Stefania
"Ma in fondo io ci spero ancora.
Che tu ci sia nel mio domani,
e se ti incontrerò,
spero di sfiorare le tue mani"
(Un giorno migliore – Cesare Cremonini)
«Dai! Parti, parti!» urlo a Tonya alla guida della vettura mentre controllo in borsa di aver preso le chiavi e il cellulare.
«Ma io non capisco perché non ti lasciano uscire tranquillamente» borbotta Anna sul lato passeggero con lo sguardo incollato sullo schermo del cellulare a stalkerare il profilo facebook di Alex.
«Lo sai com'è mio nonno. Non vuole che esco tutte le sere»
«Già, la nipote del vecchio Ranieri deve essere una ragazza impeccabile e rispettabile» scherza Tonya con aria da snob «Solo le ragazzacce escono a quest'ora della sera per raggiungere un bar gremito di ragazzi solamente perché una certa persona qui presente vuole vedere un tizio di nome Alex!» aggiunge rivolgendo uno sguardo ad Anna che non perde tempo a controbattere con una linguaccia.
«Non credi di stare esagerando con Alex?» chiedo ad Anna appoggiando i gomiti su entrambi i sedili anteriori.
«Cosa intendi?»
«Hai perso completamente la testa. Ti ubriachi se lo vedi con un'altra, lo pedini dappertutto, stai sempre sul suo profilo e sei la prima a cliccare mi piace ad ogni stronzata che pubblica. Non si fa così!»
«Sante parole!» commenta Tonya mentre Anna nasconde il viso tra le mani.
«Lo so, lo so. Ma non posso farci nulla. Mi piace tanto e...»
«No!» la interrompo «Sei impazzita? Quante volte ti ho detto che non devi correre dietro ad un uomo in questo modo? Devi farti desiderare, non devi essere sempre disponibile. Devi trattarlo con superficialità e dargli giusto quel pizzico di passione e sensualità quando serve. Non abusare. Non strafare. Una donna deve lasciare il segno con i suoi modi, con gli sguardi e con i gesti, non serve a niente andarci a letto. Un uomo si conquista con la personalità. Devi essere maliziosa quanto basta e non sbavargli continuamente addosso. Ti prenderà per una stupida scema e poi col cavolo che si innamorerà di te» le punto un dito e solo ora che la vedo con gli occhi sgranati verso di me, mi rendo conto di aver usato un tono al quanto brusco.
«Ecco perché hai un successo formidabile con gli uomini» interviene Tonya.
«Chi ti ha insegnato tutte queste cose?» chiede Anna ancora sbalordita.
«Nessuno... le ho sempre sapute» rispondo dopo una breve riflessione e mi lascio andare sullo schienale del sedile posteriore, rivolgendo lo sguardo fuori dal finestrino. In realtà, tutte queste cose, le ho imparate nel vedere mia madre insieme a tutti quegli uomini. Lei si comportava esattamente come Anna, non ha un briciolo di personalità e credeva che portarsi a letto ogni uomo significasse fargli perdere la testa, ma loro la usavano solamente per soddisfare i propri porci comodi. Scuoto la testa per eliminare questi pensieri e scopro che siamo arrivate a destinazione.
Il bar è affollato di gente. Riusciamo a trovare un tavolino appena liberato e ci accomodiamo per ordinare qualche drink.
«Io possibilmente analcolico» dico al cameriere mentre le mie due compagne optano per qualcosa di più forte da far infiammare l'esofago e lo stomaco. Io non posso assolutamente tornare a casa che puzzo di alcol, mio padre e mio nonno se ne accorgerebbero subito semmai li trovassi ancora svegli, e non posso di certo raccontare la bugia di aver rubato un bicchiere di liquore dalla sua fornita dispensa.
Il volume della musica è molto alto, tanto da dover urlare per farci sentire. Anna non smette di guardarsi intorno fin quando non vede Alex al bancone con un gruppetto di ragazzi. E' il più bello, non c'è dubbio. Ma è tanto bello quanto stronzo, con quell'aria da ragazzaccio. Tatuaggi interamente neri e grigi che gli ricoprono entrambe le braccia e il petto che si intravedono dallo scollo della t-shirt. Jeans neri stretti e strappati sulle ginocchia. Fisico snello ma palestrato. Moro e con gli occhi color nocciola.
