La forza di un bacio.

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Wendy
Solo dopo queste parole vedo Peter a terra sanguinante, Peter ad un passo dalla morte.
Ed è qui che non ci vedo più dalla rabbia.
Rabbia perché quello non è Peter Pan.
Quello non è il mio Peter.

"FERMI TUTTI."
Urlo furiosa andando da Peter.
Spingo bruscamente Jacques che mi guarda confuso, e mi siedo accanto a Peter.
È un bene per Leo, Jacques o qualunque sia il suo vero nome, che io non gli abbia fatto nulla.

"Non posso farcela..."
Sussurra sputando sangue. Mi fa male vederlo così.

"Scherzi vero?"
Domando seria.

"Forse ho solo bisogno di..."
Dice Peter ma non lo lascio finire, perché so benissimo di cosa ha bisogno.

Le mie labbra si attaccano velocemente alle sue, rilasciando una forte energia.

Ricordo ancora il nostro primo bacio, ricordo quanto lui mi abbia fatto sentire grande, quanto grazie a lui, io abbia volato in alto e mi sia sentita importante.

Peter
Mi ha baciato. E' quel genere di bacio che non puoi raccontare a parole. Quel genere di bacio che mi ha fatto capire che non ero mai stato così felice prima. Che poi non è proprio il bacio la parte più bella. La parte più bella è quel momento che viene prima, quando non si desidera altro che toccare quelle labbra, quando il respiro diventa pesante e le mani iniziano a tremare.
Lei sapeva di cosa avevo bisogno, l'ha sempre saputo.
Lo sapeva quando Uncino stava per uccidermi, e lo ha saputo ora quando Jacques stava per uccidermi.
La forza di un bacio mi è bastata per andare avanti, la forza di un bacio mi serve per continuare a lottare.
'L'amore è la cosa più potente di questo mondo.'
Così dicono, ma io non ci ho mai creduto. Adesso sì.
L'amore di una madre, l'amore di un amico, l'amore per un animale, l'amore per una passione, l'amore per la ragazza dei tuoi sogni.
Già, deve essere proprio potente questo amore.
Un pò di tempo fa non sapevo cosa fosse l'amore, e non avevo mai sentito parlare di sentimenti.
La ragazza davanti a me, mi ha insegnato tutto questo.

"Grazie, Wendy."
Dico riprendendomi.

"Ora torna in te e fallo a pezzi!"
Mi incita Wendy.

"Jacques, sei molto debole sai?
Ti è bastata una piccola spinta per farti cadere."
Dico girandogli attorno.

"Tu! Se non fosse stato per te, la mia vita sarebbe diversa!
Io sarei il capo dell'Isola e mio padre sarebbe ancora qui!"
Urla furioso.

"Tuo padre era un uomo malvagio!"
Rispondo a tono.

"Lo era a causa tua!"

"Già, è dura essere battuti da un bambino di due anni."
Dico ironico.
La verità brucia.

"Sei finito Peter Pan! Puoi anche dire le tue ultime parole!"
Dice avvicinandosi a me.

"Bene, chiariamo una cosa.
Il Re dell'Isola sono sempre stato io!"
Urlo iniziando a combattere.

Wendy
Una semplice frase da il via all'ennesimo duello.
Non sono più preoccupata perché Peter può anche passare una vita intera sulla terra, ma resterà per sempre il mitico Peter Pan dell'Isola che non c'è.
I pirati se la sono data a gambe quando Peter ha iniziato a parlare, ed ora sto liberando i bimbi dalle corde.
Capitano Uncino è stato una parte fondamentale nella vita di Peter.
Sarà stato un uomo malvagio e crudele, ma ha insegnato a Peter a lottare e a credere in se stesso. Peter è scappato quando era solo un bambino per sfuggire alla realtà del mondo adulto che lo aspettava. È arrivato sull'Isola piccolo e indifeso, ma è riuscito in poco tempo ad acquistare una forza incredibile, diventando il nemico numero uno di Uncino. Quest'ultimo era solo un pover uomo a cui è morta la sua amata, non è facile superare la morte di una persona così importante.
Per questo resterà per sempre nel cuore di Peter, e resterà per sempre l'uomo che ha dato vita alle mie storie.

"Basta, mi arrendo! Hai vinto."
Dice Jacques accasciandosi a terra.

"Prometti che lascerai questo posto per sempre."
Dice Peter puntandogli la spada alla gola.

"Lo prometto..."
Dice disperato.

"Prometti che lascerai in pace me e i miei amici."

"Lo prometto."
Dice ancora una volta.

"E ora sparisci dalla mia vista!"
Urla Peter e Jacques corre via.

"Peter sei stato grande!"
Urla Trilli.

"Questo significa che non sei più arrabbiata con me?"

"No, Peter. Non lo sono da molto tempo."

"La mia piccola Trilli!"

"Sei molto coraggioso, Peter."
Dice Trilli.

"Ci provo."
Risponde Peter.

"Il Re dell'Isola eh?"
Ridacchio io.

"Si, da sempre! E tu, sei appena diventata la Regina, la mia."
Dice e ci guardiamo sorridendo, uno sguardo che vale più di mille parole.
Io l'ho già capito, e va bene così.

Peter
Così ho salvato l'Isola per la centesima volta nella mia vita. E continuerò a farlo, sempre. Perché questo posto è la mia vita.
Una piccola Isola che occupa un posto così grande nel mio cuore. I miei primi giorni sull'Isola sono stati molto duri, ricordo di una fata che mi disse di credere in lei, ma prima di tutto di credere in me stesso. Perché se io non avessi creduto in me, nemmeno gli altri lo avrebbero fatto.
L'Isola che non c'è è il mondo dei sogni e della fantasia, è un posto dove è impossibile crescere. Eppure una volta Uncino mi disse: non puoi restare ragazzo per sempre, neanche sull'Isola che non c'è. Ho sempre avuto paura di crescere, perché tutti quelli che crescono prima o poi devono morire. Però, evitando di crescere ho evitato di vivere.
Ma vivere può essere un'avventura straordinaria!
Perché te lo sei dimenticato Peter Pan?
In questi mesi passati con Wendy ho perso tutte le mie paure e ho capito quanto sia bella la vita.
Ma per quanto mi piaccia, quello non è il mio posto.
L'inizio di questo viaggio è stato dolce, assurdo, felice. L'intreccio pieno di buona volontà, forte e carico di tensioni. La fine, è una lacerazione al cuore.
Perché è sempre difficile dire addio, ma a volte è la scelta giusta.
Una volta una cara amica mi ha detto di non dire addio, perché significa dimenticare.
Ma io non lo farò.
Io? Dimenticare? Mai.

Forever Yours, Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora