L'acqua calda gli scorreva lungo tutto il corpo, il tepore rilassava i suoi muscoli.
La vista appannata dal vapore. La mente, affollata di pensieri.
<<Quindi è così che stanno le cose, eh? Kakaroth mi ha avvicinato perché vuole Bulma, no?
Eppure non può essere: quel gesto dovrà pur significare qualcosa; quel bacio avrà un senso. Ha detto di essersi innamorato e che quindi gli piace un'altra persona... non posso aver frainteso tutto. >>.
Sotto la doccia, Vegeta rimuginava su quanto gli aveva detto Bulma e sugli eventi di quei giorni: si era esposto troppo, forse sarebbe dovuto stare al suo posto, forse non gli avrebbe dovuto dare tanta confidenza. Forse.
Uscì dalla doccia e si avvolse nell'accappatoio, cercando un po' di calore che potesse dargli sollievo. Si rivestì e guardò l'orario: 19:45. Era quasi un'ora che Goku era fuori. Gli mancava.
Era passata poco più di mezz'ora e già sentiva la mancanza di quel ragazzo. Che stranezza.
Ma ormai sapeva bene ciò che provava ogni volta che se ne andava o anche quando tornava: prima solitudine, poi brio; prima tristezza, poi gioia. Due emozioni così diverse, eppure così vicine.
Tuttavia, il povero Vegeta avrebbe dovuto aspettare ancora un po' per rivedere l'amico: Goku non se la stava passando molto bene.
...45 min prima...
Il vento tra i capelli, un'aura lievemente azzurrina lo seguiva. Goku volava, seguendo un percorso a lui così familiare, quasi scontato. Dentro di lui, però, sapeva che quel viaggio non si sarebbe concluso bene. Prima, quando tornava a casa dagli allenamenti, trovava un'ambiente accogliente: una moglie sorridente intenta a preparare la cena e i ragazzi che correvano a salutarlo. Tuttavia, quella sera i ragazzi non erano a casa, i genitori avevano deciso di comune accordo (almeno per una volta) di non farli assistere all'ufficializzazione della loro separazione, non tanto per Gohan, ormai adolescente maturo, quanto per Goten, che già sentiva la mancanza del padre.
Pochi minuti dopo, Goku era atterrato proprio davanti la porta di casa. Riprese fiato e si sistemò alla buona i capelli arruffati. Infine, fece un respiro profondo e bussò. Quando Chichi aprì la porta, si trovò davanti un adulto serio e maturo, con uno sguardo diverso da quello in cui era abituata a specchiarsi. Non l'aveva mai visto così serio.-Ciao Goku.
-Ciao- rispose lui, atono.
-Entra, ho messo tutto sul tavolo della cucina.
-Perfetto.
Dopo quello che era successo, Goku aveva aperto gli occhi: non voleva più essere succube della moglie e voleva dimostrare di essere un uomo capace di prendere le proprie decisioni. Niente avrebbe potuto fermarlo.
-Ecco, questo è tutto- disse Chichi sfogliando nervosamente il fascicolo che aveva davanti.
-Devo firmare qui, giusto?
- Ehm, sì.
Chichi sembrava titubante, ma ormai lui non ci faceva neanche più caso.
Fu un attimo: il rumore della penna a sfera che scorreva velocemente sul foglio, una firma e poi la penna poggiata sul tavolo. Tutto in meno di 5 secondi.
-Ehm... Posso offrirti qualcosa? Un tè, un caffè magari-provò Chichi con voce tremante.
-No tranquilla, grazie comunque.
-Figurati.
Un silenzio imbarazzante aleggiava in casa Son, nell'attesa che anche la donna firmasse il documento che avrebbe separato i due una volta per tutte. Non ci credeva: non riusciva a realizzare che di lì a poco lui non sarebbe piu stato "il suo Goku". Tutte le volte che lo aveva chiamato "Caro", tutte le occasioni in cui gli era riuscita a rubare un bacio fugace e tutte quelle in cui, invece, al buio, quasi come due amanti segreti, si erano scambiati baci pieni di passione. Ma ormai, quei tempi erano finiti.
-I ragazzi sono fuori, eh?- chiese lui, sperando in una risposta negativa.
-Sì, Gohan è a studiare da Videl e Goten, lo sai, è al parco giochi con Trunks.
-Giusto...Allora, non dovresti firmare anche tu?- la incitò Goku.
-Ah, sì, la firma...
Senza troppa convinzione, Chichi scribacchiò il suo nome sotto quello del marito o meglio, ex-marito.
Da quel momento erano ufficialmente divorziati.
-Be', sarà meglio che vada adesso.
-Sicuro?- la speranza, in fondo, è sempre l'ultima a morire, anche se, in quel caso, non c'era molto per cui sperare.
-Sì... Allora ci vediamo- salutò Goku con un gesto della mano.
Chichi si fece coraggio, si avvicinò a lui e d'istinto lo baciò. Ma quello fu un bacio davvero veloce, quasi impercettibile, uno sfiorarsi di labbra, perché Goku si staccò quasi subito, sorpreso. Questo non lo aveva previsto; quel bacio, però, non gli fece un effetto particolare, solo un'immensa tristezza. Tristezza per un matrimonio che si era gradualmente spento, fino a morire del tutto.
STAI LEGGENDO
Maybe
FanfictionOcchi dolci, giardini imbarazzanti e nasi offesi: questo e molto altro dovranno affrontare i nostri due Sayan preferiti. Ambientata dopo la nascita di Goten e Trunks e, nella mia testa, dopo il ritorno di Goku dall'aldilà, questa storia è stata part...