Qualche ora prima ero volata ad Amsterdam con mio padre per quella che sarebbe stata la riunione della mia vita.
Sentivo la sua voce, era intento a discutere con il consiglio della Holding e nonostante l'importanza di quella maledetta riunione, avevo lasciato la mia testa in Italia.
Non ero mai stata così distratta in tutta la mia vita.
Sentivo come una sorta di brusio intorno a me, fin quando la voce di mio padre mi risvegliò dallo stato di trans in cui mi trovavo.
"Sophie" mi richiamò serio come il suo ruolo imponeva.
Lo guardai e lo vidi tentato di farmi un sorriso.
"Ho avuto modo di discutere con il consiglio e ritengo, anzi riteniamo tutti che sia giunto il momento di concederti un ruolo all'interno del team della Juventus, per cui hai sempre fatto moltissimo."
Sorrisi, non riuscì a trattenermi.
La vecchia signora era la mia medicina.
"Ma non è soltanto questo che volevamo comunicarti.
C'è un'altro ruolo che riteniamo sia opportuno affidarti, ed è all'interno della Ferrari.
Siamo convinti che potrai dare una grande mano al team."Sentì il consiglio commentare positivamente ciò che aveva detto mio padre.
Sotto sotto non mi stupì.
Sapevano benissimo quanto avessi fatto per la Juventus.
Avevo finalmente ciò che avevo sempre voluto eppure non riuscivo a gioire come avrei dovuto.
Osservai mio padre che teneva lo sguardo fisso su di me, in attesa che parlassi.
Dannazione John.
Ucciderei per te e lo sai, ma Dio.
Non fai sconti a nessuno.Mi aveva concesso la Juventus legandola alla Ferrari come fosse un'offerta due al prezzo di uno.
Di quelle che si trovano al supermercato.
Mi alzai e sorrisi.
"Sono onorata della vostra fiducia.
Vi garantisco che farò l'impossibile.
Dedicherò loro anima e corpo.
Non ve ne pentirete." DissiAnche perché parliamoci chiaro cari miei.
Col cazzo che mollo la mia Juventus adesso.
Mio padre sorrise e concluse la riunione con una votazione unanime.
Quando finalmente uscirono tutti dalla sala e potei alzarmi, mio padre mi si avvicinò.
"Sophie, cosa c'è che non va?"
Cercai di mettere su un sorriso ma fallì.
Non potevo fregarlo.
Mi conosceva fin troppo bene.
"Tesoro.
Sono tuo padre, so quando la mia bambina sta male." Sussurrò"Chi devo far fuori?" Domandò strappandomi una risata
Accennò un sorriso anche lui.
"Nessuno papà, nessuno."
"Allora che succede tesoro?"Sospirai.
"Tommaso." Dissi soltanto
Ma non serviva altro.
Mi tirò in un abbraccio e mi strinse forte.
Quel gesto mi diede una grandissima pace.
Restammo così per un po', poi ci staccammo e mi asciugai le lacrime.
Gli stampai un bacio sulla guancia e mi avvinai alla mia borsa.
In quell'istante lo schermo del mio cellulare si illuminò.
Lo tirai fuori e sospirai quando lessi Paulo Dybala.
Aprì la chat e mi assicurai di essere sola, poi iniziai a leggere.
<<Ciao principessa>>
<<Non riesco a togliermi dalla testa la nostra ultima conversazione.
Sto provando un dolore talmente grande che mi ha mangiato dentro.
Ho perso il mio bambino, tu hai perso il tuo e non so dirti quanto mi dispiace.
Avrei adorato vedere crescere il mio piccolo insieme al vostro, vederli diventare amici, vederli correre, magari vederli giocare a calcio come me e Federico.
Mi tormenta questo pensiero.>>Allontanai il cellulare interrompendo la lettura del messaggio e chiusi gli occhi.
Avevo il volto coperto dalle lacrime.
Cercai di fare qualche respiro, poi ripresi a leggere.
<<Ti chiedo scusa principessa.
Ti imploro di perdonarmi per non essere stato lì, per non aver capito nulla e non essermi preso cura di voi.
Sento di aver fallito come uomo e come amico.>>Da dove saltava fuori questa Paulo?
<< Sapere che conosci questo dolore mi sta uccidendo.
Sapere che è colpa mia mi sta uccidendo.
So che mi hai detto che non lo è, ma non posso non sentirmi in colpa per aver desiderato che fossi tu la mamma di mio figlio invece di Oriana.
So che Dio mi ha punito per averlo pensato.
Ma porca di quella puttana, Oriana non meritava questo dolore.>>Neanche tu Paulo.
Nessuno di voi due lo meritava.<<So che non posso cambiare le cose e in questo momento l'unica cosa che vorrei fare è sbattere ripetutamente la testa contro il muro perché non ho la benché minima idea di come alleviare il suo dolore, ne di come aiutare te e Federico.
Non dimenticherò mai ciò che avete fatto per noi, te lo giuro.>>Più leggevo quel messaggio, più le lacrime mi rigavano il volto.
<<Ti prometto una cosa principessa.
Sarò sempre qui, anche se non posso risolvere nulla e non ho la più pallida idea di cosa fare.
Tuo Paulo.>>
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• Scandal • Charles Leclerc & Paulo Dybala
FanfictionSegreti e scandali hanno sempre camminato di pari passo. Nessuno è privo dei primi, che sono per eccellenza la causa scatenante dei secondi che si sa, quando scoppiano sono un vero e proprio uragano. Un uragano forte e spietato che non risparmia nes...