If Everything Is Possible [One Direction Fanfic]

Chapter 8

Rachel pov's

Mi alzo di scatto, mi strofino gli occhi, e mi volto per guardare la sveglia sul comodino.
Sbatto di nuovo le palpebre per controllare di aver letto bene, sopratutto perché sono senza occhiali.
Già le 8.00?
«Cacchio!» impreco tra me e me.
Sono in ritardo.
In cinque minuti mi preparo, ed esco dalla stanza infilandomi uno stivaletto.
Scendo le scale rumorosamente, ancora con le scarpe slacciate.
«Cos'é tutto questo baccano...» dice una voce roca dal soggiorno.
«Mi dispiace Mr-sono-in-pausa-e-vorrei-dormire-fino-a-mezzogiorno. Vado a prendere un caffè con un amica e poi alle 9.00 inizio il primo giorno del nuovo lavoro. E non é colpa mia se ti sei chiuso fuori di casa tu, questa volta.»
La sera prima eravamo tornati tardi, e lui si era reso conto di non aver preso le chiavi di casa.
Probabilmente contava di dormire nel mio letto, ed io invece gli ho rifilato il divano.
«Ci vediamo alle 17.» dico, uscendo.
L'unica risposta che ottengo é un leggero russare di sottofondo.
---><---

Prendo la metro, perché non ha senso spostarsi con la macchina per andare in centro città.
Cerco nella borsa le cuffie, e come al solito sono tutte aggrovigliate.
Prendo il telefono per collegarle, e mi accorgo che non é il mio IPhone 5c.
É lo stupido IPod touch di Harry.
In tutto il tragitto in macchina, la sera prima, non aveva fatto altro che cambiare playlist.
Non conoscevo tre quarti delle canzoni che metteva.
Tento di sbloccarlo.

Provo con il codice che aveva quando ci siamo conosciuti, 7789.
Codice errato.
Poi lui l'aveva cambiato con la data del nostro primo bacio.
1007.
Il 10 di luglio.
Codice errato.
Poi provo un ultima volta, e ci azzecco.
2302.
Il giorno del mio compleanno.
Aveva ancora come pin il giorno del mio compleanno?

Poi realizzo che abita al 23.
"É solo un caso." penso tra me e me, scorrendo gli artisti.
Tanto per curiosità cerco i One Direction.
Clicco l'ultimo album.
Nella riproduzione casuale mi esce "If I Could Fly."
E mi rendo conto che sta parlando di me.

---><---

Io e Mack abbiamo deciso di incontrarci al St. James's Park. Tanto per non dare nell'occhio.
E poi dista appena 5 minuti dalla sede della redazione per cui lavoro.
Quando la vedo venirmi incontro, sorrido. Lei é in più in disordine di me.
«Ehi.» dice, affannata.
«Buongiorno.» dico io, sbadigliando.
«Dimmi che anche tu hai una voglia matta di caffeina.»
«Decisamente si.» ribatte lei.

Mezz'ora dopo, tra biscotti alla cannella e cappuccini (non di soia), le ho raccontato più o meno tutto quello che mi é successo negli ultimi giorni.
Il bar é piccolo ma confortevole, per nulla affollato.
Le tendine sono rosa confetto, i muri azzurro cielo. Tutto é così delicato...
Mi piace l'atmosfera che c'è qui, e mi riprometto di tornare, a scrivere magari.
"Scrivere quel libro che avrei dovuto ormai aver finito..." penso, con un nodo allo stomaco.
Lei mi ha fatto vedere il biglietto che ha ricevuto, e tutte e due siamo giunte alla stessa conclusione.
«Non é la sua scrittura.» continua a sostenere Mack.
«La scrittura può cambiare. Harry ha sempre scritto malissimo, e adesso scrive in stampatello.» dico, guardando l'ora sul cellulare.
«Sono in ritardo! É il mio primo giorno e sono in ritardo!» esclamo.
«Ti mando un sms, Mack!» lei mi saluta con la mano, e io scappo via.

---><---

Okay, é stata una giornataccia.
Sono arrivata tardi al lavoro. Il mio capo mi ha inquadrata come una ritardaria.
Avevo sbagliato look.
Troppo seriosa, poco truccata.
Mi sento una completa idiota.
Apro la porta di casa sbuffando, ed entro lasciando il cappotto sul divano.
Vado in cucina alla ricerca di qualcosa da sgranocchiare, anche se sono solo le 17.00.
Trovo un bigliettino sul tavolo di granito.

"Macedonia di frutta in frigo. Muffin mangia in continuazione, é normale? Vado a farmi una doccia. Se ti va raggiungimi. H"

Ritiro tutto quello che avevo detto a Mackanzie, la sua scrittura é peggio che mai.
Prendo la macedonia e mi siedo.
Sento i suoi passi sulle scale.
Ed eccolo lì, con un asciugamano in vita e un altro in mano, mentre si tampona i capelli.
É bello a mozzare il fiato...
~To be continued~