«Eccolo! Eccolo!» bisbiglia Anna mentre Alex rivolge uno sguardo verso il nostro tavolo facendoci un cenno di saluto.
«Corro in bagno a rifarmi il trucco» continua lei prendendo la borsa e corre verso il bagno.
«Cosa devo fare per farle capire che non ci si comporta così?» chiedo a Tonya che ha messo gli occhi su un biondino niente male.
«Secondo me devi solo prenderla a schiaffi... ma ora devo andare. Ho adocchiato un tipo niente male» mi fa l'occhiolino e si dirige sculettando verso quel tipo con in mano il suo drink facendo ondeggiare i suoi lunghi boccoli biondi.
Sorrido tra me e me e sorseggio il mio intruglio analcolico di colore fucsia.
«Ti hanno lasciata da sola?» qualcuno compare alle mie spalle e si accomoda senza permesso accanto a me. Scopro infastidita che è Alex e cerco di ignorarlo completamente tenendo gli occhi fissi sulla porta del bagno.
«No!» sbotto.
Si avvicina impertinente facendo scivolare la sedia attaccandola alla mia. Mi avvolge con un braccio sulle spalle mentre appoggia l'altra mano sulla mia coscia sotto il tavolo e attacca le sue labbra al mio orecchio «Sei bellissima stasera» e mi stampa un bacio appena sotto il lobo.
Mi scosto immediatamente lanciandogli un'occhiata torva «Mi sembra di essere già stata chiara con te»
Si lascia andare sbuffando sullo schienale della sedia e ruba un sorso del mio drink «Ah, già. Per via della tua amica»
«Sì, Alex. Anna ha perso completamente la testa per te ed è la mia migliore amica»
«Ma cosa vuoi che faccia, Stefy? Mi piaci e voglio passare del tempo con te. Non me ne frega un cazzo di quello che penserà Anna»
«Ma Anna è mia amica! A me interessa quello che penserebbe o come ci rimarrebbe!»
«Senti: me la scopo almeno una volta alla settimana permettendole di dormire nel mio letto, vicino a me per tutta la notte, solo per non farmi assillare continuamente con le sue milioni di chiamate, e lo sa bene che non posso darle altro. Ho parlato chiaramente con lei e credo di avere il diritto di passare del tempo con qualcuno che mi piace per davvero» cerca di persuadermi.
«E dimmi, Alex: vorresti fare con me quello che fai con Anna?» chiedo sfacciata e disgustata per il modo in cui parla della mia amica guardandolo attentamente negli occhi.
«Beh, anche. Ma prima vorrei portarti a cena, poi a fare una passeggiata...»
«Piantala!» lo interrompo «Non uscirò mai con te. Mettitelo bene in testa!» lo avverto e mi riprendo il drink accorgendomi che Anna è appena uscita dal bagno.
Mi alzo immediatamente e le sorrido non appena si avvicina «Anna, guarda un po' chi c'è qui. Alex ti stava cercando» dico furbamente alla mia amica che subito sorride gioiosa e mi allontano sussurrandole all'orecchio di non dimenticare quello che le ho detto in macchina.
Ora che Anna cerca di accalappiarsi Alex e Tonya che corteggia il biondino, io che cavolo faccio?
Esco fuori dal bar e subito respiro aria pulita ed è un sollievo anche per le mie orecchie perché quella musica per poco non mi sfondava i timpani.
Mi allontano di poco dal gruppo di persone che assediano l'entrata e mentre adocchio con piacere una panchina vuota dove posso sedermi rilassata, mi imbatto in due occhi di ghiaccio che spuntano fuori da un finestrino oscurato di una Mercedes sportiva ultimo modello grigio metallizzato.
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Comincio da te (IN LIBRERIA!)
ChickLitChi desidera una storia travolgente, graffiante e spregiudicata. Che vi faccia ridere e piangere al contempo, disperare e gioire, imprecare e benedire... Beh, siete nel posto giusto! **** Tutti cerchiamo qualcosa nella vita, e quasi sempre, questo...