Chapter 4

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Rebel
Sono davanti alla porta.
Sto per suonare il campanello, ma non ci riesco.
Mi volto e faccio quattro passi.
"É solo per pubblicità."
La voce di Mack mi riecheggia in testa.
Sto finalmente per premere quel maledetto tasto con accanto il nome Twist, quando il cancello si apre da solo.
Styles deve avermi vista dal giardino.
E infatti eccolo lì, seduto sui gradini, ad aspettarmi.
«Ehi, bimba.» mi saluta, con il suo miglior sorriso sghembo.
«Voglio solo le mie chiavi, Styles.» dico, con i nervi a fior di pelle.
«Che ne dici se ne parliamo davanti ad un caffè?» dice, alzandosi.
Sbuffo, e mi incammino verso lo Starbucks più vicino.
«Qualcosa mi dice che la signorina si é alzata con il piede sbagliato questa mattina.»
Mi guarda con quei suoi occhioni verdi.
"Cazzo, ma era già così bello?" Penso tra me e me.
Lo osservo mentre si mette gli occhiali da sole, rigorosamente Ray-Ban, e si sistema il cappello, che trovo decisamente obsoleto.
Indossa una camicia a pois sbottonata, e un paio di jeans neri strappati sulle ginocchia.
Mi chiedo chi abbia scelto le sue scarpe, ovvero mocassini (firmati) veramente osceni.
Il ragazzo che conoscevo avrebbe scelto le sue vecchie Converse sbiadite.
"Dubito però che quel ragazzo esista ancora."
Guarda distrattamente l'orario sul suo IPhone 6 Plus.
Poi lo ricaccia nella tasca destra dei pantaloni.
Vedo finalmente l'icona del negozio, e mi sento sollevata.
Il silenzio iniziava a diventare insopportabile.
Mi sorpassa per aprirmi la porta, da vero gentleman inglese.
«Prima le signore.» dice, facendomi passare.
Io mi dirigo alla cassa, e, strano ma vero, non c'è molta gente.
I pochi presenti non ci guardano neanche.
Harry sorride alla scialba biondina che se ne sta alla cassa.
Io sto per ordinare il mio caffè, ma lui mi precede.
«Due cappuccini di soia con una spruzzatina di cannella e un pizzico di cioccolata.»
Rimango a bocca aperta.
«Come hai...» inizio a dire.
«Lo prendi solo così il caffè, Rachel. E anche io.»
dice, sbrigativo.
Ringrazia la biondina e ci andiamo a sedere in un tavolo all'esterno.
Si muore di caldo.
«Allora,» comincio «le mie chiavi?»
«Procediamo con calma, Ross.»
Sorseggia il suo caffè.
Si sfila gli occhiali da sole e li appoggia sul tavolo, poi guarda di nuovo il cellulare.
Sembra quasi che aspetti una chiamata importante.
«Ti voglio proporre un... Un affare.» dice, cercando di trovare le parole giuste.
«Uhm.» dico, bevendo un sorso di cappuccino,
dopodiché lui mi porge un fazzoletto, ridacchiando.
«Rachel, hai i baffi.» dice, ridendo.
Io, imbarazzata, mi pulisco la faccia.
«Sembra uno dei nostri primi appuntamenti...» sussurra.
«L'unica differenza é che non stiamo insieme.» dico, cercando di ritrovare la mia grinta.
Lui scoppia a ridere.
«Mi sei mancata bimba. Mi mancava ridere così.» dice.
«Be', a me non sei mancato tu.» sospiro.
«Si può sapere cosa vuoi da me?»
«Non posso semplicemente aver voglia di riallacciare un legame di amicizia?» ammicca.
«Styles, non ti crederei neanche se in passato non mi avessi fatto del male. E per la cronaca, non sarei tua amica neanche se fossi l'ultima persona sul pianeta.»
Okay, forse sto esagerando, però ben gli sta.
Mi riecheggia nella testa la parola "stronzo" .
«Tu sai che non volevo che soffrissi. Io ti ho amata, non sai quanto ti ho amata...»
«Questo é troppo.» mi alzo, cercando di ricacciare indietro le lacrime.
Una vocina nella mia testa grida "anche io ti ho amato! Ti amo ancora!"
Lui mi afferra per un braccio, e mi tira a sé.
Una lacrima mi riga il volto.
Solo una.
Poggia le sue mani, che sono grandi, non me le ricordavo così grandi, sul mio viso, e asciuga la lacrima.
«Facciamo una cosa.» sussurra.
«Cosa?» bisbiglio.
«Dimentichiamo tutto e ricominciamo da capo.» dice, accennando un sorriso.
«Va bene. Sono Rachel.» dico, cercando di non piangere.
«Sono Harry.» dice lui.
«Piacere...» sussurro.
«Ti amo.» ribatte.
E poi il suo telefono squilla.

If Everything Is Possible [One Direction Fanfic]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora