Mi Sei Mancato.

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"SVEGLIA!!!
PETER AVANTI SVEGLIATI, È TARDI!"

Peter
Sento delle urla, una voce che mi chiama e mi dice di svegliarmi. Apro gli occhi e mi ritrovo Trilli sopra di me che vola per la stanza.

"Era necessario urlare? Mi hai stonato un orecchio!"
Dico ancora stordito.

"Si è tardi, e tu non ti alzavi!"

"Tardi? Ma perchè che ore sono?" Dico toccandomi i capelli.

"È mezzogiorno."

"Trilli! Ma perchè non mi hai svegliato? Forza andiamo che è tardi!" Dico uscendo dalla nostra tana.

"Sei sempre il solito." Dice Trilli alzando gli occhi al cielo.

Voliamo per dirigerci dai Darling, ma una volta arrivati fuori la finestra, non ho il coraggio di entrare.

"Peter dai entriamo!
qualcosa non va?"
Dice Trilli accorgendosi del mio umore.

"No, tutto apposto..."

"Ti conosco fin troppo bene, avanti parla."
Dice Trilli.

"Ho paura, di nuovo."

"Di cosa hai paura?" Mi chiede.

"Di non riuscire a sistemare le cose con Wendy."

"Peter vedrai che andrá tutto bene, è solo questione di tempo."
Trilli sarà anche piccola, ma dentro ha un cuore così grande.

La guardo e le sorrido.
"Entriamo."
Dico spalancando la finestra con un pugno.

"Siamo tornati!"
Esclamo, ma osservando la stanza noto che non c'è nessuno.
"Ma dove sono tutti?" Chiedo.

"Saranno a scuola!"

"Sc-scuola?" Chiedo incredulo.

"Si, la mattina si va a scuola! Ma tra poco saranno a casa." Dice Trilli.

"Ma quando arrivano? È una vita che aspettiamo!"

"Sono passati solo dieci minuti..."

"Così tanto?" Chiedo annoiato.

"Oh Peter, a volte penso che non ti farebbe male frequentare una scuola."

"Questa è bella Trilli!"
Dico facendo un sorriso.

"Dico sul serio!"
Risponde lei.

"Quanto manca?" Chiedo sbuffando.

"Poco.
Sei ancora ansioso?"
Chiede Trilli.

"Perché me lo chiedi, è sucesso qualcosa?"
Chiedo entrando nel panico.

"Non è successo niente, tranquillo."
Lei alza gli occhi al cielo e io mi calmo.

"Sii più chiara la prossima volta però!"

Mentre parliamo, sentiamo qualcuno entrare in casa.

"Sono loro!"
Urla Trilli.

"Oh mamma, come sto? Come stanno i capelli!?"
Chiedo urlando.

"Stai benissimo, calmati!"

"Calmarmi? Come faccio a calmarmi?"
Urlo ancora di più.

"Sembri una ragazzina isterica sull'orlo di una crisi."
Ridacchia Trilli.

La porta si apre e io mi alzo in piedi.

"Trilli, Peter siete tornati!"
Urlano i bimbi correndo ad abbracciarci.

"L'avevamo promesso!"
Dico io.

All'inizio non vedo Wendy, ma dopo
intravedo una sagoma in piedi sulla porta e si, è lei.

"Wendy..."
Sussurro facendole un cenno col capo.
Oh avanti potevi fare di meglio, Peter!

"Peter..." Dice ricambiando.

"Tutto bene a scuola?"
Chiedo io.
Ma faccio sul serio? Gli chiedo com'è andata la scuola?

"Sì...emh ragazzi scendete, vi vuole la mamma."
Dice Wendy.

"Andiamo ragazzi, la signora mamma ci chiama."
Dice uno dei bimbi sperduti, quanto mi sono mancati.
Tutti escono, lasciando me, Trilli e Wendy soli.

"Wendy, non ti ho ancora salutato!"
Dice Trilli.

"Mi sei mancata tanto!"
Dice Wendy.

"Si anche tu, però voi due dovete parlare,  quindi io mi chiudo nel cassetto!"
Dice Trilli entrando in un cassetto.
La guardo con gli occhi spalancati.
Mi lascia sempre nelle situazioni difficili.
Che fortuna essere piccoli, vorrei nascondermi anche io in un cassetto adesso.

Mi dondolo sui talloni e guardo Wendy imbarazzato. È così bella.

"Mi sei mancata tantissimo."
Dico dopo minuti di silenzio.

"Mi sei mancato anche tu."
Confessa Wendy e fa un passo avanti per abbracciarmi.

"Quindi non sei arrabbiata con me?"
Chiedo sulla sua spalla.

"Certo che lo sono!"
Urla Wendy.
E poi dicono che il bipolare sono io.

"E questo abbraccio cosa significa?" Chiedo.

"Nulla, attimo di debolezza."

"Cosa devo fare per farmi perdonare?"
Chiedo disperato.

"Non lo so." Dice lei staccandosi dall'abbraccio.

"Oh avanti! Devo mettermi in ginocchio?"
Dico scherzando, ma dalla sua faccia credo mi abbia preso sul serio.
Mi inginocchio e le prendo la mano, che scena ridicola.

"Signorina Wendy, le porgo le mie più sincere scuse."

"Per..."
Dice Wendy.

"Per non essermi fatto più vedere."

"Per..." dice incitandomi a continuare.

"Un anno..." dico io.

"E per..." continua Wendy.

"E per averti fatto passare le notti in bianco ad aspettarmi..."

"Bene...ehi! Non è vero che passavo le notti in bianco! Non sei il centro del mio mondo." Dice giustificandosi.

"Si va bene, come vuoi tu.
Ora è tutto okay?"

"Si...forse."
Questa ragazza mi farà impazzire.
"Ahh scherzavo!"
Continua notando la mia faccia sconvolta.

"Mi sei mancato davvero."
Dice guardandomi negli occhi.

"Anche tu, davvero."
Dico, e dopo un anno sento finalmente di sorridere per davvero.

Forever Yours, Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora