Di carezze nascoste e nasi offesi

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Era passata un'ora dalla loro ultima discussione, ma già ne sentiva la mancanza. Vegeta, il principe più altezzoso della galassia, sentiva la mancanza di quel guerriero di terza classe. Quello scarto. Quell'idiota. Quante volte l'aveva chiamato così, senza rendersi conto di offenderlo. In effetti, ogni volta che apriva bocca, offendeva qualcuno. Ormai era abituato a reazioni di quel genere o anche peggiori. Eppure avvertiva una sensazione di malessere. No, era proprio dolore. Faceva male. Per un istante temette di essere vittima di un qualche virus letale e , d'istinto, si precipitò in bagno. Si rinfrescò il viso, sperando di alleviare il fastidio, ma niente. Fissando la propria immagine riflessa nello specchio, cominciò a pensare. Gli venivano in mente, come dei flash, scene di combattimento o di semplice dialogo. Tutti fatti avvenuti in passato. E in tutti c'era lui. Lui, sempre con il sorriso stampato in volto, con la sua tuta arancione, spesso ridotta a brandelli. Ma sempre sorridente. Ora, però, quel sorriso era scomparso ed era tutta colpa sua. Si sentiva un mostro. Come aveva potuto? Corse verso la stanza in cui poco prima si era chiuso Goku, ma si fermò di colpo sulla soglia. Cosa gli avrebbe detto? Scusa? No di certo. Era stata colpa sua, lui l'aveva svegliato. Era lui a doversi scusare. Anche se forse era già sveglio quando Goku gli si era avvicinato. Non poteva scusarsi con lui, anche se in teoria sarebbe stata la cosa più giusta da fare. Si fece coraggio e aprì la porta di scatto. Con un sonoro tonfo si sedette sul letto, dando le spalle al ragazzo steso dietro di lui. Lo sentiva respirare, un respiro lento, calmo, quasi come se stesse dormendo. Si girò di scatto: quell'idiota stava davvero dormendo!! Oddende, l'aveva fatto di nuovo. Idiota. Si era appena deciso a parlare, quando il suo sguardo cadde sul volto del giovane. Non stava sorridendo. Ma non sembrava neanche triste. Aveva un'espressione orribile, spenta. Non era da lui. Forse stava ancora pensando alla discussione di prima. Mentre pensava così, le mani del principe sfiorarono i capelli spettinati di Goku. Vegeta cominciò ad accarezzargli la testa e poi il volto con una delicatezza inaudita. Lui stesso ne rimase sorpreso. Sfiorò con un dito le labbra dell'altro e sembrò accorgersi solo in quel momento della loro morbidezza. Ma poi, come destatosi da un sonno profondo, ritrasse immediatamente le mani e si rigirò verso la porta.
<< Ma che diavolo sto facendo??!! >>.
Appena si aprirono, gli occhi di Goku scorsero la schiena del principe. Bella vista. Forse stava sognando. Tentò di alzarsi, aiutandosi con i gomiti, intento a non far rumore. Vegeta avvertì un movimento e subito si voltò. I loro sguardi si incrociarono. Quello di Goku era un misto di sorpresa e consapevolezza allo stesso tempo, il tutto con l'accenno ad una punta di malizia. Quello di Vegeta mutò dallo spavento alla curiosità. Si fissarono per un bel po', poi Goku ruppe il silenzo.
-Qual buon vento?- chiese, infatti.
-Niente, volevo solo vedere com... ehm.. volevo vedere dove ti eri cacciato- mentì.
-...Come stavo? Beh, il mio naso ed io ci riteniamo offesi e sappi che-
- Mi dispiace...- disse ad un tratto Vegeta, interrompendolo.

Goku l'osservò incredulo. Si era scusato. Con LUI. Era al settimo cielo, ma non voleva darlo a vedere. Tuttavia si lasciò scappare un sorriso: non era mai stato bravo a mentire.

-Andiamo di là?- propose, poi.

-D'accordo-.

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