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A volte, penso.
Sì, persino una persona come me è capace di farlo.
Posso sembrare una mitragliatrice, un motore senza freni, un circuito che non smette mai fermarsi.
Ma che senso ha? Che senso ha tutto quello che faccio? A cosa serve vantarsi, se poi dentro si è vuoti?
Sono come un vaso di ceramica, decorato in ogni minimo dettaglio, con un meraviglioso coperchio. Le persone le guardano, credono chissà quale spezia afrodisiaca ci sia all'interno. Ma in realtà, è vuoto.
Posso essere la persona più studiosa al mondo, una grande maga, ma quando c'è da avere a che fare con gli altri, serve ben altro.
La conoscenza di stupidi incantesimi, pozioni, miti o leggende, non può che affondarmi sempre più nella solitudine.
La gente non bada a questo. Loro vorrebbero conoscerti, vorrebbero davvero poter ammirare il contenuto del vaso.
Ma il vaso è fragile. Per attirare, colpire, ammaliare, si serve delle sue decorazioni. Chiunque ne rimarrebbe affascinato, come è anche vero che, prima o poi, si stancherebbe di guardarlo.
Per questo, il vaso, diventa monotono e nessuno lo ammira più.
Perchè, in fondo, non ho nulla da mostrare. La mia insicurezza è scambiata per egoismo e presunzione. Cerco di nascondere la paura con un pò di furbizia, e tanti libri. Il risultato è devastante.
È come un muro. Si sgretola, va in rovina. Col tempo, con le intemperie. Ed eccolo sciogliersi in un mare di lacrime, su questo foglio.
C'è chi mi odia, chi mi guarda storto, chi finge di preoccuparsi, ma nessuno mi ama.
Ma allora, mi chiedo.
Se davvero avete paura che mi accada qualcosa, perché andate, e poi non tornate più? Perché mi illudete, e poi mi pugnalate alle spalle?
Perché?
Chi è l'errore?
Che domande. Sono io."A person becomes really alone only when lost herself".
-Hermione Granger.