Chapter 5

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Rebel
«Finalmente.» dice, poi risponde al telefono.
Sento il borbottio della persona con la quale sta parlando.
«Si, certo. Ora te la passo.» esclama.
Mi porge il telefono.
Lo guardo con aria interrogativa, e malgrado ciò, balbetto un «Pronto?»
«Salve, sono Simon Cowell. Non credo che ci sia bisogno di spiegare chi sono, vero?» dice la voce.
«Sei quello che ha inventato XFactor.» dico semplicemente.
«Esattamente. E tu sei la signorina che ha spiattellato la sua storia d'amore andata male con uno dei miei clienti ed é arrivata prima in classifica del New York Times.»
«Ora che ci penso, lei é anche lo stronzo che ha costretto 5 ragazzini a mollare da un giorno all'altro le loro fidanzate.» dico di rimando.
«Hai c'entrato il punto. Le cose stanno così: Harry ti può citare per plagio. Ma non lo farà, ad una condizione.» la voce di Simon é come... Neutra. Mi chiedo se quell' uomo possa provare dei sentimenti.
«E quale sarebbe questa condizione?» domando, guardando Styles.
"Vaffanculo." Mimo con le labbra. Lui ride sotto i baffi.
«Oh, é molto semplice. Vivrete insieme un mese e in pubblico vi presenterete come una coppia.» Cowell sembra quasi divertito ora.
«Perché proprio un mese?» domando.
«Secondo Harry un mese é più che sufficiente perché tu ti ri-innamori di lui.»
«Ehi. Ehi...Un attimo. Quattro anni fa ero davvero, davvero innamorata di lui. E proprio lei, carissimo signor Cowell, ci ha fatti lasciare. Ora mi sta dicendo che devo mettermi con uno stronzo? Perché?»
«Avrai sicuramente sentito parlare delle Larry
Shipper. Sono molto accanite. Ora con la gravidanza di Louis pensano che la ragazza sia la madre in affitto... Tutte scemenze, ovviamente. Ma se Harry si fa vedere in giro con una vecchia fiamma, le voci si placheranno. É tutta questione di marketing.»
«Tutte cazzate. Mi rifiuto di far parte di una messinscena simile!» esclamo.
«Signorina Ross, l'altra opzione é pagare una cauzione di 3 miliardi di sterline. A lei la scelta.»
Detto questo, butta giù.
Io guardo Harry esterrefatta.
«Sei uno stronzo! E mi hai portata qui perché non facessi scenate! Io...» prendo la borsa, il volto in fiamme, e stavolta mi incammino per davvero.
«Rach. Dai. Non fare l'arrabbiata.» scherza lui.
«Non sono arrabbiata... Sono incavolata nera. É un ricatto bello e buono! Sono passati 4 anni, cazzo! Ero depressa e ho scritto come mi sentivo, non credevo che il libro sarebbe piaciuto! Ero una ragazzina...» sbuffo.
«E non mi chiamare Rach.»
«Oh, andiamo bimba. Sappiamo entrambi come andrà a finire...»
«Sono stata una ragazza per qualche volta, un paio di volte, in estate. Per tutto il resto del tempo ero un adulta involontaria. Ma sai una cosa Styles? Io sono cresciuta, tu no.»
«Eppure un ragazzino non avrebbe pensato di chiamare il suo avvocato. Sai, non devi decidere subito. Hai tipo... Due giorni. Poi Simon chiamerà il giudice» ammicca ancora.
«Smettila!» sbotto.
«Di fare che?» domanda lui.
«Di fare quella faccia da idiota sexy!» ormai grido, la gente mi fissa.
«Voglio le chiavi di casa, Styles. ORA.»
Lui fruga nelle tasche e ne estrae una piccola chiave.
Sorride, e si avvicina per darmi un bacio sulla guancia.
«Sei mia, che tu lo voglia o no.» sussurra.
Poi lascia cadere la chiave nella mia mano.
Non appena metto piede in casa, scoppio in lacrime.
Poi però vado a prendere il portatile.

If Everything Is Possible [One Direction Fanfic]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora