Capitolo 7.

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POV DELILAH.

Mio fratello preparò un panino con cotoletta e patatine e me lo portò a letto. Gli diedi qualche morso ma non avevo molta fame, non mi sentivo tanto bene, e poi continuavo a pensare a quella ragazza per qualche strano motivo. Mi addormentai dopo un po con le cuffiette nelle orecchie mentre sentivo R u mine, degli arctic monkeys. Mi svegliai a mezzogiorno, mio fratello era a scuola, così scesi dal letto, mi misi un jeans corto e una maglietta trasparente dietro. Andai in cucina, e feci il latte con i cereali e lo mangiai, avevo ancora un po dì febbre e non mi andava da mangiare.

Sentii suonare il campanello, pensai che fosse mio fratello, ma aveva le chiavi.. Aprii la porta e mi trovai davanti Sarah.
Pensai che la avesse mandata mio fratello perché era preoccupato che mi accadesse qualcosa, così la mandai via dicendo che non avevo bisogno di una schiava che si prendesse cura di me. Vedendola andare via capii di aver sbagliato a trattarla così, riaprii la porta e la fermai invitandola dentro a vedere un film con me. Entrò, ci sedemmo sul divano, scelse wrong turn 6, era uno dei miei preferiti, lo misi e intanto presi delle patatine. Guardando il film e mangiando le patatine, mi ritrovai con la testa poggiata sulla sua spalla. Cazzo quanto era bella da così vicino, e come si stava bene insieme a lei. Guardai più lei che era troppo impegnata a guardare il film per accorgersi di avere la mia testa sulla sua spalla, che il film, l'avevo già visto molte volte, e poi non volevo perdermi quella bellissima vista, i suoi occhi, i suoi capelli, il suo sorriso, nonostante fosse un horror sorrideva in continuazione. Dopo un po, si girò verso di me, mi distaccai subito e presi un cuscino e lo strinsi forte, e le chiesi scusa. Non potevo e non volevo farmi vedere così fragile da nessuno, dovevo mantenere la mia maschera da stronza menefreghista. I miei occhi erano lucidi, stavo per piangere, ma sapevo trattenermi benissimo. Lei mi mise una mano sulla fronte, pensava che gli occhi erano lucidi per via della febbre, si accorse che non scottavo e così mi tolse il cuscino, e mi tirò a sè stringendomi, e mi disse che non dovevo scusarmi, dandomi un bacino sulla guancia. Non la risposi, mi persi nei miei pensieri, cazzo nessuno mi aveva mai vista in queste condizioni, stavo un po male per colpa del mostro di mio padre, che era appena uscito dal carcere e voleva farmela pagare per averlo fatto arrestare, un po perché avevo abbandonato tutti per colpa del mio fottutissimo orgoglio, e per la mia stronzaggine. Poi la febbre mi rendeva più fragile, ho sempre riuscito a nascondere i miei sentimenti, ma ora con lei non ci riuscivo. Tra un pensiero e un altro mi addormentai.

Mi ritrovai stesa sul divano, con le sue labbra unite alle mie, aveva gli occhi socchiusi, ma quanto era bella, la lasciai fare, era una bellissima sensazione avere le sue labbra sulle mie, in quel momento stavo bene. Appena si distaccò chiusi gli occhi sperando che non mi avesse vista. Restammo così ancora per una mezz'ora circa, mi abbracciava e mi dava qualche bacino ogni tanto. Che sensazione stupenda. Io fingevo ancora di dormire per non far finire tutto questo.

All'improvviso si aprì la porta, era arrivato mio fratello. Lei si staccò da me, sentii che mio fratello le chiedeva di tornare anche domani, e lei accettò e se ne andò, ero felicissima.

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