-Dai Vege!! Io sono stanco, facciamo una pausa?- chiese Goku. La sua tuta, o quel che ne rimaneva, era ridotta a brandelli e il suo corpo era ricoperto di graffi e lividi.Il principe, dal canto suo, non dava cenno di risposta e continuava a sferrare colpi, puntualmente respinti dall'amico. Tuttavia, anche Vegeta cominciava a sentire la stanchezza: le gambe erano sempre più pesanti, anche a causa della gravità troppo alta.
-E sia!- concesse infine.
-Urca che fame! Tu non hai fame Vege?- chiese con la sua solita spensieratezza da bambino.
-Non chiamarmi così. Io sono il tuo principe e tu un infimo suddito. Devi portarmi rispetto- disse acidamente. Forse lo era stato un po' troppo, ma se ne accorse solo dopo aver parlato.
Normalmente Goku non avrebbe fatto caso alla freddezza del sayan dai capelli a punta: percepiva sempre un pizzico di ironia in quegli insulti. Ma quel giorno non avvertì niente di ironico, si sentì quasi ferito dalle parole di Vegeta. Con uno scattò si teletrasportò da lui, piombandogli proprio davanti.
-Dannazione! Maledetto te e questo tuo teletrasporto!!!- sobbalzò Vegeta.
-Pensi davvero ciò che hai detto?- chiese il più giovane con tono serio.
-Se usi di nuovo quella dannata tecnica ti spazzo via come un moscerino-
-No Vegeta. L'altra cosa, quella del suddito...- chiese afflitto.
Vegeta si sentiva morire dentro. Quegli occhi da cucciolo abbandonato lo fissavano; pendeva dalle sue labbra, si vedeva. Non se la sentiva di essere crudele con lui, non di nuovo. Non ora che erano diventati... sì, che erano... amici? Si potevano definire così? Forse Goku sì: era sempre premuroso con lui, lo difendeva quando gli altri lo accusavano ed era disposto ad allenarsi fino allo sfinimento pur di passare del tempo con lui. Ma Vegeta non era mai stato un vero amico nei suoi confronti: lo insultava ripetutamente e lo costringeva ad allenarsi ogni singolo giorno, allontanandolo sempre di più dai suoi amici e dalla sua famiglia, da sua moglie...già, quell'arpia! ... Da quando gli importava della moglie di Kakaroth? Ma che pensieri assurdi gli giravano per la mente! Quel bel ragazzo aveva una donna che lo amava, dei figli e... un momento, bel ragazzo? Di male in peggio...
-Allora? Rispondimi per favore.- continuò esasperato Goku.
-No...scusami.. non volevo dire quelle cose.-
Cosa? Vegeta che si scusava? Con lui?! Stava sognando! Già, un bel sogno... un bellissimo sogno. Oddende! Ma quale sogno!! Era davvero lì, che si tormentava le mani, ormai non più coperte dai suoi soliti splendidi guanti bianchi, ma sporche di sangue. Non solo del suo, ma di quello di milioni di innocenti. Ancora non riusciva a capacitarsi di come quelle mani, così graziose, potessero far del male a qualcuno. Eh sì, aveva proprio delle belle mani.... Troppo belle per uccidere. Le vedeva più adatte per fare un massaggio... magari a lui... Ma che andava a pensare! Un massaggio? Vegeta? No, non era il tipo. Ma forse... forse avrebbe potuto convincerlo.
-Ehm... Tranquillo! Ora andiamo a mangiare, ti va?- propose rallegrandosi improvvisamente e trascinando il suo principesco interlocutore in cucina.
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Maybe
FanfictionOcchi dolci, giardini imbarazzanti e nasi offesi: questo e molto altro dovranno affrontare i nostri due Sayan preferiti. Ambientata dopo la nascita di Goten e Trunks e, nella mia testa, dopo il ritorno di Goku dall'aldilà, questa storia è stata part...