Di visite innocue e parole dolorose

1.3K 80 14
                                    

PoV Vegeta

Siamo sulla nuvola di Kakaroth, siamo quasi arrivati in ospedale. Sono appoggiato alle sue spalle e Bulma è dietro di me. Non riesco a vedere la sua faccia, ma sono abbastanza sicuro che sia preoccupato per la visita. Eppure è solo uno stupido controllo! Bah, Bulma mi aveva detto che aveva paura degli ospedali, chissà perché. Dice di aver paura delle siringhe, tsk! Un Sayan forte e robusto come lui! Non me ne capacito.

-Bulma, dove dobbiamo girare?- chiese Goku con voce tremante.

-A destra.

-Nuvola Speedy, a sinistraaa!

-GOKU PIANTALA!- lo rimproverò Bulma.

Dopo svariati tentativi di fuga da parte di Goku, i tre riuscirono a raggiungere l'ospedale in orario.

Una segretaria li accolse nella sala d'attesa.

-Avete un appuntamento?

-Sì, abbiamo prenotato a nome 'Brief'.

-Perfetto, dieci minuti e poi sarà il vostro turno. Accomodatevi.

La turchina e i due Sayan andarono a sedersi su un divanetto.

-È carino qui, molto moderno- commentò Bulma.

Goku dal canto suo, le lanciò un'occhiataccia.

-No, non è affatto carino.

Vegeta, a modo suo, cercò di rimediare.

-Sentito Goku? Dieci minuti e poi entri- esordì infatti lui.

Altra occhiataccia da parte del giovane.

-Prima entri, prima esci- concluse Vegeta.

-Brief! Prego- squittì la donna dalla scrivania.

Goku si alzò, mesto, con le gambe che tremavano. Voleva fare bella figura davanti a Vegeta, ma non riusciva a muovere un muscolo. Era terrorizzato.

Sentì delle ciocche corvine, morbide, accarezzargli la guancia e poi una voce calda che gli sussurrò all'orecchio.

-Andrà tutto bene. Io non me ne vado.

-Prego, si accomodi- lo incitò il dottore, indicando la stanza.

-G-Grazie.

La stanza era fredda e troppo illuminata, proprio come tutte le altre sale della struttura. Da un lato c'era un lettino con della carta sistemata sopra, di fronte c'era una scrivania in legno antico che quasi stonava con il resto della camera. Il tavolo era pieno di carte e fogli sparsi in modo disordinato, penne e matite, al contrario, ordinatamente disposte in un astuccio apposito. L'abitacolo era illuminato da un paio di fari a led puntati sul lettino, mentre sulla scrivania c'era una lampada rossa.

-Si stenda sul lettino per favore- chiese il medico, cortese.

Goku obbedì, senza proferire parola. Ad ogni domanda che gli veniva posta, rispondeva a monosillabi, atono, freddo. Per sua fortuna la visita fu breve e indolore, proprio come gli aveva ripetuto più volte Vegeta.

<< Già, Vegeta.. chissà cosa starà facendo adesso >>.

Pensando così, mentre il dottore scriveva su certi documenti ignoti, Goku gettò lo sguardo alla porta e provò un sensazione di conforto nello scorgere la sagoma dei capelli a punta dell'amico.

-Allora, secondo la mia diagnosi, lei non ha niente! – esclamò d'un tratto il medico, richiamando il paziente all'attenzione- È sano come un pesce! Probabilmente la causa del suo improvviso mancamento è la carenza di zuccheri. Ha cenato la scorsa sera?

-Non molto.

-Ecco. Si riguardi mio caro Goku. Può tornare a casa dalla sua famiglia tranquillo!

Al sol sentire le parole 'casa' e 'famiglia', sussultò. Ebbe una fitta al cuore. Sbarrò gli occhi. Lui non aveva più un posto in cui tornare. Probabilmente neanche una famiglia ormai.

-Ho detto qualcosa che non va?- chiese mortificato il suo interlocutore.

-Nono, grazie dottore. Arrivederci.- si congedò in fretta lui.

Uscito dalla porta, con un mal di testa lancinante, si fermò a guardare fuori dalla finestra di quella fredda sala d'attesa. Poggiò i gomiti sul davanzale e si sporse a guardare fuori. In realtà non stava osservando niente in particolare.

Vegeta, invece, aveva osservato i gesti dell'amico con attenzione, da quando era uscito dalla stanza. Dopo un po' si decise e andò verso di lui. Gli mise una mano sulla spalla. Cercò, con quel contatto, di riportare il sorriso sul volto di Goku. Un sorriso che non vedeva ormai da un po'.

Con uno sguardo malinconico, fisso in un punto, perso nei pensieri, nei ricordi, Goku vedeva dinnanzi a sé la sua famiglia andare in pezzi, sgretolarsi, sotto l'inevitabile scorrere del tempo. Rifletteva sul cambiamento che la sua vita aveva subito in quei giorni. Ora non aveva più una moglie, una casa dove andare. Nulla. Il vuoto. Niente.

-A che pensi?

-A niente Vegeta. Proprio a niente.





☯Spazio di Clo☯

Salve gente! Grazie mille per tutti i commenti e le stelline, mi aiutate davvero molto *^* e poi giova al mio ego U.U 

Okay, scherzi a parte, spero che questa storia vi stia piacendo, mi scuso per i miei lunghi tempi di aggiornamento e per scarsa lunghezza di questo capitolo. Purtroppo in questo periodo non ho avuto molto tempo e poi ci si mette anche lo studio é.è

Spero possiate perdonarmi ღ nei prossimi capitoli ho intenzione di inserire un po' più di fluff, poi vedremo ;)

Grazie a tutti voi che leggete, commentate e stellinate *--------* 

Bacini ღ


MaybeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora