Capitolo 19

88 9 1
                                    

OGNI FOTOMONTAGGIO CHE POSTO È FATTO DA ME, QUINDI SE PRENDETE VOGLIO I CREDITI(sono @lanfranchie7 su ogni social, quindi non potete sbagliare). GRAZIE

**********************

*leggete lo spazio autrice in fondo, grazie*

Nina's POV

-Il volo AG 5138 decollerà alle ore 8:50. Tutti i passeggeri sono attesi all'imbarco.

Sento la voce metallica dell'autoparlante seguita da quella di mio padre che mi incita a seguirlo..

-Andiamo Nina, è il nostro aereo.. parte dal terminal 4, giusto?
-, è quello laggiù

Indico l'entrata a circa dieci metri da noi

-Bene, allora andiamo.

Iniziamo ad incamminarci, lui davanti a me. Passiamo velocemente gli ultimi controlli di sicurezza e una hostess ci invita a salire a bordo.

-Allora piccola mia, sei agitata?

Mi chiede mio padre mentre l'aereo prende velocità

-Molto! Non posso credere che tra poche ore vedrò Niall! E non posso credere che sia successo tutto questo! Insomma, è così.. irreale.
-E io non posso credere che sei già così grande.. ma me ne devo fare una ragione!

Ridacchia accarezzandomi una guancia; io di rimando ripenso a quando ero piccola, a come adoravo, e adoro tutt'ora, mio padre, tutti i ricordi tornano a galla facendomi inumidire gli occhi: è proprio vero, non ti rendi conto della fortuna che hai fino a quando non passa il tempo..

Passo il resto del viaggio ascoltando la musica, i pensieri mi intasano la testa e mi impediscono di rilassarmi completamente.

-Si pregano i gentili passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza. Iniziamo la fase di atterraggio.

Sento l'avviso sovrastare la melodia che esce dalle cuffiette, poco dopo l'aereo tocca terra, mio padre prende i due bagagli a mano e io lo precedo scendendo le scalette che ci portano all'aeroporto.

Sono a Londra.

Niall's POV

Mi alzo controvoglia, guardo la sveglia che ho sul comodino e sussulto nel leggere l'orario, sono le 13:03 di martedì 23 giugno: Nina dovrebbe arrivare in Inghilterra a momenti.

Velocemente infilo un paio di pantaloncini trovati su una sedia e scendo le scale, entro in cucina, apro il frigorifero e dopo un breve colloquio con me stesso opto per "un paio" di toast per pranzo.
Sedendomi su uno degli sgabelli mi ritrovo a pensare alla giovane italiana: quando la settimana scorsa chiamai la madre lei acconsentì volentieri alla mia proposta, e parlando con il padre decidemmo che sarebbe stato meglio averlo qui con noi durante l'appuntamento con Eddie di domani..

Quando scoprii che avrebbero alloggiato in un albergo insistetti per farli restare da me ma, purtroppo, non vollero sentire ragioni.. nel caso ho comunque fatto preparare due camere nello stesso corridoio della mia.

Finisco l'ultimo panino e sblocco il cellulare per guardare distrattamente l'ora: ho detto a Nina che avrei raggiunto lei e suo padre nel parco vicino al loro albergo per le 15..

14:16. Sono in ritardo.

Corro in camera abbandonando tutto sul tavolo; apro l'armadio e scelgo un paio di pantaloncini che presi qualche mese fa con Liam e una semplice maglietta nera.
Infilo gli occhiali da sole ed esco non appena sento Sam, una delle guardie del corpo, accendere la macchina; poco più di un quarto d'ora e arrivo nello splendido parco, vengo qui molto spesso da quando un paio di anni fa ho trovato un ponte immerso completamente nella natura.

When music makes dreams come true..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora