senz'anima colpito da una freccia. Guardai nella direzione di provenienza della freccia e vidi Sam steso a terra sanguinante. Lo raggiunsi.
"Sam che é successo? Come mai sei ferito? Dov'é Riccardo?" gli chiesi subito strappandomi un pezzo di stoffa dalla maglietta per tamponare la ferita.
"Begli amici che hai! Mi voleva uccidere!" i miei muscoli si tesero. Alzai la testa per guardarlo negli occhi e le mie labbra pronunciarono in un sol fiato "cosa?"

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