Capitolo 8

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Stefania


"Quando persi sotto tante stelle

Ci chiediamo cosa siamo venuti a fare.

Cos'è l'amore, Stringiamoci più forte ancora

Teniamoci vicino al cuore"

(Ti vorrei sollevare – Elisa e Giuliano Sangiorgi)

La settimana scorre veloce fino a sabato, anche se nel fine settimana sono parecchio stanca per via dello studio all'università che ho deciso di anticipare e per le lezioni sull'azienda del nonno ogni sera dopo cena. Ma finalmente arriva il giorno in cui mi merito una pausa e dato che è sabato, io e le ragazze, siamo già pronte per raggiungere il locale di Alex, sperando che Anna non dia di nuovo di matto se lo vede con qualche altra donna. In questi giorni mi sono accertata personalmente che non abbia fatto qualche stupidaggine con la figlia del suo titolare, fortunatamente mi ha dato ascolto e ha mantenuto il suo posto di lavoro da parrucchiera.

«Non ti sei mai messa così in tiro... che succede?» mi chiede Tonya con un sorrisino malizioso alludendo al mio vestitino bianco che, guardandomi bene, ho davvero esagerato nel mettere così eccessivamente in mostra le mie gambe.

«Niente» rispondo serena ma escludo l'idea dalla mia testa che l'ho indossato solamente per piacere a Federico, che spero verrà questa sera e che berremo qualcosa insieme, magari parlando di me e di lui giusto per conoscerci meglio, magari andremo a fare un giro e magari scatterà pure un bacio... ma che cavolo sto dicendo? Quando mai ho pensato di fare cose del genere con un uomo? Stupida! Stupida, Stefy!

«Non metti così in mostra le gambe per niente. Stai cercando di conquistare qualcuno, dicci la verità» interviene Anna sgomitandomi.

«No!» esclamo ma l'imbarazzo è evidente.

«Stasera vedremo con chi hai appuntamento» sentenzia Tonya con un occhiolino ed entriamo nel locale.

Come al solito la puzza dell'alcol è abbastanza forte, la musica che ti sfonda i timpani, ballerine mezze nude sulle impalcature, ragazzi fatti e ubriachi che ballano a ritmo e i barman che non si fermano un secondo e passano tutta la serata a riempire bicchieri e fare acrobazie con le bottiglie. Adocchio Alex appartato con una di quelle ballerine troppo svestite, ma non dico nulla ad Anna e la tiro per un braccio verso la direzione opposta. Fortunatamente non si accorge di nulla e passiamo il resto della serata, nel nostro personale privè, che Alex ci dona gentilmente ogni sabato, a stappare una bottiglia di champagne e a ballare l'ultimo successo di Avicii. Bevo solamente un flûte. Non amo molto ubriacarmi soprattutto questa sera che mi sento leggermente in ansia per l'imminente incontro con Federico. Punto lo sguardo in qualsiasi direzione per vedere se arriva. Vorrei ignorarlo e dedicarmi solamente alle mie amiche, anzi gruppo, dato che si sono aggiunte svariate persone senza che me ne accorgessi, ma non ci riesco e continuo a puntare gli occhi su tutte le capigliature more che ci sono.

Passa un'ora e di lui nessuna traccia. Inizio a sentirmi inquieta e mi arrabbio per questa sensazione che sto provando e che non dovrei assolutamente provare. Ma il punto è che mi piace tanto parlare con lui. È così colto, intelligente, spiritoso, così diverso da tutti gli altri ragazzi con cui sono uscita. Tutti pensavano solamente a portarmi a letto mentre lui non mi ha sfiorata nemmeno con un dito. È un vero e proprio gentiluomo con i modi affabili ed eleganti, e dopo un'altra ora che passa, noto che Anna non è più con noi e mi ritrovo ad aver bevuto già quattro flûte di champagne. Sento un aumento della temperatura in tutto il corpo, le guance che mi pizzicano e una voglia improvvisa di scatenarmi. Trascino Tonya in pista urlando parole inglesi incomprensibili cercando di seguire il testo della canzone, balliamo ma ben presto diventa uno sgomitare a destra e a manca per via del poco spazio che abbiamo a disposizione. La pista è gremita di gente e la bionda pensa bene di abbandonarmi non appena adocchia un tipo interessante. Il tempo di dare un po' di lucidità al mio cervello e la ritrovo a scambiarsi la saliva con questo tipo appena conosciuto. Mi allontano dalla folla e raggiungo il bancone con l'intenzione di chiedere dell'acqua fresca, anche se mi sembra più fattibile l'idea di uscire e di andare a mangiare uno di quei panini squisiti come sabato scorso.

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