Di giardini imbarazzanti e lunghi abbracci

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L'erba gli solleticava la schiena. Steso con le mani dietro la testa, Goku si godeva beato il calore del sole. Vegeta, dal canto suo, non osava proferire parola: si sentiva a disagio in quella situazione. Goku l'aveva portato in giardino. "Per prendere una boccata d'aria fresca", aveva detto. Vegeta pensava volesse parlargli, ma evidentemente non era così. Quel silenzio, fatto di parole non dette, sfumate nella brezza primaverile, lo stava uccidendo. Poi il più giovane si decise.
-Ho apprezzato prima- disse-E non mi riferisco alle scuse-.
<< Dannazione. Se n'è accorto...>>.
Il principe, che mai prima d'ora era rimasto senza parole, fissò il vuoto, cercando di non incrociare lo sguardo dell'amico. Sapeva che se lo avesse fatto non sarebbe riuscito a controllarsi: dopo avergli sfiorato le labbra, seppur solo con un dito, si era reso conto di non desiderare altro che un contatto con quella pelle rosea.
-Vegeta, guardami.-
Vegeta si girò di scatto, come se stesse aspettando quelle parole da una vita. Lo guardò per un po', poi decise di rispondergli.
-Che vuoi?-
-Perché l'hai fatto?-
-Mi andava. Tutto qui- mentì spudoratamente il principe.
-Tutto qui? Io non credo-disse l'altro, alludendo a chissà quali pensieri.
-Senti, che problemi hai?-
-Tanti...- ammise Goku, incupitosi improvvisamente- va tutto male. Tutto. Pensavo che almeno questa andasse bene..-.
-Non mi va di stare qui a fare salotto, quindi sbrigati e non fare scenate.- Tump. Una fitta allo stomaco. Perché era così odioso con lui? Perché lo era anche se non voleva?
-Se non t'interessa lascia perdere...- fece afflitto Goku.
<< Cosa ci sarà mai che non va? >>.
-Dai parla-.
-Allora, da dove inizio..? Gohan ormai passa sempre meno tempo con me, ha la ragazza ed è normale, ma così non mi sento partecipe della sua vita e non è che sia stato un buon padre per lui. Chichi è diventata... pazza, anzi isterica. In realtà lo è sempre stata, ma non ci avevo mai fatto caso. Non la sopporto più. Credo di non amarla più, Vegeta.-
-Ma quanti problemi che ti fai. Lasciala. Cosa credi che abbia fatto io con quella sottospecie di gallina?-.
-Il fatto è che mi piace un'altra persona...-
Tump. Un'altra fitta. Stavolta non allo stomaco, però.
-Ancora meglio allora, no?-
-Forse hai ragione. Devo parlarle!- concluse- Grazie-.
Proprio in quel momento la macchina di Bulma con all'interno le due amiche, si fermò davanti all'ingresso della C.C.
-Che bella giornata! Non è vero Chichi?-
-Si! Non c'è niente di meglio che fare shopping per scaricare la tensione!- rispose contenta la mora.
L'allegria di Chichi, però, non durò a lungo: appena incrociò lo sguardo di suo marito, si voltò verso l'ingresso dell'immenso edificio ed entrò a casa di Bulma. Quest'ultima, invece, salutò i due e guardò Goku quasi con compassione. Il giovane avvertì quell'occhiata e subito abbassò lo sguardo. Vegeta, notando l'amico intristirsi, cercò di rimediare.
-Dai! Vai a parlarle! Non puoi avere paura di una donna!- lo incalzò, infatti.
-Forse hai ragione, ma non vorrei farla soffrire...-
-Lei si è mai posta questo problema secondo te? Non credo proprio. Rifletti.-
-Hai ragione, andrò subito da lei per chiarire le cose!- disse Goku con rinnovato entusiasmo.
-Grazie Vegeta- aggiunse poi, prima di precipitarsi verso casa dell'amica.
-Chichi, io e te dobbiamo parlare- esordì, una volta entrato nel salotto.
-Non ho niente da dirti- disse lei, acida.
-Beh io sì. Senti Chichi, è da un po' di tempo che ci penso e ormai ne sono del tutto convinto: credo di non amarti più. Ecco, è la verità.-
-Tu...cosa? Come sarebbe a dire che non mi ami più? Mi lasci così? Non pensi ai nostri figli?-
-Ci penso eccome e credo che non debbano vivere in una casa con due genitori che non fanno altro che litigare tutto il giorno- disse tutto d'un fiato Goku.
-Oh... ehm...Mi sembra giusto. Dopotutto è inutile continuare così, ormai i ragazzi sono cresciuti. Capiranno.- concluse Chichi con le lacrime agli occhi.
-Senti Chichi, l'ultima cosa che voglio è vederti triste, ma cerca di capire, io..-
-Capisco- lo interruppe lei- domani ti porterò delle carte da firmare, poi saremo ufficialmente divorziati. Ora è meglio che tolga il disturbo. Grazie di tutto Bulma, ci sentiamo domani- così dicendo, la mora uscì di casa. Nel varcare la soglia di casa Brief, si scontrò con Vegeta, che era rimasto all'ingresso per tutto il tempo. Il principe fece per andare da Goku a complimentarsi, ma vide la sua ex-moglie avvicinarsi a lui.
Bulma provò a rassicurare un Goku dagli occhi umidi –Coraggio. Si risolve tutto, dai, non piangere-.
<< Piangere??!! Sta piangendo per QUELLA?? Ma non è possibile! Dovrebbe essere contento di essersela levata dai piedi >> . Mentre pensava così, cercava di avvicinarsi ai due amici. Appena gli posò una mano sulla spalla, Goku si voltò verso di lui.
-Vegeta. Se n'è andata- disse, piangendo.
Lo guardava con gli stessi occhi di qualche ora prima, lo stesso sguardo da cucciolo abbandonato. Vegeta, allora, non poté resistere e lo abbracciò. Cinse il suo collo con le braccia e strinse, ma con delicatezza, come si fa con i bambini. Sentì i singhiozzi di Goku trafiggergli il cuore e sperava tanto che quel gesto avrebbe sistemato le cose. Fu un abbraccio di quelli lunghi, persino Bulma si commosse. Dopo essersi ricomposti, Goku ringraziò di nuovo l'amico, ma fu interrotto dalla turchina.
-Ma ora non puoi tornare a casa...Mmh... Perché non resti da noi per un po'? Abbiamo una camera disponibile- propose.
Il sayan più giovane accettò di buon grado. Gli avrebbe fatto bene dormire lontano da casa. 

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